
Da sinistra: u S. Martin ( Giacomo Masio) u Giuranin (Giovanni Cerruti) Giacomino ( Giacomo Bruzzone) u Dria (Andrea Bruzzone) Mario u Grillo ( Mario Delfino) Richetto (Enrico Parodi) Giuanin (Giovanni Casarimo)
Questa foto degli anni 50, scattata nella parte finale di via Montegrappa, oggi via Scavino, immortala i lavori di ampliamento della strada eseguiti dai residenti in quella zona del Sciu da Teiru.
Via Montegrappa era carrabile fino dau Campusantu Vegiu, per garantire l’accesso durante la seconda guerra mondiale, ad una batteria contraerea mimetizzata nel bosco, poi era solo un sentiero che proseguiva in mezzo agli orti e ai terrazzamenti.
Il sentiero fu trasformato, negli anni 50, in una via carrabile, da chi era residente in questa zona, aveva costruito una casa di proprietà o abitava in ta ca di vegi.
C’era da superare un rian e fu così realizzata anche la condotta del rio Bagetti, che sottopassa via Scavino, la condotta ancora perfettamente integra, fu realizzata dalle stesse persone ritratte nella foto, sotto la guida du Dria il papà di Giacomino.

Grande merito a quelle persone, capaci di rimboccarsi le maniche e di aiutarsi reciprocamente..
Na otta tutti davan na man, specie se il lavoro era impegnativo e di fatica, come nella foto, fra vicini parenti, amici e conoscenti.
Ricordo cun. u Gino, mio papà, si faceva u surcu in tu giu da Milina, pe mandò l’equa in Teiru, con i miei zii Angelo e Mario, Mario u Grillo, Giacomino, Giuanin, Stefano Raimondo, Steva u Suia e u Geru, si chiudevano i garbi, che si erano formati nella strada sterrata e si eliminavano le pozzanghere cun u zettu.
