Villa Teresa e a Furnosce de Muin

Qualche tempo, fa ho notato, seminascosta dalla lelua in località Defissi, una targa in marmo, affissa su di un accesso, in disuso, nei pressi del pontino che attraversa il Teiro per andare in località Frati

Villa Teresa, c’è scritto sulla lastra di marmo, affissa su un antico portale, questo era l’ingresso di una grande tenuta agricola, che sovrastava la strada in direzione del Pero, il terreno con innumerevoli terrazzamenti, arriva in alto fino alle località di Murta’ e Fossello .

Portale di accesso a Villa Teresa

La strada di accesso, a questa zona, si trova in prossimità della curva dove svolta chi va al ristorante il Gombo, con questa nome è nota a tutti questa località, ma il suo vero toponimo è Sotto Fossello.

Imboccando questa strada, a sinistra c’è la zona residenziale, sono tutti ex opifici ristrutturati, ampliati, modificati che hanno perso le fattezze originali tipici delle cartiere, e i dei loro essiccatoi.

A destra due ampi parcheggi, uno per il ristorante e l’altro nei pressi di un edificio molto antico, che ho scoperto essere un ex fornace per mattoni è il parcheggio privato di Villa Teresa.

Le ex cartiere Piccardo e Ghigliotto adibite ad abitazione e il ristorante Il Gombo

Siamo Sciù da Teiro, al cospetto dell’ennesima trasformazione ambientale, effettuata da generazioni di nostri concittadini, che anche qui hanno modificato, plasmato questa parte della nostra città, estratto pietre per edificare le case di abitazione, ricoveri per animali e grandi opifici, creando da un’acclive pendio, un ammirevole sistema di terrazzamenti per le coltivazioni di ortaggi e frutta.

E poi il resto lo ha fatto l’acqua….. prima per uso irriguo, poi come fonte di energia motrice, prelevata incanalata, deviata dall’operosità e dall’ingegnosità di una comunità che nei secoli passati, ha saputo trarre, da ambienti ostili, difficili al limite della sopravvivenza umana, le risorse per il proprio sostentamento e per l’arricchimento dell’economia della nostra città.

Ristorante il Gombo

In questa zona erano presenti fino agli anni 50 del secolo scorso, diversi opifici, alimentati dal beo della ciusa du Ballin, che raccoglieva anche le acque di scarico della cartiera Riva, proseguiva seguendo il corso del fiume e poi spariva sotto alla strada per arrivare in sponda sinistra del Teiro nella località dei Defissi con un bel salto d’acqua, dove alimentava in primis, la cartiera Piccardo, l’acqua di scarico di questo opificio, forniva energia alla cartiera Ghigliotto e con un’altra diramazione, faceva ruotare la macina del frantoio per olive u Gumbu , già esistente a metà del 1700

Ai primi del 1900 il Gumbu, era di proprietà di Tortarolo Paolo poi Pregliasco Serafina, ved. Tortarolo e poi per successione ereditaria pervenne alla famiglia Castagneto Michele e quindi ai figli Bartolomeo, Clotilde, Pia e Teresa, dopo qualche anno il frantoio, fu dato in gestione a Berio Vincenzo, che a sua volta lo cedette a Valle i Pantellin, poi subentrarono i fratelli Damonte i Bacchetti e infine negli anni 50, fu ristrutturato e divenne poi in seguito, sede di un noto ristorante il Gombo. Il beo sottopassava,  la strada e andava ad alimentare la cartiera Eredi Piccardo e il lavatoio per sanse Berio ( cit. Lorenzo Arecco).

Località Defissi ex Cartiera Eredi Piccardo

Una diramazione del beo du Ballin, irrigava tramite l’utilizzo di una paratoia gli orti e i frutteti di Villa Teresa, costruita dalla famiglia Pregliasco, poi passata alla famiglia  Tortarolo e quindi per via ereditaria a Castagneto Teresa da cui ha preso il nome la villa.

Villa Teresa ristrutturata, con il suo bel giardino, è prospicente all’antichissimo edificio della fornace, questo edificio, ingentilito dalla crescita di un’edera e con vasi di fiori è arrivato fino ai giorni nostri,  come una rara testimonianza, di un’insolita unica attività presente Sciù da Teiro nei tempi passati, doveroso a questo punto ringraziare chi ha avuto cura di questo manufatto.

Se tornassimo indietro nel tempo, l’ampio piazzale dove si trova ora il parcheggio di Villa Teresa, ma anche alcuni terrazzamenti, sarebbero risultati ingombri di depositi di legna di argilla e di mattoni e una densa nube di fumo specie nelle giornate di maccaia, stazionerebbe in tutto questa parte del Sciu da Teiru.

Antica fornace di mattoni

Avremmo visto in questa località tanta altra gente indaffarata al lavoro presso le cartiere e il gombo e poi sopra le fasce, contadini curvi intenti a seconda delle stagioni alle più diverse coltivazioni e alla cura degli alberi da frutta .

Oggi di quel passato di operosità non resta più nulla in questa zona, solo il forno delle Sorelle Giusto e il ristorante Il Gombo.

Dirimpetto a villa Teresa, parallelo al corso del fiume. si è al cospetto di un bel terreno pianeggiante e terrazzato grazie all’opera infaticabile di generazioni, che si sono prodigate per trasformare le ripide pendici della località Sciandra in terreno terrazzato fertile e coltivabile.

Novembre 1968 la piena del Teiro ha divelto il ponte dei Frati

Questo ampio appezzamento oggi è del tutto incolto e occluso alla vista dalla crescita vegetale , tutte le zone nei pressi del Teiro un tempo erano intensamente coltivate e dove non arrivavano i canali dell’acqua, prelevata tramite i bei dal Teiro, rigorosamente regolamentati da orari di utilizzo, c’erano posizionate in alto, al disopra delle coltivazioni delle peschee, che raccoglievano le acque piovane delle sorgenti o alimentate da diramazione artificiali di qualche rio, in alternative c’erano sigogne o testa di cavallo, bilancieri che prelevavano l’acqua dai canali.

Anche questa località, Sotto Fossello, aveva la sua grande vasca per uso irriquo, oggi inservibile perché completamente invasa dalla vegetazione.

A seguito dell’inaridimento della sua sorgente, il riempimento della peschea, fu potenziato da una tubazione di adduzione dell’acqua del Teiro, tramite l’azionamento di una pompa con motore termico, posizionata, nei pressi del ponte dei Frati,

Na Scigogna

Nel 2019 le soprastante località del Fossello e di Sciandra sono state interessate da un grande smottamento di terreno ai lati del rio alcune case furono sgombrate perchè dichiarate non agibili e le famiglie sono state ospitate presso delle strutture alberghiere di Varazze, nel 2020 sono stati effettuati interventi di consolidamento tramite palificazioni della strada del Fossello e dei muri di sostegno.

Vista della località Frati in alto la casa non più esistente dau Ciasu

Nella località detta du Ciasu esisteva un grande edificio in pietra utilizzato in passato dai manenti del terreno. Nei pressi di questa abitazione c’era un sentiero che saliva fino alla soprastante toponimo di Murtà dove si saliva per arrivare a Casanova o a S.Pietro e dove i bambini si inerpicavano per andare a scuola.

Nota dell’autore

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