
Il primo novembre 1968 fu una giornata tragica, pe quelli Sciu da Teiru.
Alle prime luci dell’alba, la piena del fiume tracimò dall’alveo, in diversi punti, il lungo Teiro a partire da Gambun fu completamente invaso dall’acqua.
Il torrente Arzocco, esondò allagando la zona della Camminata e della Sottostazione Elettrica
Il fiume in piena distrusse il ponte in località Frati.

La cianca Da Cin-a resistette alla piena

Il ponte dau Laguscuu fu gravemente danneggiato.

Alcuni degli opifici ancora in funzione Sciu da Teiru subirono danni

Il Teiro uscito dagli argini dau Turtaiò de Gambun, allagò le zone du Bachettu, Bosin e u Pasciu.

Presso u punte du Rissulin in tu Pasciu, i vegetali trasportati dall’acqua, bloccati dal ponte, formarono una barriera, facendo uscire il fiume dagli argini.

Allagando il Parasio e i Busci, la locanda della Besestra, fu semidistrutta.

Un’altro punto di esondazione del Teiro, ci fu in via Montegrappa, dove esondò anche il rio Moerana

Il Teiro usci dall’argine sinistro dau Marasin, allagando la zona della Camminata e l’edificio scolastico .

L’ Arzocco, con il Teiro in piena, non potendo scaricare le sue acque, esondo’ allagando la zona della Camminata, la Sottostazione Elettrica e oltrepassò u Garbassu.
L’esondazione arrivò anche in via Ciarli, dove padre e figlio, intenti a verificare l’allagamento del loro locale forno, persero la vita per elettrocuzione

Acqua e fango invasero i piani terra delle abitazioni, negozi e garage.

Molte le auto fuori uso.

La forza dell’ acqua, da Ca di Pelosi, fece crollare parte del muro di sostegno della strada, nella parte alta di via Montegrappa oggi via Scavino, ma nei pressi della Ciusa da Fabrica, la furia dell’acqua, asportò tutto il materiale, di quella che era una vera e propria discarica abusiva, svelando la bella opera di presa per il Cotonificio.

Dalla Ciusa da Fabbrica, l’acqua scavo’ fin sotto le fondamenta della falegnameria Baglietto Paolo e gran parte del legname, che era accatastato, fu trascinato via dall’ondata di piena del Teiro, mai più recuperato

A causa della rottura di alcune tubazione dell’acquedotto la città rimase per alcuni giorni senz’acqua
Negli anni 70, era il fiume Teiro a far paura, per l’impressionante quantità d’acqua delle sue piene e quasi sempre, erano allagate le zone del Bolzino, Parasio, Lomellina e della Camminata.
Ci volle la tragica esondazione di Genova del 1970, perchè fossero stanziate delle risorse, per mettere in sicurezza alcuni torrenti, tra cui il Teiro.
Furono ricostruiti e rialzati i parapetti di via Montegrappa, via Piave e via Emilio Vecchia .
Nella zona du Muin a Vapure fu eretto ex nuovo un muro d’argine.
Ma solo negli anni 2000 fu demolito u Punte du Rissulin, causa delle esondazioni du Pasciu, ricostruito più a valle.
Oggi il Teiro non è più il problema primario, in caso di nubifragio, anche a seguito della modifica del deflusso dell’ Arzocco.

Un nuovo pericolo grava sulla nostra comunità, è il fenomeno delle tempeste “autorigeneranti” con grandi quantità d’acqua, che si riversano in pochissimo tempo, lungo il nostro litorale, portando al collasso la parte finale “tombinata” di tutti i rii affluenti del Teiro.
L’acqua straripa e trova il suo naturale percorso lungo le strade.
Gli alvei, canali sotterranei e tubazioni, dovrebbero essere monitorati e dove è possibile, essere messi in sicurezza, aumentandone la portata
Foto b/n Archivio Fotografico Varagine
