Allantua tutti stavan sutta na pria

Se capita, di transitare in auto, di notte, salendo, in direzione di Alpicella, sorpassata la località “In Cada-na” ci sorprende il fitto buio, che avvolge le pendici del monte Cucco, alla nostra sinistra, oltre l’alveo del Teiro, dove è stato scoperto e esplorato da Mario Fenoglio negli anni 1977/79, il Riparo Sotto Roccia, in località Fenestrelle.
Il toponimo Fenestrelle, sembra derivare da finestra e stelle, intesa come una radura in mezzo ai boschi da dove si poteva guardar gli astri e dove i nostri avi veneravano i loro dei.
Il buio per i nostri lontani antenati era foriero di pericoli.
E se fossimo transitati nottetempo da quelle parti, migliaia di anni fa, nel neolitico o nell’età del bronzo, avremmo intravvisto, tra gli alberi, un falo’, tenuto sempre acceso.
Un fuoco per riscaldarsi, per allontanare gli animali e anche verosimilmente per difendersi da altri gruppi, magari quelli degli Armuzzi.
In quest’altro grandioso sito preistorico, primordiale insediamento umano dell’Alpicella, è molto probabile, che, nel Neolitico Medio,ci fosse un altro gruppo, molto numeroso e stanziale.
Nella perenne lotta per la supremazia dei più forti sui più deboli, quelli degli Armuzzi avevano già cercato di sorprendere diverse volte, gli uomini di guardia al riparo di Fenestrelle, per impossessarsi degli animali, del cibo o compiere qualche ratto di donne.
Chissà quali accadimenti avvennero, in questo sito preistorico!
Intorno a noi si percepisce un’antica violenza

E come immutevoli testimoni restano le pietre, che ancora si trovano Spantegate, disperse o emergono dalla terra, poste in buon ordine a formare i basamenti di quelĺo che poteva essere un primordiale villaggio.
Secoli fa, in questa radura, si sono perpetrate, vere e proprie razzie di pietre distruggendo tutto quello che era stato costruito.

Quando l’ultimo dei nostri avi, abbandonò o fu cacciato da questo posto, non ci fu pace a Fenestrelle.
Ci furono vere e proprie razzie della materia prima, per uso edificatorio, sottratta a questo sito.
Pietre che sono parte dei muri di qualche vecchia cascina dei dintorni.

Anche per costruire la ” Ca de Fenoglio”, deposito di attrezzi, durante gli scavi archeologici.

Non meno devastanti, sono state le distruzioni sistematiche dei luoghi di culto pagani, perpetrati su tutto il nostro territorio con l’arrivo del Cristianesimo in Liguria.
Il Cristianesimo ha imposto i suoi simboli religiosi e distrutto tutte le testimonianze di antichissime devozioni, che erano presenti, sulle le cime dei nostri bricchi e nei luoghi più suggestivi del nostro entroterra.
Gran parte dei luoghi di culto cristiano, dove si gode della bellezza del creato, sono stati edificati sulle vestige di altri primordiali culti.

Nella visita sempre interessante del Riparo sotto Roccia, luogo molto antropizzato, è necessario a mio parere osservare sempre con la curiosità della “prima volta” l’ambiente che ci circonda, io stesso quando capito per l’ennesima volta in questo sito, scopro cose nuove, mai notate prima.
Ampliando il raggio di visita, in questa zona alle pendici del monte Cucco, ci si rende conto, che il Riparo sotto Roccia è solo, anche se molto suggestiva, una piccola parte di altre numerose testimonianze di presenza umana a mio parere non sufficientemente indagate.

Suggestivi i nomi dei spuntoni di roccia che sovrastano il sito di Fenestrelle sono la Rocca Due Teste e Rocca da Stria. La strada che sale in leggera salita, arriva ad un pianoro, dove alla nostra sinistra si trova un primo riparo sotto roccia.
Qua è necessario fare una prima sosta e osservare bene quello che ci circonda anche allontanandosi da quello che è il percorso principale.

Proseguendo in direzione del riparo, si incontrano i simulacri di due cerchi di pietre, probabili luoghi di culto, oppure recinti per animali, le cui pietre sono state divelte e di queste, alcune giacciono nelle vicinanze, disordinatamente accatastate.

Proseguendo, la strada si fa decisamente in salita, per arrivare al cospetto della grande roccia, che offriva riparo e luogo comune di coabitazione nel neolitico a diversi gruppi di nostri antenati,





Di questo sito archeologico si sanno molte cose, impossibili da elencare in un post, ed è quindi d’obbligo e molto interessante, effettuare una visita al museo Archeologico dell’Alpicella, dove sono in mostra i reperti che sono stati ritrovati durante gli scavi, la storia e i plastici che riproducono il sito.
Sono diversi i probabili insediamenti umani sotto roccia, nel territorio del nostro Comune, degni di essere studiati o anche solo censiti
Altri gruppi di esseri umani, erano agli Armuzzi località sopra l’abitato di Alpicella, altri possibili ripari sotto roccia potevano essere in ta “Liggia” quella cascata di pietre sulle pendici del Monte Greppino, anche al disotto del Bricco delle Forche, dove anche in questa zona sono presenti delle rocce sporgenti, oggi completamente interrate, possibili ripari contro le intemperie.
Un’altro sito di interesse archeologico è la zona delle Agugiaie sopra la località di Campomarzio, zona molto impervia e oggi impraticabile per l’eccessiva vegetazione.
La strada sempre in salita oltrepassa il Riparo Sotto Roccia.

E con un paio di tornanti, in mezzo ad un lago di foglie secche.

Arriva sulla sommità della roccia di Fenestrelle, dove sono presenti due “sbaragge” postazioni per cacciatori.

Qui alla vista ancora muretti a secco e molte piante di pungitopo a rinverdire il paesaggio autunnale di un bosco ceduo.
Proseguo per cercare altre tracce di manufatti in pietra e invece trovo le tracce della nostra era di inciviltà, quelle che proprio qui non avrei voluto trovare….

Bottiglie di vetro, lattine di bibite e tanta plastica sotto forma di sacchetti bottiglie, contenitori di cibo ecc.

Proseguo seguendo questo scempio e trovo anche uno scaffale da cucina e un pericoloso televisore a tubo catodico, gettato al di là del guard rail che delimita la strada di collegamento Alpicella S.Martino che scorre proprio sopra questo sito archeologico.
Penso con amarezza che questa “rumenta” sopravviverà, per decenni, e sarà quello lasceremo in eredità ai nostri posteri!

Al ritorno oltrepassato il Riparo sotto Roccia, deviando dal sentiero principale salendo alla nostra sinistra, si incontrano alcune “pose” a testimonianza di soprastanti luoghi di fienagione du Briccu du Carmu o da Becca.

Poi ancora scavalcando un gruppo di rocce, si scopre all’improvviso un’inquietante altissimo spuntone roccioso, A Rocca dell’Ursu, chiamata così perchè qui furono trovate delle ossa di plantigrado, alla base un altro riparo sotto roccia.

Delimitato da un recinto in pietra, di epoca più recente, forse usato per animali domestici, ora invece da quelli selvatici visti i numerosi segni lasciati da caprioli, cinghiali ecc .

Lascio questa zona con un riparo sotto roccia altra bella testimonianza dell’insediamento dei nostri avi in questo territorio.
Allantua stavan tutti sutta na pria.
Questi gruppi di esseri umani, che da nomadi divennero stanziali, costruirono le prime rudimentali capanne forse proprio a Fenestrelle.
Nella evoluzione abitativa avranno coesistito le due tipologie con l’utilizzo della pietra e del legno.
La capanna era molto più confortevole ma in caso di forti piogge tutti scappavano ancora a cercar rifugio sutta na pria!
