A Giescia du Beatu Jacopo

Dalla Costea, l’Emilia Scauri, la strada romana, proseguiva verso Ad Navalia e dove ora sorge la bella chiesa del Beato Jacopo, si biforcava in direzione del mare, in quella che è oggi chiamata via Bianca e in direzione del passo di Leicana’- Campo Marzio.

I Gruppi

Della strada che arrivava dalla Costea al bivio, nulla rimane, questa zona è sottoposta al dilavamento dell’acqua che scende dalle pendici dell’Arenon e nei secoli, le piogge hanno divelto il sedime in pietra e abbassato il piano viario.

Stranamente, però non c’è traccia, ai lati dell’ex arteria romana, delle pietre che costituivano il fondo stradale, che, come abbiamo visto, invece sono presenti a lato del tracciato a mezza costa del monte Arenon.

Idem per quanto relativo alla strada che proseguiva in direzione di Leicana’- Campo Marzio.

Le pietre sono sparite!

È da ipotizzare come è successo per altre ex strade romane decadute, l’utilizzo del fondo stradale, prelevando pietre e sedime per costruire case e muri a secco del circondiario.

A riprova di questo sono i cumuli di pietrame che si celano nel folto della vegetazione, accatastati e pronti per essere trasportati e utilizzati per costruire qualche manufatto.

Questi cumuli sono presenti lungo il tracciato vrso Leicanà che seppur spogliato di pietre, scavato dall’acqua e fagocitato dal bosco, mantiene ancora, qualche testimonianza, che indica la presenza di un’ antica importante strada di comunicazione, non ancora distrutto dall’uomo o dalle intemperie.

A questo punto, visto il luogo isolato, privo di muri a secco e di rustici o ruderi, non è azzardato ipotizzare, che le pietre prelevate lungo il tracciato, dell’Emilia Scauri, in questa zona, prima e dopo il bivio con la via Bianca, siano servite, per la costruzione della chiesa del Beato Jacopo da Varagine.

L’edificio, la cui datazione è incerta, ha le mura perimetrali intonacate e quindi non è possibile individuare la tipologia di pietre utilizzate, ma senz’altro l’Emilia Scauri ha contribuito alla sua costruzione.

Non c’è da stupirsi se è stata distrutta una grande opera, ma orami in disuso, per costruire una chiesa, in antichità si badava alle cose pratiche, avere una buona disponibilità di materiali da costruzione poteva influire sulla scelta dove edificare un’abitazione o un luogo di culto.

La via Bianca, che dalla chiesa, inizia la sua interminabile discesa verso Varazze rappresenta la classica via romana, lastricata e con la larghezza standard di 2.40 metri.

A sinistra un sentiero sale in vetta au Muntadò.

Le notizie storiche relative al percorso della via Emilia Scauri sono tratte dalle pubblicazioni dell’Associazione Culturale S.Donato.

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