U Franseise

Lasciato l’abitato di Cogoleto, passato il ponte dell’Arrestra, a metà salita verso Puntabella, addossato alla roccia, nei pressi di una piazzola di sosta, c’era la dimora “du Franseise” identificato anche come u Barba.

Lo ricordo come un uomo alto magro, lo si vedeva in giro con il suo carretto, pieno di ogni cosa, che poteva servire alla sua sussistenza, un cagnolino che si era affezionato a lui lo seguiva nel suo peregrinare giornaliero.

Decido di far qualche foto all’ex casetta ” du Franseise” e parcheggio la Panda, dietro un’auto dei Carabinieri, ferma in questa piazzola, mentre controlla i documenti di un’automobilista, dichiaro le mie intenzioni ai militari, l’appuntato annuisce e mi avvisa del deposito di rifiuti che troverò se mi avventuro oltre la siepe.

Oltrepasso gli arbusti che delimitano questa area di sosta e la recinzione completamente divelta, sono al cospetto di uno schifo, un disastro ambientale !

Un ingente quantità di rifiuti sono presenti ma nascosti alla vista dalla vegetazione, la plastica la fa da padrona, ma anche alcuni televisori, una cucina, un seggiolino da auto, un rotolo di rete metallica, esaminando questo sfacelo, dalla tipologia degli oggetti presenti è evidente che i principali rifiuti qui abbandonati sono i residui e gli imballaggi, dei generi alimentari, consumati dalle auto in sosta, nella piazzola, a nulla serve, l’inutile cartello, che invita a non abbandonare rifiuti!

U Franseise viveva da eremita, aveva costruito la sua casetta, sopra un ripiano roccioso, la cui base, oggi è l’unica cosa rimasta e visibile in mezzo ad un groviglio di rovi e piante.

Erano gli anni 70/80 dalla sua casetta, dipinta di rosa, ben protetta dalla tramontana, con una bella vista mare, d’inverno e nell’ora di pranzo, si levava sempre un filo di fumo dal tubo della stufa, non gli mancava niente altro, au Franseise, in quella sua dimora, aveva anche l’acqua potabile, prelevata da un rubinetto, che era presente nella piazzola sottostante.

Era un uomo libero, bene accetto dagli abitanti di Cogoleto.

Molte erano le dicerie/leggende, sul suo conto, si diceva che era fuggito dalla Francia, dove aveva compiuto un delitto, che era un disertore della legione straniera.

Fu incolpato ma senza prove delle innumerevoli distruzioni, della statua del Bambin di Praga, nella curva di Puntabella.

Si diceva anche che avesse una fortuna, nascosta in quella casetta…quando morì, dopo qualche giorno, quella sua casetta fu distrutta, forse da chi, non trovando l’agognato tesoro, volle così sfogare la sua rabbia.

Le foto sono datate il 09/11/2020

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