U gh’ea na otta, un Re, un Mandarin e un Duca

Il Re dei Sakai, il Mandarino Gaggi-in-hi e il Duca degli Abruzzi.

Correva l’anno 1904 in un giorno di un mese imprecisato a Penang, città portuale della Malesia, ci fu uno storico incontro, fra Il Duca degli Abruzzi (Amedeo di Savoia), il Re dei Sakai (GB Cerruti) e il Mandarino Gaggi-in-hi (Giovanni Gaggino), tre personalità a livello mondiale, che dedicarono tutta la loro vita all’esplorazione e allo studio, delle terre emerse e dei mari del nostro pianeta ai primordi del XX secolo.

Al termine della cena in onore del Duca, fu offerto un brindisi con l’acqua dei Gaggini quella che sgorga dalla sorgente omonima, in località Campomarzio e che mai mancava sulla tavola di Giovanni Gaggino.

La penisola della Malesia per questi nostri due compaesani era molto famigliare, a Singapore era sbarcato per primo il Gaggino proseguendo poi verso la Cina, dove diede l’avvio ad una grande fortuna commerciale e dove fu insignito del titolo di Mandarino dell’Impero Cinese, con il nome di Gaggi in hi, viaggiò poi ancora nelle Molucche e nella Nuova Guinea e ritornò in Malesia, dove mise a dimora diverse piantagioni.

Gli affari andavano bene e chiamò, come collaboratore per le sue aziende, il non meno famoso cugino Gio Batta Cerruti, capitano di lungo corso, che viaggiò attraverso gli oceani in America del Sud, Oceano Indiano e i mari dell’estremo Oriente.

Esplorando aspri territori, nel cuore selvaggio e sconosciuto della Malesia, venne a contatto con molte popolazioni isolate di cui non si conosceva l’esistenza, come i Semang, i Negriti e soprattutto i Sakai, dove fu eletto Re, qui rimase per alcuni anni, questa sua esperienza è tramandata a noi dal suo libro “Il Re dei Sakai nel paese dei veleni e fra i cacciatori di teste”.

Del terzo personaggio, che dire…. il Duca degli Abruzzi era Luigi Amedeo di Savoia, nel giro di poco più di un decennio, tra il 1897 e il 1909, portò a termine le spedizioni, che lo resero internazionalmente celebre, tra cui la spedizione al Polo Nord, con il rimorchiatore Stella Polare, dove era imbarcato, un altro eroico nostro concittadino, Simone Canepa, un componente della pattuglia che raggiunse gli 86°di latitudine nord.

Tra il 1902 e il 1904 Il Duca d’Abruzzo, compì la sua terza circumnavigazione del globo, a bordo della regia nave Liguria, al suo comando, vi erano ancora altri varazzini, Agostino Bozzano, meccanico di bordo, Paolo Spotorno fuochista, in servizio di leva e un altro nostro compaesano, forse di Cantalupo o di Castagnabuona di cui non abbiamo memoria.

Il Duca degli Abruzzi, fu Comandante delle Forze Navali Riunite, durante la prima guerra mondiale, rimosso dal comando per disaccordi con le potenze alleate, si trasferì in terra d’Africa, in Somalia dove intraprese una grande bonifica agricola e dove, in una città chiamata con il suo nome, morì nel 1933, non lasciò eredi, in rotta con la casa reale, anche per una sua presunta relazione con una principessa somala, di lui si ricorda la celebre frase “Preferisco che intorno alla mia tomba s’intreccino le fantasie delle donne somale, piuttosto che le ipocrisie degli uomini civilizzati.».

Valente scalatore con innumerevoli imprese realizzate, in patria e all’estero, gli sono stati dedicati alcuni rifugi sulle Alpi e Apennini.

Regia nave Liguria

Il Liguria l’incrociatore Regia Nave Liguria (varato nel 1889 rottamato nel 1920) come tutte le navi da guerra, dei primordi del’900, oltre allo scopo primario della difesa delle nazioni marittime, queste navi effettuavano frequenti viaggi o stazionamenti all’estero a protezione dei traffici commerciali, ma anche per il prestigio delle colonie e dei connazionali che vivevano all’estero.

Il Liguria, operò nei mari del sud America e dell’estremo Oriente.

Dal 1903 al 1905 al comando del Duca degli Abruzzi, compì una campagna di circumnavigazione del globo con diversi scali, percorrendo 52.000 miglia, nel 1904 fece scalo a Tien Tsin e fu la prima nave italiana che approdò in Cina dopo la rivolta dei Boxer.

Trasformata in posa mine durante la prima guerra mondiale, venne quindi utilizzata come nave appoggio aerostati, scuola per cannonieri e ufficiali di macchina.

Pippo Maccarini

Testimone dello storico incontro di Penang, fu certamente il nocchiere Giuseppe “Pippo” Maccarini di San Rocco di Camogli, che raccontò nel suo diario la storica circumnavigazione del Liguria.

https://www.scmncamogli.org/oldsite/liguria_nave/nmaccar_nar.htm

Dei nostri concittadini presenti durante questo viaggio, arruolati sul Liguria, conosciamo in parte, la storia di Agostino Bozzano ( Varazze 1880 – 1953) meccanico di bordo, durante la circumnavigazione degli anni 1902/1904, al termine della prima guerra mondiale, seguì il Duca degli Abruzzi in Somalia, dove continuò a fare il suo mestiere e si rese celebre, quando riuscì a riposizionare i particolari, di una locomotiva, arrivati smontati, dall’Italia, la macchina entrata poi in servizio, fu il primo locomotore, del nativo trasporto su ferro della colonia italiana.

Quando nel 1942 cessò il dominio italiano nel Corno d’Africa, abbiamo notizie di un Agostino Bozzano tra i fondatori del PCI di Mogadiscio.

Nel 1949 il partito fu sciolto, a seguito delle pressioni degli inglesi che avevano, il protettorato della Somalia.

Di Paolo Spotorno u Lucciu ( Varazze 1882-1969), abbiamo sue notizie, grazie alla gentile concessione del nipote Alfredo Gargiulo, che ringrazio per il suo interessamento e dovizia di cenni storici.

Stupisce oggi l’età di avvio al lavoro, a 8 anni il ragazzino Paolo, era già sui gozzi, per la pesca di altura, verso la Corsica e la Provenza, a 12 anni ebbe il primo imbarco, sui motovelieri da Genova a Buenos Aires, dove rimase a lavorare fino alla chiamata di leva, effettuata a bordo dell’incrociatore Liguria durante la circumnavigazione del Duca degli Abruzzi, con la mansione di fuochista, addetto alle caldaie, fu premiato con la medaglia ricordo, per aver fatto parte dell’equipaggio durante l’impresa, ricevette poi altre onorificenze costrette, ad essere cedute, durante la campagna in epoca fascista, dell’oro per la patria.

Sbarcato al termine dei 48 mesi di servizio di leva obbligatorio, nel 1904 partì nuovamente per l’Argentina, dove un suo cugino, aveva dei rimorchiatori e lì rimase, giusto il tempo, per essere richiamato in marina allo scoppio della prima guerra mondiale.

Al termine del conflitto mondiale continuò il suo imbarco come caporale di macchina fino al 1940.

Si sposò nel 1921 con Caterina Ferrando (della famiglia dei Cianellè) figlia di un maestro d’ascia, nel 1923 nacque Tina, mamma di Alfredo e nel 1925 il figlio Paolo, che con il nome di battaglia Caio partecipò nelle file partigiane alla guerra di liberazione.

Del terzo nostro compaesano, originario di Cantalupo o forse di Castagnabuona non abbiamo memoria, magari se chi legge questo post è a conoscenza del nome e della storia di questo nostro concittadino “siaulè”o “ravanettu”che sia, può contattarmi, per la completezza di questo post.

A questo proposito pubblico la foto del Liguria, la rotta della circumnavigazione e dell’onorificenza ricevuta per aver fatto parte dell’equipaggio durante questa impresa

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