
Prima dell’attuale chiesa, consacrata nel 1565, furono altre tre, le chiese dedicate a S.Ambrogio, le prime due erano sulla collina di Tasca, entrambe oggi incorporate nella cerchia delle vecchie mura.
La prima chiesa, fu edificata intorno all’anno mille, nel punto più alto, dominante, il centro urbano di Varagine e la bassa valle Teiro.
Non a caso fu scelto questo sito, perché secondo i dettami cristiani, un edificio dove è celebrata la gloria di Dio, deve essere: visibile da lontano, superiore in dimensioni a qualsiasi altra dimora realizzata dall’uomo, per incutere il timore con la grandezza del Creatore e a corollario di queste convinzioni, le chiese devono, dove possibile, essere edificate nel mezzo del creato e quale miglior posto poteva esserci, di questa collina, sopraelevata dal borgo, ai confini dei boschi che con i lecci centenari scendevano da Cantalupo e con il fiume, che ne lambiva la base?

Questo edificio preesisteva prima della costruzione della cinta muraria e lo si evince, se si osservano i dettami costruttivi e i materiali impiegati, ben riconoscibili nella torre campanaria e nel muro laterale, che guarda la salita dei frati.

La parete laterale, della prima chiesa, aveva tre campate ad arco e una finestra ad arco tondo in mattoni, in alto è visibile una cornice intagliata e degli archetti in cotto.

Da studi effettuati questa chiesa misurava una ventina di metri, era ad una navata, con il tetto in legno, l’abside aveva l’orientamento verso est ed era affiancata dalla torre campanaria, in stile romanico genovese, dalle proporzioni armoniose, a due piani, in pietre e tufo, aveva quattro lesene per ogni piano, oggi chiuse da muri in pietra, contornate da archetti in cotto, con cornice, la torre terminava con una cella campanaria
E’ probabile l’ipotesi, a seguito degli scavi qui effettuati nel 1951, che questa prima chiesa dedicata al culto di S.Ambrogio, sia stata edificata, sopra una piccola cappella, esistente dal V secolo, forse questa era la quinta chiesa?
Gli sbancamenti dei cumuli di terra, addossati alle mura effettuati nel 1951, portarono alla luce molti reperti archeologici, all’interno della cinta muraria, tra cui una fonte battesimale in marmo e degli affreschi che raffigurano un vecchio pescatore, forse l’immagine di S.Pietro.
La seconda chiesa, sulla collina di Tasca, fu costruita nel XII secolo, era la Ecclesia Sancti Ambrosii, la chiesa della Varagine medievale, dove furono rogati molti atti che riguardano l’inizio delle autonomie comunali.

Questo edificio di culto era a tre navate, la sua facciata originale è quella che si vede oggi, inglobata, nel muro merlato a occidente della cinta muraria è la prosecuzione di circa otto metri della prima chiesa.
Ventitrè pregevoli piattelli in ceramica, dipinta con vivaci colori, di fattura ispano moresca adornavano questa chiesa, trafugati o dispersi negli anni, della loro presenza sono rimasti gli incavi sui muri.

La porta principale, murata, aveva come architrave un pregevole monolito in pietra di tre metri di lunghezza, distrutto per un errato intervento di consolidamento e sostituito con l’attuale trave in cemento armato.
Una croce a traforo simboleggia la religione cristiana.

Le mura laterali innalzate sopra i resti della prima chiesa, avevano una finestra ad arco e lesene contornate di mattoni.

Anche il campanile fu sopraelevato sulla preesistente torre campanaria.
Nella parte di levante quella interna alla cinta muraria, oggi inaccessibile, perché insistente su di una proprietà parrocchiale, esiste una singolare costruzione a due piani con colonne e capitelli, forse un oratorio o la sacrestia della seconda chiesa, nei pressi di questo edificio gli scavi, portarono alla luce una croce pettorale di Lorena in bronzo con incise le figure di Cristo e della Vergine, questo reperto testimonia secondo gli studiosi, la presenza dei vescovi betlemiani a Varazze.
Un paio di considerazioni storiche, sono relative all’unicità di questo nostro monumento, con una cerchia di mura merlate edificate sopra le sembianze di edificio sacro, era forse questo uno stratagemma, per rendere la nostra acropoli inviolabile ai nemici di fede cristiana?
Sarebbe stato scomunicato colui che ne avrebbe varcato la soglia, per portare la guerra nella nostra città?
L’altro quesito è antecedente perché questo pregevole edificio di culto sia stato abbandonato ?
Erano notevoli i segni del travagliato passato della cinta muraria presenti, prima dei lavori di consolidamento dei muri di cinta, oggi quasi del tutto scomparsi.
Segni di violenti corpi di ariete e tentativi di aprire delle brecce nei muri.
Il Castrum Varaginis fu conquistato da Guifredotto Grassello di Genova nel 1203 e poi ancora saccheggiato nel 1227 dal facinoroso Simone di Stella e sottoposto a pesanti danneggiamenti, nel 1239 quando i savonesi assediarono queste mura dove si erano rifugiati i genovesi.
Ma nessun documento parla della sorte di queste due prime chiese di S.Ambrogio un ipotesi è quella che la chiesa sconsacrata e resa pericolante perché invasa da degli scomunicati fu ricostruita al centro del borgo.
Questo è oggi la testimonianza storica più pregevole presente nella nostra città, è un’interessante assieme di storia inglobata, tamponata nella cinta muraria e osservandone la struttura le pietre, i mattoni, le lesene, archi, cornici ecc. si possono vedere le trasformazioni che ho elencato in questo mio post, che non vuole essere esaustivo, ma di stimolo a cercare in questo nostro monumento i segni delle vicissitudini e dell’importanza che ebbe per secoli questo luogo di culto sulla collina di Tasca.

Deludono quelle porte murate e l’impossibilita di un libero acceso all’area interna ” l’orto du parrucu”, perché di proprietà privata del clero.
La cinta muraria non risulta essere pericolante, perché allora è vietata la fruizione pubblica del più importante monumento storico della nostra città?
