di John Ratto

E là in America, mi son chiesto, come fa il corpo umano a produrre tante lacrime.
Quanti pensieri passavano per la mia testa in quelle notti insonni.
Pensavo a quanto si era lontani da casa!
Oggi si può compiere lo stesso viaggio, fatto dalla mia famiglia, in 13 ore, nel 1954 ci volevano 13 giorni.

Pensavo, chissà che cosa staranno facendo, gli amici che ho lasciato là, in quello sperduto paesino, fortunati loro, saranno andati a ballare e quella ragazza a cui volevo un gran bene, ci sarà andata a ballare e con chi avrà ballato di più?
Avevo questi pensieri, perché io non ero l’unico, a essere invaghito di lei. Gli piaceva essere corteggiata e lei ci scherzava su queste cose .
Ma una sera, dopo che si era sparsa la voce, della mia partenza per l’America, io e lei ballammo, il Caminito il più bel tango, che suonava l’orchestra Baci e Spagnolo.
Quello fu il più bel ballo della mia vita.

Mi accorsi che lei in quel ballo, era molto più morbida del solito, anche perché le ragazze dei nostri tempi, avevano tutte una tecnica particolare, molto ben collaudata, durante i balli lenti, piazzavano un gomito in avanti nello stomaco e più di tanto non si lasciavano stringere.
Quella sera suonarono il ballo “la dama sceglie” e subito lei scelse me, come ballerino e mi chiese subito, se era vero che andavo in America, risposi affermativamente e lei si mise a piangere, io timido e inesperto, non sapevo che fare e che cosa dire.
Fu lei a parlare per prima e mi disse “non te l’ho mai fatto capire prima perché pensavo, che fossimo troppo giovani, per far coppia fissa, ma io ti voglio bene, tanto bene e sono molto triste che te ne vai”
Il mio cervello andava a mille all’ora, avrei voluto stringerla a me e baciarla lì in mezzo a quella sala da ballo, ma anche una sensazione di rabbia da prenderla a schiaffi! Una reazione disperata per paura di perdere quel mio primo amore.
Ma non feci nulla di tutto questo, le dissi solo che mica partivo l’indomani, c’erano ancora diversi mesi, prima della partenza, nel frattempo, si sarebbe deciso il da farsi.
E quei pochi mesi sono stati i più belli e i più brutti, si parlava del futuro, io sarei ritornato dopo quattro anni e ci saremmo sposati.

In quel lasso di tempo, ci saremmo scritti, tutte le settimane, cosa che avvenne per un po’ di tempo, poi le lettere si diradarono e non ricordo chi di noi due ha scritto l’ultima lettera.
Comunque è vero che il primo amore non si scorda mai.
continua
foto dal web e Archivio Fotografico Varagine
