I Giganti du Tanun

Da oltre un centinaio di anni questi pini domestici, pinus pinea o come è ben denominata la sua specie, nella lingua d’oltralpe “ le pin reparasoleil” dominano il golfo di Varazze.

Quanta storia hanno visto passare sotto la loro ombra!

E’ probabile, che erano già lì, quando è passata la prima auto, nella sottostante via Aurelia e i ciclisti della prima Milano Sanremo.

Avranno visto gli aerei, che sganciavano le bombe nel Borgo, il 13 giugno del 44.

Quante burrasche, temporali e venti, avranno sopportato le loro chiome!

Erano sempre presenti, alle partite di calcio, quando la nostra città aveva un campo sportivo, il Pino Ferro, qui il Varazze e il Don Bosco, affrontavano le squadre avversarie.

Avranno assistito al volo degli idrovolanti CIVES fabbricati nella nostra città.

Al varo degli ultimi bastimenti in legno

Gli yacht Baglietto

Erano “umarell” a osservare la costruzione dei due porticcioli.

Hanno assistito dau Tanun, alle varie vicissitudini , di altre attività, che in questa zona, a ponente di Varazze, davano lavoro, risorse e lustro alla nostra città.

Tutte attività oggi perse per sempre, per l’impellente richiesta di seconde case

Questo punto panoramico, era luogo di report fotografici, con la classica foto degli sposi e lo sfondo della nostra città, qui sono state scattate molte altre istantanee, oggi raccolte nell’Archivio Fotografico Varagine

Dalla strada dell’Aspera, scendo alcune fasce, ma non mi avventuro oltre, trovo un indizio di sentiero e resto ben lontano, dal pericoloso dirupo sottostante.

Al cospetto di questi alberi, se ne percepisce la forza e gli effetti, che questi giganti vegetali, hanno sulla vegetazione circostante, il più enorme è alto almeno venti metri, la sua circonferenza misurata all’altezza canonica di 1.3 m da terra è di 3,6 m!

Magnifici, quei giganteschi, rami contorti cresciuti senza regole apparenti, spaccati ma ancora vegeti, uno di loro divelto dalla pianta, ma ancora appeso per la corteccia, forma un groviglio alla base dell’albero, un troncone di ramo si allunga dal tronco, privo dell’apparato fogliare, spaccato nella perenne lotta contro il vento.

Uno spettacolo questo gigante vegetale, con altri rami, cresciuti asimmetricamente, nel tentativo, fino ad oggi ben riuscito, di bilanciare la pianta, su questo dirupo a picco sulla via Aurelia.

Un altro gigante, gli fa compagnia, una pianta gemella, poco distante, avente una circonferenza di 2,8 m.

Orfani entrambi di un consimile, di cui rimane testimone, l’ultracentenario ceppo, reciso.

Questi alberi centenari, emergono imponenti, immersi in questa bella, ma impenetrabile macchia mediterranea, che sovrasta la curva da “Pria sciappà“ lo scoglio sottostante, che si ergeva a lato mare dell’Aurelia poi demolito, con la costruzione del nuovo porto.

In questo boschetto, ci sono tutte le principali piante e arbusti, della macchia mediterranea, ersci, pin, lentiscu, oufeggiu….. tanti ruvei, anche alcune palmette fuggite dal Castello Casati , che qui hanno ben radicato.

Non manca un pò di antropizzazione, con alcuni residui di muri a secco e una trincea quasi interrata, punto di osservazione ed opera di difesa della seconda guerra mondiale ( altri due bunker in questa zona sono all’interno di proprietà private, dove sono altre due piante secolari di pino domestico)

Residui bellici, anche i due proiettili, resi innocui e usati come palo da catena, in prossimità della via Aurelia.

I Giganti du Tanun pe andò all’Aspea, una bella attrattiva della nostra città!

Sconsiglio vivamente di avventurarsi in questa visita, per la mancanza di un percorso sicuro e protetto, atto ad evitare il pericolo di cadute nel vuoto.

foto in b/n Archivio Storico Fotografico Varagine

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