U Terremottu!

Era il 23 febbraio il mercoledì delle ceneri del 1887, quando un terremoto pari al grado 7 della scala Richter, distrusse alcuni paesi dell’entroterra nella provincia di Imperia, fra cui Diano Marina, Bussana e parte dell’abitato di Apricale.

Ci furono vittime e danni in ogni paese e citta del ponente ligure, i morti furono 664, ma l’ecatombe ci fu a Baiardo, dove il crollo della parrocchiale, seppellì 226 persone.

Povera gente contadini e braccianti che erano convenuti, prima dell’alba ad assistere alla cerimonia di aspersione delle ceneri, l’inizio di un’altra penitenza, oltre a quelle terrene di ogni giorno, anche quella spirituale, con l’inizio della quaresima.

L’orario mattiniero, era quello che permetteva poi di affrontare un’altra dura giornata di lavoro.

La scossa li sorprese in chiesa e quando iniziarono a crollare i primi calcinacci, presi dal panico si ostacolarono a vicenda perdendo tempo prezioso, che fu fatale, il tetto della chiesa, dopo poco crollo’ seppellendo i fedeli nel loro luogo di culto.

Il parroco di Pompeiana Don GB Zunini il 23 febbraio del 1887 stava officiando la messa del mercoledì delle ceneri, il terremoto lo colse di sorpresa e restò da solo sull’altare, mentre i suoi fedeli furono lesti ad abbandonare la chiesa, che subì solo qualche danno e non ci furono crolli, nel suo diario descrisse a modo suo la tragedia, che fu annotata nel libro di LUIGI AMORETTI  “Le opinioni dello zio Giovanni ” Nei tre giorni precedenti a questo parve, che il demonio [“per antonomasia anche la Bestia, il Drago, l’Anticristo”] più che in ogni altro Carnevale avesse acceso a scarnascialare la gioventù e quanti uomini e padri di famiglia son piuttosto dediti all’ ubriachezza e al disordinato operare. Il mattino stesso del 23 prima che suonasse l’Ave Maria, la funzione e la Predica delle Ceneri, giovinastri, scorrazzavano ancora per le strade, ebbri di divertimenti, di gozzoviglie, di balli fino allora tenutisi aperti in osterie.

Il passaparola generazionale, racconta che anche a Baiardo quei giorni di carnevale, furono particolarmente festosi, c’erano alcuni che andavano in giro vestiti da prete e suore a offrire ostie di salame ai loro compaesani.

Bussana Vecchia

Ci furono danni in tutta le provincie di Imperia e Savona e anche Genova ebbe dei crolli. Le scosse più catastrofiche dello sciame sismico, furono almeno quattro, intervallate da alcune ore di pausa, questo lasso di tempo, fu fatale, perché molte persone fuggite alla prima scossa delle ore 6.30 rientrarono, rassicurate dalla presunta fine del terremoto, nelle loro abitazioni a prendere le loro povere cose, la successiva scossa delle 8.15 completò l’opera di demolizione facendo altre vittime.

Una famiglia di senzatetto a causa dei danni da terremoto fu ospitata presso dei parenti all’Alpicella.

A Varazze il ricordo di quel terremoto, come tutte le cose tragiche che hanno colpito la nostra città è stato tramandato dal passaparola generazionale.

Si ricordano quelle ore concitate di quel mercoledì delle ceneri.

Ci furono scene di panico, grida e terrore fra gli abitanti del centro citta, dopo una mattinata tragica con diversi crolli di calcinacci, ma fortunatamente senza vittime.

Molti abitanti del centro storico, specie quelli che occupavano i piani superiori delle case o che avevano anguste scale di accesso, nonostante le basse temperature del mese di febbraio, non vollero ritornare alle loro dimore per la notte e si accamparono per passare la notte in spiaggia, gli altri quelli più tranquilli, per alcuni giorni andarono a dormire con i vestiti e in una corba, una cesta, furono messi quattro stracci e qualche alimento, da aver pronti se bisognava scappare a seguito di altre scosse.

Dopo la prima scossa, il mare da S.Remo fino Genova si ritiro di molti metri, per poi riversare a riva un grande onda di maremoto.

A Varazze videro il mare ritirarsi e poi arrivarono onde alte fino a quattro metri, che si riversarono nell’abitato del Solaro, arrivando fino al Garbasso della Stazione Ferroviaria, furono allagati negozi e i pianterreni delle case.

Ai seguenti link il terremoto del 23 febbraio 1873 Liguria Occidentale

TERREMOTO 1887 LIGURIA OCCIDENTALE

Un testimone del terremoto del 1887 nel ponente ligure

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