A Ca du Punte, u Giu de Carosse e u Palassu du Papa

A Ca du Punte

La via Emilia Scauri, la prima via di comunicazione carrabile, costruita dai romani, che attraversava il territorio dei Liguri, provenendo da Genua, in direzione delle città di Ad Navalia, Cellae e Alba Docilia, era costretta a valicare le nostre colline, vista la presenza insormontabile dello scoglio di serpentino verde d’Ivrea e di un gigantesco affioramento di conglomerato, nel territorio di Celle.

La strada doveva aggirare anche le molte insenature, in prossimità delle foci dei torrenti, poi scomparse a seguito dell’apporto di detriti.

Cosi fu anche ad Albisola, l’ex Alba Docilia, il tracciato delle strade romane, fu modificato nel Medioevo, fino ad arrivare in era napoleonica, quando il prefetto Chabrol, dette inizio ai lavori, per una nuova via litoranea, che sarà la via Aurelia, i lavori furono terminati nel corso del XIX dai Savoia.

U Punte

A Ca du Punte, posta al valico della Rovere, era una Stazione di Posta, qui facevano sosta i corrieri, erano sostituiti i cavalli stanchi e il postiglione, si fermavano anche le carrozze, che portavano i passeggeri, scendevano quelli che erano arrivati a destinazione, mentre invece, chi doveva proseguire, poteva fermarsi e mangiar qualcosa nella locanda della posta, sopra dei giacigli si poteva anche pernottare.

U Giu de Carosse

U Giu de Carosse, oggi in via dei Siri, faceva parte del percorso dell’antica via romana, cosi’ nominato, perché non erano rari i ribaltamenti delle carrozze, solo i bravi postiglioni e chi conosceva a menadito questa strada, sapeva della contropendenza di questa curva e riusciva a oltrepassarla indenne, si dice che anche il papa Sisto IV fu vittima illustre du Giu de Carosse.

Casa natale di Sisto IV

U Palassu du Papa, proseguendo in discesa, in direzione di Pecorile, al primo bivio si svolta a sinistra, per arrivare ai Narichetti e alla casa dove è nato Francesco della Rovere, il futuro papa Sisto IV. La casa del papa si compone di due unità abitative, una molto antica, è quella dove è nato, lì sono affisse due targhe, adiacente, di fattura più nobile è u Palassu du Papa, che fece costruire, dopo essere stato eletto sul trono di Pietro.

A Ca du Punte vista da Narichetti

Ai tempi del giovane Francesco, non deve essere stato molto dissimile da oggi, la vista che si gode da questo piccolo rilievo con i “sciti” terreni, coltivati da gente laboriosa, a frutta e verdura.

Sono legato affettivamente a questi luoghi, a partire da via dei Siri, Giu de Carrosse, Ca du Punte, Narichetti e a Melina, dove ho trascorso molte giornate in compagnia dei miei zii e dei cugini, che qui ancora risiedono.

In via dei Siri u ghe stava me barba Miglio e me lalla Gnese, i cuscin Giuliana e Franco. In ta Ca du Punte, a nonna vegia, la bisnonna Maria, u barba Angelu, a lalla Claudina i figgi Giorgiu e Maria Carla, in Narichetti me barba Pierino me lalla Rina i cuscin Ivana e Cristina, in ta Melina u barba Genio e a so famiggia a S.Bastian u barba Angelo a lalla Caterina e so figgia Erika.

Ricordi di interminabili passatempi a giocare nelle fasce e nel campetto da calcio, ricavato nel terrazzamento più largo, ma anche quella pericolosa peschea da a Ca du Punte e quel viaggio imprudente su di un carrello di una teleferica, appesi ad una fune, nel vuoto.

Poi gli anni passano e ognuno per la sua strada, ma ancora una volta tutti insieme, in ta Ca du Punte, per salutare Maria Carla, nostra compagna di giochi, negli anni più belli, mancata all’età di vent’anni.

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