A Benedicta

Doveva essere un moto giro Genova – Gavi – Sassello e invece…

Sul cellulare, la mappa del percorso per noi inedito, ma a che serviva studiarlo o stamparlo, avremmo, seguito il gruppo e non ci saremo persi…

Ma dopo l’ultimo semaforo, del Lungo Bisagno, del gruppone di moto, più nessuna traccia!

L’accensione della luce verde, del semaforo, ha dato il via a un gara di moto GP !

Allora io e Ettore, decidiamo per un’altro giro.

Si sale verso Voltaggio, per una pausa caffè. Seduti al tavolino facciamo la conoscenza di un funzionario del comune e si parla della Guerra di Liberazione, particolarmente cruenta, in questa zona dell’Appennino Ligure, dove i nazifascisti, dovevano garantirsi la via di fuga, in caso del ventilato, ma poi non attuato, sbarco alleato, nelle spiagge della riviera di ponente.

Nel parco delle Capanne di Marcarolo, che sovrasta l’abitato di Voltaggio, ci fu la strage della Benedicta e diversi episodi di sangue, legati alla Guerra di Liberazione.

Questo signore molto cordiale, ci invita nell’atrio del palazzo comunale, a visitare le targhe, in memoria delle tante vittime di Voltaggio, morti nelle guerre mondiali. E’ impressionante, anche il lungo elenco, di nomi scolpiti, di Partigiani e Renitenti di leva, un contributo altissimo, per questo piccolo paese e soprattutto, l’età dei giovani alcuni nemmeno ventenni, trucidati senza pietà, da un regime di morte e distruzione.

Si continua a parlare di Resistenza e inevitabilmente, della presenza di una destra nostalgica, nel quadro politico italiano e del perché, non è stato fatto nulla, contro quella, che è stata, la nascita di organizzazioni di estrema destra e di un pseudo partito fascista in Italia, un grave atto, di mancato rispetto, verso chi ha combattuto e perso la propria vita, per poter oggi avere, nel nostro paese, la democrazia, sancita da una Costituzione Antifascista.

Riprendiamo il viaggio, affrontando la strada, che attraversa il suggestivo parco delle Capanne di Marcarolo, si salgono diversi tornanti e si arriva in quota a dominare la valle, profondamente scavata dal torrente Gorzente.

Sono molte le auto e le persone qui presenti, per un’escursione o un rinfrescante bagno, nei molteplici laghetti che formano le anse del corso d’acqua.

Dopo circa quindici km. arriviamo al Sacrario della Benedicta.

Qui tra il 6 e l’11 aprile, del 1944 ci fu un’esecuzione sommaria di 75 giovani, renitenti di leva, che in questi boschi avevano trovato rifugio, per non essere arruolati nelle bande criminali della repubblica sociale, trucidati, per dare l’esempio e incutere terrore, nei militari italiani e nella popolazione locale, fucilati dai bersaglieri repubblichini comandati da un ufficiale tedesco.

La Resistenza, fu una guerra civile, i martiri della Benedicta, furono trucidati, da altri giovani come loro, che vestivano la divisa fascista.

Sempre nel comune di Bosio, altri 72 Partigiani, erano caduti, negli scontri a fuoco o fucilati, nei giorni precedenti, a queste vittime sono da aggiungere i 59 della strage del Turchino del 19 maggio del 1944.

Il totale di queste stragi ammonta a 206 fra Partigiani e Renitenti di leva

Il monastero della Benedicta, in cui si erano rifugiati questi giovani, disarmati e meno esperti, venne fatto esplodere.

Suggestive e molto toccanti, le fosse, da dove furono estratti i corpi di questi martiri, viene da piangere, vedendo le date di nascita e poi fare il conto dei loro anni.

Nei rastrellamenti, in quei tragici giorni, molti altri giovani, renitenti di leva furono catturati e inviati a Genova, con la speranza di essere solo incarcerati, ma questo fu solo uno, dei tanti inganni del regime fascista, furono stipati su carri bestiame e inviati nei campi di concentramento, in Germania, ma la maggior parte di loro, non fece più ritorno.

Qui al cospetto di queste grandi lapidi, con i nomi incisi, di tanti ragazzi e uomini morti per la Libertà, ci si sente piccoli e riconoscenti, verso chi perse la vita per la libertà, dobbiamo a loro, la nostra promessa di non dimenticare mai il loro sacrificio.

Ricordiamoli sempre!

https://benedicta.org/

La strage nazifascista della Benedicta

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