E Pesse da Fabrica

A Catte

La chiusura di una fabbrica è un evento tragico, si perde per sempre, la capacità progettuale, tecnica, organizzativa e manuale di produrre dei manufatti.

Ma soprattutto, vengono meno i posti di lavoro e per ogni famiglia è una piccola, grande tragedia, l’inizio di un periodo di ristrettezze economiche, crolla la fiducia nel futuro, si è costretti a far delle scelte, che condizioneranno poi la vita futura della famiglia e dei figli.

Spesso nel fallimento, non sono conteggiati tutti i posti di lavoro persi, vi sono altre categorie di lavoratori, strettamente legati ad ogni grande realtà produttiva, manifatturiera ecc, che poi, sono quelli meno tutelati, i primi a subire le conseguenze di una crisi di mercato o peggio quando si prospetta la chiusura di uno stabilimento, di questa categoria, l’indotto, fanno parte anche i lavoratori senza diritti “quelli in nero”

A Fabrica sciu da Teiru, nella sua centenaria storia, diede lavoro e migliorò il tenore di vita a migliaia di famiglie di Varazze e non solo, i lavoratori erano in prevalenza donne

Il Cotonificio, offrì anche un’altra opportunità di lavoro, alla mano d’opera femminile, per un’attività che era effettuata fuori dai suoi cancelli.

Era il rammendo, de pesse da Fabrica, effettuata in alcune abitazioni private di Varazze, una buona occasione di lavoro, per quelle donne, impossibilitate ad essere inserite regolarmente nel mondo del lavoro, perché madri di famiglia, con bimbi in tenera età, da accudire o con persone anziane non autosufficienti.

Questa attività, non aveva orari di lavoro, da rispettare e grazie a questa prerogativa, le mamme lavoratrici, riuscivano ad organizzarsi e a trovare il tempo per svolgere questo lavoro.

A volte i bambini, in età prescolare, accompagnavano la mamma nel laboratorio e qui come in una nursey, si ritrovavano a stare e a giocare insieme ad altri bambini, anche loro figli di mamme lavoratrici.

Lavorazione per nostro conto è scritto sull’accordo che fece il Cotonificio Ligure, negli anni 50, con alcune lavoranti a domicilio di Varazze.

Nel libro di Lorenzo Arecco “Cotonificio Ligure un secolo di storia” è menzionata questa attività, l’azienda affidava a terzi la revisione dei tessuti che avevano difetti di trama o ordito o con falle di lavorazione.

A Catte

Parlo con mia mamma, dei miei ricordi da bambino, di quella grande catasta de pesse, impilate nel pianterreno della casa in via Calcagno vicina all’Uspiò dove abitava Augusta e quell’odore forte, fresco di tintura. Prima ancora quelle pesse, erano cucite da mia mamma, nel corridoio di casa nostra, ma io ero troppo piccolo per ricordarlo.

Barbarossa Augusta, era una delle lavoranti a domicilio, che aveva un accordo con a Fabrica per la revisione delle pezze.

Per la riparazione dei tessuti Augusta si avvaleva della collaborazione di altre donne, tutte madri di famiglia, come mia mamma, che prestavano la loro mano d’opera part time, a volte nelle ore serali, quando i mariti ritornati a casa dal lavoro, potevano accudire i figli piccoli.

Ho un catalogo, dei tessuti tinti, in visione, per gentile concessione della famiglia Arecco, mia mamma sfoglia i vari campioni e poi si sofferma su quelli a trama più grossolana, che lei riconosce, erano quelli che lei rammendava a casa sua o di Augusta, in via Calcagno.

Qui, a poca distanza, abitava la mia famiglia fino ai primi anni 60, prima dello sfratto del laboratorio di falegnameria, dove lavorava mio papà, a causa della costruzione della Camionale.

Per a revisciun de pesse, era necessario utilizzare lo stesso filo di tessitura, prelevato dallo stesso scampolo, si utilizzava un apposito ago con la punta arrotondata, per inserirlo nella trama e poi una specie di pettine, per uniformare la riparazione, con il tessuto circostante.

Le istruzioni per le merci in lavorazione, erano descritte nel frontespizio del “Libro delle Merci in Lavorazione” all’interno, c’era il registro delle merci in carico.

Nelle colonne del registro era indicata la data, i metri lineari degli scampoli, il tipo di tessuto e il numero delle riparazione da effettuare

Alcune delle aziende famigliari, che effettuavano la revisione delle pezze negli anni dal 56 al 58 erano le ditte: Fanny Lombardo, sig.ra Augusta Barbarossa. sig. Renzo Santamaria, qualche anno prima c’era un’altra ditta a nome delle sig.ne Augusta Barbarossa e Benedetta Ciarlo.

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