
Un primato del monte Beigua è quello di avere il lago naturale, più grande della provincia di Savona.

Nel versante marittimo del nostro monte, a 803 m.s.l.m, in un pianoro soprastante il greto del Sansobbia, si trova il lago Scanizzon, un ristagno d’acqua, che nel periodo del disgelo può raggiungere anche la superfice di 1500mq con una profondità max di circa 1,5 m.

Nei restanti mesi dell’anno, u Scanizzun diventa poco più che uno stagno, con una bella e rigogliosa zona acquitrinosa.

Grazie a Francesco, che mi ha guidato, seguendo il segnavia di tre sentieri, alla vista di questo lago, da me sempre visto solo sulle mappe.

Molto accidentato il percorso per arrivare au Scanizzun, specie percorrendo, a Strada di Tubi, completamente disastrata, con lunghi tratti di tubazione esposta e non più utilizzata, profonde buche a causa, del dilavamento piovano.
Il lago non ha affluenti o emissari, è alimentato da sorgenti sotterranee, durante le piogge, riceve le acque alluvionali, che scendono da e Rocche Becchè
Ancora una volta anche in questo sito, sono evidenti le trasformazioni operate a seguito delle attività umane.
In questa zona, è stata effettuata, chissà quando, un gigantesca bonifica da pietre, liberando un ampio tratto di sponda, per favorire l’abbeveraggio degli animali da pascolo, un grande accumulo di massi, la risulta della bonifica, si trova nella parte a valle del lago.

Gli animali del bosco, di ritorno dalle loro abluzioni, massaggiano la loro pelliccia, fregandola contro i tronchi degli alberi.

Na Verna matusalemme, ontano, si erge ai limitare del lago

Un sentiero, ci conduce nella località Bergagna, dove c’e un’altra meraviglia del nostro entroterra!

Na Ca de Paggia, perfettamente conservata, ad eccezione della copertura, di buona fattura con ogni pietra mannesò da mandommu, ben zeppata e fissata con il fango.

Questa cascina, costruita con la tipologia celtica a gradoni e ciappe, avrà qualche secolo di storia da raccontare, l’assenza di finestre e in una zona non colonizzata dal castagno, fa pensare ad una cascina adibita a deposito di legna o di chissà che cosa.

Sempre ai lati del sentiero, un riparo sotto roccia, da utilizzare in caso di temporale.

Si ritorna all’auto lasciata dalle casermette, questa volta per la pausa pranzo!

Un pò di etimologia, la località Bergagna, può avere attinenza con la forma dialettale Piemontese, Bergè che significa mandriano, pastore, e Scanizzun derivare da Scarnè scarnire ma anche scarificare, arare. Nell’idioma Ligure, invece, Bergagna, per assonanza può essere Barga, capanna, riparo o gruppo di case (abitate solo in certe stagioni) Canizzu è il graticcio, il soffitto di canne.
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