
U bricco du Muntado’, visto da S.Donato, sembra il cono spento di un vulcano e molto probabilmente lo era, forse da suoi lapilli si è formata a Costa di Casanova. Con i suoi 333 metri è uno delle vette più alte prossime al mare di Varazze, superato solo dau munte Sucau e u munte Grossu.

Ero già stato altre volte sulla vetta del Muntado’ ma attratto dal suo spettacolare panorama a 360 gradi, avevo dato scarsa importanza a tutte quelle pietre smosse. Ogni bricco del territorio di Varazze, conserva, magari nascoste nei suoi boschi de ersciu, in impenetrabili ruvei o in mesu a e brughe, testimonianze storiche e di frequentazione umana, e cosi è anche per questo rilievo, che dall’alto domina tutta la valle Teiro e il circondario alle spalle del centro abitato di Varazze.

Qualche giorno fa, ho avuto la conferma, tutti quei pendii pietrosi, altro non sono che la risulta di grandi scavi per opere militari, risalenti alla seconda guerra mondiale. L’inizio di queste opere si manifesta poco prima di arrivare in cima al Muntado’, con a destra ben conservata, una piazzola per arma da fuoco, qui inizia anche lo scavo, abbastanza integro di una trincea.
A sinistra quasi completamente interrato, inizia un altro percorso trincerato.

L’intera cima di questa collina è circondata da un fossato/trincea, scavato e innalzato da un muretto in pietra, ma lo scavo più strabiliante è quello che proprio sulla sommità del Muntado’, simula il cratere di questo ex vulcano, questa cavità, a cielo aperto profonda, in origine, dai tre ai quattro, metri, era capace di contenere almeno una cinquantina di soldati, sarà stata nascosta alla vista dei ricognitori aerei, con una copertura in legno, carta catramata e teli mimetici.

Nelle vicinanze ci sono altri due avvallamenti artificiali, che fungevano da riparo, per chi doveva stare nei camminamenti delle trincee.

Un altro muggiu de prie, presente in grande quantità, forse una costruzione di epoca molto più antica, si trova nei pressi di un grande blocco roccioso, che si erge su questo bricco.

Sulla vetta del Muntado’ al cospetto di uno stupendo panorama, alla vista del mare aperto, con i monti che si ergono sulla Valle Teiro, l’abitato di Casanova e delle Faje, il Beigua e la valle dell’Arzocco, l’essere umano, cieco di fronte a tanta bellezza, ha portato la follia della guerra.
Su questo bricco, sono state scavate tonnellate di roccia, per costruire una fortezza, che doveva essere inespugnabile capace di resistere fino all’ultimo uomo……
Queste saranno state le intenzioni di qualche fanatico nazifascista, quando furono stabilite le varie linee difensive, da attuare in caso del ventilato sbarco alleato, in una delle spiagge della provincia di Savona.

Chi saranno state le persone che hanno creato con la fatica, il sudore di un lavoro disumano, queste grandi opere, dei prigionieri o giovani arruolati a forza nella repubblica di Salò? Forse minatori pagati regolarmente o persone del posto.
Erano tre le principali postazioni militari, sulle alture di Varazze, ma quella di Muntado’ è l’unica ad essere scavata in modo così massiccio, che cosa doveva nascondere? Se armata con armi pesanti, questo luogo poteva diventare una fortificazione, in grado di battere con una bocca da fuoco, un’ampia fetta di territorio, ma non ci sono tracce di basi in cemento, per pezzi di artiglieria.
Durante il conflitto, su questo monte, era stato posizionato un potente faro antiaereo, un’altro faro era su un’altura a S.Martino, questo baluardo non fu pero’ mai terminato del tutto, perché nel frattempo la storia correva e arrivò il 25 aprile.

Oggi queste opere militari, per rispetto del lavoro e della fatica, fatta da qualche nostro concittadino, e come testimonianza della follia del regime fascita, avrebbero bisogno di visibilità, sarebbero graditi dei cartelli informativi e come è stato fatto ottimamente alla Crocetta di Cantalupo, con il ripristino del posto di osservazione e del tracciato trincerato, da parte della sez Alpini di Varazze, anche sul Muntado’, si potrebbe creare un percorso storico magari attingendo altre notizie relative a questa fortificazione, un peccato lasciare che la vegetazione nasconda un pezzo della nostra storia.

Questa fortificazione è facilmente visitabile.
Si lascia l’auto presso la chiesa del Beato Jacopo e si prende il sentiero a sinistra quello che sale verso la cima del Muntado’, il percorso non presenta alcuna difficoltà, fare solo attenzione se ci si cala nelle cavità e anfratti della fortificazione.

Grazie 🙂
"Mi piace""Mi piace"
Grazie 🙂
Ottieni BlueMail per Android
"Mi piace""Mi piace"
Grazie a lei ! Buona serata
"Mi piace""Mi piace"