
L’ultima ca de Vase, prima del confine con il comune di Stella, si trova nella bella località di Verne.

Chi era arrivato fin qua, seguendo l’antica strada romana l’Emilia Scauri, aveva dovuto oltrepassare il Teiro, il Malacqua su un traballante ponte in legno e poi affrontare una ripida salita fino al passo di Bocca Vecchia nei pressi dell’odierno cimitero del Pero e proseguire all’interno del bosco.

Oggi non è possibile seguire in toto questo tracciato e nel tratto finale, compreso ancora nel nostro comune, ci si arriva dau giu du Briollu, con una ripida stradina da tagliaboschi, incrociando il percorso della via romana , che arrivava dau Cian da Giescia e dau Vallunettu e che poi proseguiva per S.Martino.

Della tipica strada lastronata, non esistono che pochi resti e poi se ne perdono le tracce, a causa di altre viabilità

Molte le piante abbattute, colonizzate dalla lelua, edera, lungo il tracciato della strada, anche un rifugio antiaereo.

L’ultima casa de Vase è una grande casa colonica, un edificio a due piani, con pianoterra a uso ricovero animali.

Belli i muri in pietre di scisto e fango.

A lelua

E’ probabile che in origine questo edificio a due piani, fosse adibito a locanda, dove si poteva sostare per passare la notte, con funzioni di posta e dove c’era un cambio di cavalli per corrieri.
Diversi sono i fattori, che fanno presupporre, l’iniziale destinazione d’uso a stazione di posta, di questo edificio, che si trova al culmine di una muntà con un crocevia e che dista circa 15 km da un altra costruzione similare, posizionata nei pressi del Castrum del Parasio.
Al seguente link “Na Ca da Posta dau Puntin” https://quellisciudateiru.wordpress.com/2022/03/22/ai-tempi-de-ruma-u-ghea-na-ca-da-posta-dau-puntin/?fbclid=IwAR0ZKbnm-ApJJG7BHNbtLAVYQ8ph0ZA3raNR_vOXmdoBS1qjus-H82pP_dM
Al cospetto della casa, il bivio, interseca la strada romana con la mulattiera che arrivava dal Malacqua, parallelo al tracciato di quest’ultima strada, c’è un curioso fossato con un muro di delimitazione, forse scavato per separare in modo materiale i confini fra i comuni de Vase da quelli da Steia.

Al bivio, in posizione sopraelevata, c’è un bel nicciu, con all’interno una Madonnina della guardia di Genova.

Qui si sostava, al termine della salita, per una preghiera e un po’ di riposo, magari per passare la notte sopra l’erba di un prato, per chi non poteva permettersi di pagare un pernottamento nella locanda.

Ma la sottostante località con il suo inquietante toponimo Luvi non faceva dormire sonni tranquilli!
Nota dell’autore
Gli articoli sono di libera fruizione e possono essere utilizzati in copia, previa comunicazione e citando la fonte, in alcun modo ne deve essere modificato il testo.
