
Vallerga d’Arpiscella, 1861, il giorno e il mese non sono stati tramandati, dal passa parola generazionale.
In piena notte un’abitante di questa borgata, fu svegliato da un rumore di zoccoli, provenire dau Cian du Preve, verso Campulungo.

Si affacciò curioso dalla finestra, e vide che stava transitando un carro con del letame a bordo, accompagnato, a piedi da quattro giovani dell’Alpicella.
Incuriosito, scese in strada e chiese nel dialetto dell’Arpiscella “Ande andei fanci a st’ua, cun un caru d- busa?”
Ma l’unica risposta che ebbe, fu un dito indice sulle labbra dei quattro ragazzi…. non si doveva impicciare in quella cosa lì……..
Prendo un caffè con Maurizio Briasco e sono a conoscenza di questa storia/leggenda, che gli fu raccontata da una conoscente, molti anni fa, relativa ad una goliardata, perpetrata da quelli dell’Alpicella a danno o meglio a burla degli abitanti del Pero.
La vecchia chiesa, in frazione Pero, della Santissima Annunziata, fu ultimata nell’anno 1861, un anno di grandi avvenimenti storici, con la proclamazione del regno d’Italia.
La penisola era unita da nord a sud, sotto un solo monarca, dopo la Seconda Guerra d’Indipendenza e la Spedizione dei Mille.
C’erano dei fermenti anticlericali in quella giovane Italia e si paventava della annessione del Vaticano, al regno dei Savoia, l’eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, era visto un po’ come Napoleone, un mangiapreti.
In quel contesto storico, furono ultimati i lavori della bella chiesa della Santissima Annunziata del Pero.
Per la fretta di ultimare la costruzione della chiesa e per far si, che questo luogo di culto, fosse consacrato al più presto, onde evitare un possibile incameramento, di questo edificio nei beni del Regno d’Italia, si tralasciarono alcuni lavori, anche importanti, come l’ultimazione del campanile…….

Oggi, la vecchia chiesa del Pero, transennata, per pericolo di crollo, offre un bel colpo d’occhio, maestosa e di buona fattura.
Ma nel 1861 quel campanile, monco sproporzionato al cospetto del grande edificio di culto della Santissima Annunziata, suscitò qualche ilarità, specie tra coloro, che erano invidiosi di questa bella chiesa.
Il dividi et impera, fu largamente adottato a Varazze, dove la fede ma soprattutto, l’attaccamento al proprio luogo natio, si tradusse nell’edificazione di un numero sproporzionato di luoghi di culto, sono ben 46 le chiese presenti sul territorio della nostra città.
A questo un’elenco delle chiese presenti nel comune di Varazze. https://www.facebook.com/search/posts/?q=ma%20quante%20giescie

La chiesa di S.Antonio Abate, già consacrata a S.Michele Arcangelo, edificata nel XIII la più antica di Varazze, dopo la chiesa di S.Donato, era la parrocchiale dell’alta Valle Teiro e aveva sotto la sua giurisdizione anche la nuova chiesa del Pero
A partire dal 1919 anche Pero diventerà parrocchia.
Quando fu ultimata la chiesa, iniziarono gli fottò, cun quelli dell’Arpiscella, che ritenevano più bella la loro S. Antonio Abate.
All’inizio furono solo schermaglie verbali, fra le due comunità, un dileggio da vero e proprio “campanilismo” locale.
Ma in un momento conviviale, in vino veritas, lassù in n’ostaia dell’Arpiscella, si ordì una bella burla.
Perché non aiutare i co-parrocchiani del Pero, alle prese con quel ridicolo campanile? Come si poteva fare, per farlo crescere?
Nella civiltà contadina stanno le grandi intuizioni dell’umanità!
E così il consiglio degli anziani, deliberò, per una donazione di busa, letame di bovino, da spargere alla base e concimare quel campanile per favorirne la crescita!
Gli esecutori furono presto trovati, per il resto non ci fu alcun problema, le società contadine erano molto solidali e se poi era uno scherzo allora facevano a gara per essere della partita!
C’è chi mise a disposizione il carro, chi la bestia da tiro e il letame, chi si offrì volontario per spalare quel concime organico.

Fu così che quattro volenterosi fanci, partirono, una notte senza luna, passando dau Punte di Ratti, Cian du Preve, e poi per la mulattiera di Campolungo verso il Pero.

Arrivati in silenzio, nei pressi della chiesa del Pero, riuscirono a scaricare tutto il contenuto di busa dal carro e sistemare per bene il liamme alla base del campanile, la grande canonica non era stata ancora edificata.
I quattro fanci, ritornarono alla loro Arpiscella, in preda all’euforia per essere riusciti a effettuare quell’ azione memorabile, da raccontare all’infinito, negli anni a seguire, nei ritrovi in piazza o intorno ad un fuoco, nelle gelide serate invernali.
Quando si fece giorno, l’odore proveniente dalla base del campanile, fece scoprire la burla subita e nonostante la lesta rimozione della risulta di quella goliardata, per alcuni, sacrilego, si sparse la voce per tutta la valle Teiro.
Quelli del Pero si arrabbiarono tantissimo avevano dei sospetti, ma gli autori e le menti che ordirono quella che fu una bella burla, non furono mai svelati.

Il geometra Maurizio Briasco come prova verosimile, di questa vicenda, mi fa notare sul campanile, dell’ex chiesa del Pero, l’impronta, della primitiva cella campanaria, al disotto dell’attuale alloggiamento delle campane.
Il campanile fu evidentemente innalzato, insieme alla cuspide, in un secondo tempo…fu una modifica edile o “l’effetto della concimazione” che fece elevare il campanile di alcuni metri?

A inizio anni 60, questo imponente edificio di culto e relativa canonica fu dichiarato pericolante, ma oggi è ancora lì, con le sue preoccupanti crepe, che serpeggiano lungo i muri maestri.
Attorno a questo ex luogo di culto, sono sorte diverse storie, come quella di un increscioso fatto di cronaca, ma anche leggende di spiriti e presente diaboliche.

A fine anni 70, ogni sera, erano numerose le persone che arrivavano sul sagrato dell’ex chiesa, ad ascoltare i sospiri che provenivano dall’interno dell’edificio, quale presenza inquietante albergava all’interno di quella chiesa sconsacrata?
Auto e moto, che erano parcheggiate lungo il breve rettilineo dirimpettaio alla chiesa, furono fatte sgombrare più volte dalle forze dell’ordine.
Questo fenomeno divenne di dominio pubblico, finì sulla bocca di tutti e nelle pagine del Secolo XIX. Furono interpellati esperti di esoterismo e spiritismo
I sospiri dell’Annunziata divennero un problema di ordine pubblico e allora si decise per un’ispezione all’interno della navata, che appurò la presenza di un nido di Barbagianni, probabili autori di quei sospiri, amplificati dall’acustica dell’edificio.
Il fenomeno fu così archiviato avendone trovato la causa……
E così, quei giovanotti del Pero….. si introdussero, ancora qualche volta, con il favore del buio, nel sottotetto della chiesa….ma fuori, non c’era più nessuno sul sagrato da spaventare……
Curioso pensare a questi singolari ricorsi storici, due episodi di goliardia, distanti nel tempo, ma legati allo stesso luogo di culto.

Il 31 marzo del 1968 al Pero, fu inaugurata la nuova chiesa della SS. Annunziata.
La chiesa è priva di campanile……
