A Grotta de Bambocce

Con Franco Canepa, impieghiamo almeno un’ora, a ritrovare a Grotta de Bambocce, non senza qualche difficoltà, dovuta alla vegetazione e alla presenza di scoscese pietraie.

Cesco la vede per primo e con un paio di telefonate e qualche richiamo vocale nel folto del bosco, mi avverte da che parte, mi devo dirigere.

Siamo al cospetto di quella che non è una vera e propria grotta, ma uno dei tanti ripari sotto roccia, presenti sui nostri monti, delimitato per due lati da un alto muro in pietre, l’anfratto si trova ai piedi di uno scosceso pendio.

Tutti conoscono l’esistenza della grotta de Bambocce e chi l’ha vista, prima dell’incendio, racconta di un’inquietante esposizione di bambole di ogni tipo e forma, all’ingresso c’era una scritta “Grotta dei Gotti e dei Balocchi si guarda e non si tocca”

Quando si sparse la voce dell’esistenza di questa grotta, a metà degli anni 80, ci fu una sorta di pellegrinaggio, tutti a vedere quest’anfratto, con quell’esposizione di bambole, alcune quelle più piccole tenute chiuse dentro dei barattoli con l’acqua, come a simulare un feto.

Al termine della visita, quella che era una curiosità iniziale, si trasformò in un inquietante racconto, che alimentò per anni il pellegrinaggio alla Grotta de Bambocce.

Le pareti annerite e qualche residuo di plastica liquefatto, sono le uniche testimonianze rimaste a seguito del fuoco appiccato all’interno da chissà chi.

La grotta è Inquietante, anche oggi, quando facendo qualche passo al suo interno si sente sotto lo strato di foglie la presenza di altri residui, di quello che era appeso incastrato inchiodato sulle pareti in pietra e ora giace semi sepolto sul fondo di questo anfratto.

Non rimane più nulla, di quello che era un mistero dei nostri boschi. Ma alcune domande restano insolute

Chi aveva addobbato questo luogo con centinaia di bambole? La grotta, non è lontana dalla strada che sale al Beigua, chiunque in auto poteva arrivare fino alla piazzola di sosta scendere e con poca fatica arrivare fino alla base di questo pendio roccioso, dove si trova la grotta.

Ma il riparo è anche raggiungibile, con una deviazione, da uno dei sentieri che saliscendono dal Beigua

C’è un’ipotesi da molti confutata, ma in mancanza di testimonianze concrete e comunque per rispetto delle persone defunte, meglio non fare nomi.

Chi ha appiccato il fuoco che ha divorato quelle bambole?

Forse le stesse persone che con tanto dispendio di tempo ed energie, hanno addobbato la grotta, con quelle bambocce e poi in preda ad un raptus distruttivo le hanno incendiate?

Il loro segreto era stato scoperto, si era sparsa la voce di quell’inquietante luogo, ed erano troppe le persone che visitavano quei dintorni, c’era una curiosità morbosa, per sapere chi erano gli autori di quell’esposizione e per loro era diventato rischioso arrivare a quell’anfratto, c’era il rischio di essere scoperti.

Un’altra ipotesi, a mio parere da non scartare, è quella di una sorta di purificazione, effettuata da chi, con il fuoco, ha voluto cancellare un luogo, ritenuto, inquietante, sede di qualche setta e frequentata da persone maniache potenzialmente pericolose.

Adepti di sette, fedeli religiosi, c’è sempre qualcuno che si ritiene detentore della verità assoluta, capace di salvare l’umanità dalle forze malefiche!

E in una nazione come l’Italia, senza memoria fatalista e credulona, come siamo messi a sette?

Le sette in Italia sono circa 500! Con migliaia di adepti, non è una stima esatta, perché il fenomeno, come sempre accade in momenti di crisi, come quello in cui versa attualmente il nostro paese, è in forte crescita.

Ogni tanto emergono squallide storie, c’è chi è rimasto intrappolato per vent’anni in una setta, quelli che vanno in tv a raccontare come hanno fatto maghi, magoni, santoni e fate a prendergli tutti i soldi, chi è dovuto ricorrere alle cure degli psicologi, e poi ci sono anche quelli, che senza far rumore sono spariti e non se ne sa più nulla.

Molteplici sono le tipologie delle sette, che operano con disinvoltura in Italia, da quelle esoteriche, astrologhe, dell’aldilà, sataniche ecc. a quelle spiritual/religiose, in quest’ultimo caso sono un’ottantina, i movimenti pseudo religiosi in Italia, con circa centomila praticanti, ma c’è chi afferma che sono molti di più, fino a un paio di milioni, gli italiani che si rivolgono a santoni, predicatori o finti preti.

In aiuto a queste persone, ci sono delle associazioni di volontariato, che si occupano del fenomeno e offrono assistenza a chi si è lasciato coinvolgere in una setta, in un momento di disperazione della sua vita o semplicemente perche’credulone.

La Polizia di Stato, ha creato un reparto investigativo Anti Sette. Ma lo stato italiano nel 1981 ha abrogato il reato di plagio!

Decisione discutibile perché sono molteplici i modi con cui persone ciniche e senza scrupoli, sotto mentite spoglie, riescono a manipolare a circuire persone disperate, sole, anziane, al solo scopo di captare la loro fiducia per poi agire indisturbati e sottrarre beni alle loro vittime.

le foto della grotta con le bambole sono, per gentile concessione, di Francy Vallarino.

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