Bellu Giu au Punte du Diau

Bellu giu in motu del 2 giugno.

Partiamo da Vase io, Ettore, Franco e Giampy, la nostra meta sarà Passo Penice e Bobbio, dove con una propaggine, la Lombardia invade la nostra Liguria, per impossessarsi di questa città, che nel medioevo è stata legata da molte vicissitudini storiche, alla nostra regione.

La partenza alle ore 8, dopo caffè e figassa, se purtemmu avanti cun i travaggi imboccando A10 poi A26, con uscita a Masone, poi Campoligure, verso il Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo

 Sempre si fa tappa al Sacrario della Benedicta dove tra il 6 e l’11 aprile del 1944, furono massacrati 147 persone, partigiani e renitenti di leva.

La strada abbandona i boschi e le isolate borgate di questo tratto di percorso.

Il paesaggio si fa brullo, la strada scende al guado del Gorzente e da qui riprende quota, al cospetto dello scosceso monte Tobbio.

Sono già molte le persone presenti in questa zona del Parco, per escursioni o un bagno nei laghi del Gorzente

La sede viaria e’ molto stretta dissestata con innumerevoli buche, grandi e piccole.

Altro guado, prima di entrare a Voltaggio e prendere la via di Busalla e Casella.

A Montoggio bivio per Costalunga, questo tratto di strada, per chi va in moto, è un bel percorso, con ampie curve, ben raccordate e ottimo fondo stradale.

A Laccio ci si immette nella mitica SS45, della Val Trebbia, che unisce Genova a Piacenza e a tutta la Lombardia.

Qui tappa caffè

Impossibile contare le tante moto di tutti i tipi, quasi tutte, in viaggio lungo la SS45, verso il mare in senso contrario al nostro.

Vedo l’indicazione di Torriglia e propongo un diversivo, al tragitto ben congegnato da Giampy.

In una piazza una lapide ricorda il partigiano “Bisagno” Aldo Gastaldi

Facciamo visita alla Bella di Torriglia

Si fa a gara per far una foto insieme a lei

Franco è un curiosone

La strada sale e scende, in sponda destra del fiume Trebbia e ci regala bei panorami della sua vallata.

Alcuni semafori per lavori in corso formano lunghe code, in direzione mare

Arriviamo ai sobborghi di Bobbio, dove ci aspetta la prima meta del viaggio.

L’incredibile ponte Gobbo.

Detto anche del Diavolo.

https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2016/07/bobbio-il-ponte-gobbo-e-i-misteri-della.html

Questo ponte e’ legato al genio di Leonardo, che lo ha dipinto a lato della spalla sinistra nel dipinto della Gioconda, il quadro più famoso del mondo.

Siamo partiti da Vase, con l’intento di sapere chi è il più bel Giocondo tra noi!

Lascio a chi, ha la pazienza di leggere questo post, scegliere il Giocondo migliore!

Scelta molto difficile!

La prossima tappa, lo decidono i languori, che provengono dal nostro metabolismo, regolato a ingerir cibo all’ora prestabilita, superata da circa due ore!

Prima però ci sono da affrontare i tornanti della salita del Passo Penice, con ai lati, campi di grano e del fieno già imballato.

Si fa tappa, al primo ristorante, che si trova salendo da Bobbio verso il passo Penice.

Ma le sale e i dehors sono strapieni, tutti i tavoli sono occupati, perlopiù da motociclisti, c è un gran frastuono di voci e un andirivieni frenetico del personale di sala.

Ci dicono che ci sarà da aspettare ancora mezzora, perché si liberi un tavolo….

Per fortuna, dopo pochi minuti, siamo avvisati di quattro posti miracolosamente, disponibili, possiamo finalmente sedersi e aggredire, i taglieri di salumi misti con formaggio, funghi, focaccia e cipollotti.

Memori della fame patita, ordiniamo quattro primi, riso con funghi e pasta pisei e fasoi, gnocchetti di pane con legumi.

Ettore ci intrattiene a tavola, con i racconti del suo periodo a bordo per lavoro, si parte con l’imbarco in Germania, negli anni 80, nelle acque tempestose del Golfo del Leone, negli States, abbiamo navigato sull’Hudson, sbarcati a New York e poi a New Orleans, circumnavigazione dell’Africa, Canale di Suez, per il momento ci siamo fermati in Algeria…da qui riprenderemo il racconto……. al prossimo Bellu Giu!

All’uscita riprendiamo le nostre due ruote, osservando con commiserazione, la partenza di alcuni enormi, mototricicli, forse il veicolo più ostico da guidare su queste strade!

Bella la discesa dal Penice, verso Varzi, molto più lunga della salita, sempre alla vista di una bella campagna curata e coltivata.

Raggiungiamo il fondo valle, per il tratto di trasferimento, Tortona – Novi Ligure – Ovada, qui facciamo tappa per bibita, la temperatura è costantemente sopra i 30°C il fondo stradale pessimo, innumerevoli i semafori e gli autovelox.

Si inizia ad aver un po’ di refrigerio, dopo Cassinelle, quando la strada risale verso Molare e i Moretti

Qui c’è l’altro bellissimo percorso per moto, con l’altipiano di Piancastagna e del Bric Berton.

Il vincitore di questo Bellu Giu è il sottoscritto! Con un po’ di mestiere sono riuscito a sopravanzare Franco, poco prima del cartello di Sassello, dove all’insaputa dei miei compagni di viaggio, c’era il traguardo volante!

Il sole sta tramontando e decidiamo con rammarico, di non fare il giro di Mioglia Pontinvrea dove era, la terza meta quella finale du Bellu Giu!

Ci consoliamo facendo tappa a Sassello, con un gelato al bar Gina, il mastro gelataio, raschia sul fondo dei contenitori, per offrirci un gusto unico per tutti e quattro, cioccolato, zenzero e amaretto.

 Si è fatto buio per strada ci sono solo le nostre quattro moto.

Bellugiu, con Ettore Franco e Giampy che salutiamo al bivio del Salto, lui prosegue verso Albisola, sul monitor della sua BMW è segnato tutto il rendiconto della giornata, 14 ore di viaggio, di cui il 50% in sella e l’altro 50% a motori spenti, dove sono comprese le pause per pranzo, caffè, bibite, gelato, foto e un paio di pisciate a testa.

Sono circa 340 i km di questo bellu giu!

 Ringrazio i miei compagni di viaggio, per questa bella giornata, insieme a loro in mezzo alle meraviglie del nostro entroterra, mille le curve, con la nostra passione a due ruote, insieme abbiamo affettato salami, patito il caldo, raccontato storielle e barzellette, riso e scherzato!

Grazie!

Lascia un commento