A Pria Scrita (prima parte)

Nell’età del ferro, lungo la costa ligure si sviluppa una forte civiltà, coadiuvata nell’entroterra da gruppi di agricoltori e pastori, fu quest’ultima frangia periferica, che manterrà più a lungo le caratteristiche di questa civiltà culturale e organizzativa, che sarà conosciuta come il popolo dei Liguri.

Ma le origini, del nostro popolo, hanno radici molto più lontane nel tempo.

Il massiccio del Monte Beigua, fu per millenni un tramite, fra le popolazioni costiere e quelle interne. Già dal neolitico e poi durante la civiltà del bronzo.

Questi nostri antenati videro, nella cima di questo monte, la loro montagna sacra. Ne sono indizi la presenza di rocce incise, di menhir, dolmen, sentieri megalitici e di antichi itinerari che portano in vetta.

L’ assonanza toponimica con il monte Bego, nelle Alpi Marittime, appena deformata, dalla pronuncia è palese, di una sola civiltà, i Liguri dalle alpi Apuane fino ai monti Iberici.

Un’avvenimento importante è stato il rinvenimento, sulla vetta, di un simulacro in arenaria, una testa stilizzata di un ariete, tutt’ora chiamato nei dialetti dell’entroterra “beru” che associa per assonanza della pronuncia , la divinazione di questo animale al nome Beigua.

La testa di ariete è ad oggi, un mistero della nostra città, scomparsa e non si sa dove sia.

Di questo importantissimo e unico oggetto, arrivato fino a noi dalla preistoria, non c è più traccia.

Nella foto, uno scorcio del bellissimo bosco di faggi secolari, presente sulla vetta della “nostra montagna”.

I cespugli di marzapane, assolutamente da non sradicare! Per rispetto del luogo e della natura, il processo vegetativo di questo muschio, impiega decine di anni per arrivare a formare queste belle concrezioni.

Prosegue l’escursione, insieme a Francesco Canepa, verso la “Pietra Scritta” grande testimonianza storica, con le sue incisioni, della frequentazione di questi luoghi.

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