A Pria Scrita (seconda parte)

Sempre un po’ di patema, per ritrovare la “pietra scritta”, memore di inutili precedenti “spedizioni” alla sua ricerca e poi non vorrei deludere il mio amico Francesco, che mi accompagna in questa escursione “alla ricerca della pietra perduta” gli ho garantito che l’avremmo trovata, ma ora i riferimenti che avevo memorizzato non li trovo, speriamo di non aver fatto un viaggio a vuoto!

Almeno 4 i precedenti tentativi, per trovare questo monumento roccioso.

Poi 2 anni fa mi è capitato di essere sul Beigua a cercar funghi, con mio cognato e quasi per caso l’ho trovata è stata una cosa imprevista una bella sorpresa!

Ancora pochi passi, un paio di ruscelli attraversati, ed eccola li! Come la si vede dalle foto.

imponente e importante, unica nel suo genere, con tutte quelle incisioni sovrapposte dal tempo.

Molte le incisioni a Phi, modificate in simboli cristiani, coppelle, polissoir, strane mappe incise ancora da decifrare, poi ancora incisioni datate e autografate molte del 1800.

Dal neolitico al XX secolo!

E quel buco quadrato, a metà della superficie della pietra?

Sembra, a prima vista, un ripiano per appoggiar qualcosa e se fosse il vuoto lasciato da chi ha prelevato una porzione di pietra?

Che cosa c’era di così importante da essere asportato?

Sono molte le interpretazioni date a queste incisioni, anche bizzarre e improbabili, perché non pensare invece al gioco al passatempo di chi in questa zona di pascolo, doveva star giornate intere ad accudire degli animali, un pò come avremmo fatto noi migliaia di anni dopo, figgio’ serveghi pasticciando un banco di scuola?

Il pericolo del vandalismo dei grafonami o di chi, possa danneggiare con la sua maleducazione questa meraviglia del Beigua, è reale, per fortuna la pietra è ben celata e non facile da raggiungere.

Approfitto per dire che si deve rispetto a questo luogo, prezioso unico ancora da decifrare, catalogare, con tante testimonianze della frequentazione nei secoli, del nostro monte.

http://www.parcobeigua.it/siti-archeologici-dettaglio.php?id_pun=1779

Ci sono innumerevoli pubblicazioni che parlano esaurientemente della “Pietra Scritta”

Osservando la zona si intuisce l’importanza della sua posizione, l ‘acqua e’ abbondante, anche nel periodo estivo, seguendo il corso del ruscello ci si mette in comunicazione, con l’altro versante quello della grande pianura.

Era probabilmente un luogo di incontro di transito, delle popolazioni, che trasmigravano, portando gli animali al pascolo o di passaggio per i commerci.

Lasciamo questo luogo, pensando, ancora una volta, ad una cosa bella non sufficientemente valorizzata, in altri paesi anche confinanti con l’Italia, se trovano 4 pietre e 2 ossa ci fanno un bel museo all’aria aperta!

Perché non far qualcosa, per preservare, anche dalle intemperie, questo poderoso monumento storico?

Magari tramite una stradina d’accesso e altre strutture per renderlo piu’ agibile e fruibile a ricercatori, studenti o semplici visitatori.

L’approccio a questo sito, a mio parere, non deve però essere quello della scampagnata della domenica, chi arriva deve avere la curiosità ma anche lasciarsi come trasportare indietro nel tempo immaginare questo posto come poteva essere 4000/5000 anni fa.

Serve sicuramente una guida del “posto” che oltre la divulgazione storica sappia coinvolgere le persone, ad apprezzare le piccole cose belle quelle vicino casa quelle dei nostri vecchi o dei nostri antenati.

Solo a questo punto si riesce ad apprezzare la bellezza che ci circonda quando si è immersi nella natura e al cospetto di queste testimonianze di un passato di antiche frequentazioni.

Un grazie per le foto e per l’escursione alla pietra perduta a Francesco Canepa.

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