
Il 15 Agosto 1971, alle ore 10, ci fu l’inaugurazione e benedizione del dipinto Stella Maris pressi i portici di via Malocello, la Madonna dei Marinai, in sostituzione del precedente dipinto ammalorato e vandalizzato.
Il Capo Tecnico del Comune di Varazze, avvocato Giorgio Costa, era presente e alla cerimonia di inaugurazione, scrisse e pronunciò un discorso da cui traspare tutta la sua dedizione e l’amore per la nostra città.
Giorgio Costa è l’autore del libro “Saggi storici su Varazze” dalla ricerca dell’antica Varazze, alla campagna napoleonica del 1800. Una pubblicazione dettata dall’amore per la terra natia, ricca di storia e di tradizioni. Un’ottima guida per chi vuole conoscere la storia della nostra città.
Di seguito il discorso integrale dell’avv. Giorgio Costa.
Stella Maris
L’inaugurazione del dipinto che raffigura la Madonna dei Marinai, anche se si svolge nell’atmosfera di una semplice cerimonia, in contrasto con la tumultuosa vita balneare, causa egualmente un significativo rilievo, per il suo carattere di autentica manifestazione cittadina è piu intimamente sentita ed apprezzata dall’anima popolare.

Ma occorre sottolineare che essa è e vuole essere anche un avvenimento di storica importanza, in quanto si inserisce nella luce delle tradizioni secolari, tuttora vive nella nostra gente.

Al posto di una rozza immagine della Vergine, corrosa dal tempo e deturpata dall’inconsulto gesto di un maniaco, i varazzini vedono oggi sostituito con un pregevole affresco acrilico, su cemento, uscito dal pennello di un maestro del colore.

Motivo poi di legittimo compiacimento ed orgoglio è che l’opera, vivente testimonianza della fede e della pietà di un popolo marinaro, trova opportuno e degno collocamento proprio entro l’antico borgo murato nella contrada detta “In tiu Maxellu” un tempo cuore pulsante della vita medievale e ove nell’ottobre del 1376, albergò S. Caterina da Siena, al suo ritorno da Avignone.
Transitando davanti a questa edicola, il viandante del passato, levava lo sguardo fidente in un frettoloso saluto, all’inizio della quotidiana fatica o per invocare sollievo alle pene e ai dolori della vita.

Di qui specialmente i naviganti consci dei rischi e delle insidie del mare, prima di salpare dal lido prendevano commiato, implorando benedizione e aiuto.
Qui ancora reduci da perigliosi viaggi, essi tornavano per un atto di riconoscente ringraziamento alla Stella Maris che, per loro, era stata faro di luce e ancora di salvezza nell’infuriare delle tempeste.
Se oggi si compie questa cerimonia, rievocatrice di ricordi e vicende, cari al cuore dei varazzini il merito è doveroso ricordarlo spetta soprattutto al prof. Alberto Amorico, illustre pittore membro di diverse accademie, legato da sentimenti di particolare predilezione alla nostra cittadina ove soggiorna, ospite gradito, da molti anni.

Con questa opera, ispirata dalla fede e che sa le ansie e i tormenti di un artista, consapevole della sua missione, egli ha voluto offrire un affettuoso omaggio alla Madonna e ai marinai di Varazze, come è espresso nella dedica, apposta dall’autore sul retro del quadro.
Al prof. Alberto Amorico, sento in questo momento il dovere di esprimere a nome del Sindaco della Civica Amministrazione e della cittadinanza , il più sincero compiacimento per così autentico capolavoro che egli h voluto lasciare in eredità a Varazze e che conferma le sue doti di pittore, il cui nome ha meritata risonanza in Italia.
A lui che, con il magico tocco del pennello, è riuscito a ritrarre le sembianza luminose della Madonna dei Marinai e trasfondere in essa cisì alta e sentita ispirazione, rinnovo pertanto i sensi del memore e grato ringraziamento dei varazzini. G.Costa

Questo documento di storia e di fede, della nostra città è stato da me digitalizzato, grazie alla raccolta documenti, di Prospero Castello, conservata nell’Archivio Giovanni Parodi, che ringrazio per la sua cortese disponibilità.
Ricevo e pubblico il seguente commento di Michela Canepa
l pittore che lo dipinse è Amorico, la Madonna ha come modella mia cugina Mari e i piedini di Gesù, sono i miei!
foto in b/n Archivio Storico Varagine
