San Peo

Cenni storici sulla chiesetta di S.Pietro di G.Carlo Ghione del 2 luglio 1987.

La chiesetta di S.Pietro è quasi certamente la più antica di Casanova in quanto la sua costruzione risale al periodo che va dal 1440 al 1500.

Essa funzionava come luogo di preghiera per la comunità di Casanova in quanto era stata eretta in posizione centrale rispetto alle borgate del tempo, ed era perciò considerata dagli abitanti succursale dell’allora Parrocchia di S-Ambrogio, dalla quale dista circa due miglia e mezzo.

Al 1551 risale la prima richiesta di un cappellano ed altre domande di autorizzazione alla celebrazione della messa si hanno nel 1605 e del 1634 al 1640.

Nel 1715 ci fu la prima riunione dei capifamiglia della frazione di Casanova per la costruzione della nuova parrocchia.

Risale al 1724 un’altra richiesta di un cappellano per S.Pietro tramite. Nel 1750 anno di erezione della nuova chiesa parrocchiale, la chiesetta di S.Pietro tramite i suoi massari, trasla i propri legati alla Parrocchia ed ottiene in seguito il permesso per la celebrazione di una messa domenicale della Parrocchia.

Nel 1843, don Ferro, parroco pro-tempore di Casanova, afferma “ Non esiste memoria di fondazione della Chiesetta di S.Pietro ma si dice esistere da più di 400 anni”.

Da questa affermazione si può dedurre che la Chiesetta di S.Pietro sia stata eretta intorno al 1450.

In essa rimane sempre vivo e tramandato di generazione in generazione, il culto della festa di S.Pietro d cui la borgata prende nome.

Località S.Pietro

La chiesetta di S.Pietro, dà il nome alla borgata omonima, che si erge tra due profonde vallate, quella del Teiro e del Rian dei Galli.

Probabilmente, questo luogo, fu scelto per un insediamento abitativo, perché ben difendibile, con un’ampia e soleggiata zona fertile con abbondanti risorse idriche, da captare con bei, peschee e surchi.

Il ciappin della mulaioa, che attraversa la borgata di S.Peo, proseguiva verso u Quinnu, dove transitavano le lese del legname, destinato ai cantieri navali di Varagine.

4 ottobre 2010

Non esisteva l’attuale viabilità, nel vallone del Rian dei Galli.( u Turtaiò du Ge)

 Proseguendo in direzione dei bricchi, la Via del Legno attraversava il Fossello, mentre n’otra mulaioa, da Murtà, raggiungeva Villa Dedatu, l’attuale Casanova.

Fossello, Murtà, Quinno, erano anche le strade che percorrevano, fino a metà del secolo scorso, i bambini, in età scolare, provenienti dalle sottostanti località de Bosin, Bachettu, Gambun, In Ta Cin-a, u Ciasu e S.Anna, per raggiungere l’edificio scolastico.

Le scuole, gestite dalle suore, erano nella casa oggi di Faustino Holler, classe 1932 il decano di S.Pietro, la memoria storica di questo angolo del nostro entroterra, ma anche un maestro di orticultura, tutti in zona si rivolgono a lui per un consiglio o anche solo per scambiar due chiacchere.

 Erano sue le prime fave, che ho mangiato quest’anno, quando sono arrivato a San Peo pe fò due parolle cun u Saturnin.

Se Faustino è la memoria storica di S.Pietro, Giovanni u Saturnin è il “braccio pensante”, quello che insieme ad altre persone, mantiene viva la tradizione di questa comunità, stretta attorno alla chiesetta e alla sua piazza.

Saturnin, al secolo Giovanni Cerruti, mi accompagna a visitare San Peo e mi parla esaustivamente di questo edificio religioso, con i suoi dipinti, affreschi, sculture e il pregevole organo a mantice, i lavori effettuati e quelli che sarebbero da fare.

Grazie al suo impegno e inventiva, ogni anno si riesce ad onorare la festa patronale di S.Pietro.

 La chiesa è addobbata e sono rese fruibili, le sue importanti opere di arte sacra.

 In piazza è allestita l’interessante mostra, delle foto storiche di questa borgata un vero e proprio Archivio Storico Fotografico di S.Pietro, istantanee che ritraggono scene di vita e di precedenti feste, processioni, gruppi di persone, che rivivono con i ricordi di Faustino e u Saturnin

 Insieme alle foto è esposta, anche l’interessante documentazione storica di S.Pietro e Casanova

Pubblicazioni di storia cultura e curiosità, grazie al lodevole impegno e all’amore della propria terra, del compianto Mario Damele, U Rissu, che ha estratto numerosi documenti, inerenti le comunità di S.Pietro e Casanova, dagli archivi di stato e della diocesi, oggi fruibili da chi arriva in piazza in occasione della festa patronale. Grazie Mario!

Se noi fossimo viaggiatori nel tempo che fu, arrivati in una giornata di sole al cospetto di questo gruppo di case, aggrappate alla collina, avremmo trovato un po’ di refrigerio, perchè i sentè, muntà e mulaioe, sciu e su pe San Peo e Casanova, erano tutte sovrastate dai pergolati, da dove pendevano i grappoli d’uva solitamente di qualità Bosco e Rollo.

 In questa zona si faceva un discreto vino rosso, i tralci davano refrigerio nella stagione calda, ci si dissetava dai funtanin, posizionati lungo queste muntà, oggi quasi tutti chiusi o inutilizzabili.

La piazzetta di S.Pietro, evoca il ricordo degli zii du Saturnin Padre Giovanni Ghiglia e Giacomo Ghiglia, che fu parroco di S.Nazario.

Si deve a loro, la costruzione della piazzetta di San Peo, effettuata allargando la strada, che passa in mezzo alle case.

Questo spiazzo divenne la piazzetta di S.Pietro, parte unica del complesso religioso.

 E’ il centro di questa comunità, da sempre ritrovo di bambini e ragazzi, luogo sicuro, lontano dai pericoli della strada di collegamento Varazze-Casanova – Faje.

 La piazza dovrebbe essere libera da auto, ritornare ad essere il punto di aggregazione di questa borgata.

Tramandate dal passaparola generazionale, sono alcune storie raccontate da Mascin da Meistra, realtive ai fratelli Ghiglia che anche se uomini di fede non lesinavano scherzi ed azioni goliardiche.

Mascin da Meistra raccontò lo scherzo che fece Giovanni Ghiglia alle suore che abitavano l’edificio scolastico di S.Pietro.

 In una peschea erano state messe all’ingrasso delle anguille, che un giorno finirono belle vive e sguscianti, opera di mano ignota, nel refettorio delle suore, provocando urla e forse qualche parola di troppo verso l’autore del fattaccio!

Non ci volle molto a capire chi poteva essere il buontempone!

Sui manifesti, stampati per la festa del 29 giugno, fa bella mostra la chiesetta illuminata di S.Pietro, con gli orari della funzione in onore del Santo e la benedizione dal sagrato della Chiesa.

Nelle serate precedenti la festività di S.Pietro è prevista l’esecuzione di alcuni brani musicali, ad opera di Davide Caviglia, laureando all’Università di Pavia Dipartimento di Musicologia.

Davide Caviglia, suonerà l’antico organo a mantice, fabbricato dalla ditta Giobatta Dessiglioli di Savona.

Quest’anno a S.Pietro, mancherà una persona cara a tutti, lei adesso è nei nostri pensieri e nel nostro cuore, ciao Caterina.

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