Cian de Freisce furtin o recintu?

Dal Cian de Donne, si raggiunge il Passo de Freisce, poi con un percorso quasi pianeggiante, si arriva au Cian de Freisce.

Da questa altura, si ha una vista panoramica, verso la sottostante valle dell’Arenon, Portigliolo e relativi corsi d’acqua omonimi.

In secondo piano, nell’immagine, gli abitati di Sciarborasca, S.Giacomo, Cogoleto e sullo sfondo la città di Genova.

Tramite le foto satellitari, Claudio Arena, di Savona Sotterranea, ha scoperto su questo pianoro, l’esistenza di un fortilizio, forse risalente alla seconda campagna d’Italia di Napoleone

Da ricerche storiche, da lui effettuate, si sa che, il giorno 11 aprile del 1800, sopra questa altura si stabilì una guarnigione austriaca munita di un pezzo di artiglieria, in grado di battere le alture di S.Giacomo, dove erano accampati i francesi.

Con una cinquantina di uomini guidati dal tenente colonello Lattermann,gli austriaci, costruirono in una notte, raccogliendo le pietre sparse su questa altura e dau Cian de Donne, un recinto di circa un metro di altezza a difesa dell’avamposto, in grado di resistere ad un eventuale contrattacco francese.

L’azione militare ebbe buon esito il cannoneggiamento mise in fuga le truppe francesi a S. Giacomo.

Questo è il riassunto del video edito da Claudio Arena nel 2021, che si può trovare sulla pagina Facebook di Savona Sotteranea.

Non sono a conoscenza se a seguito di questa sua ricerca in campo e documentata, sono stati interpellati gli enti preposti alla tutela e divulgazione di siti storici o qualche studioso esperto delle campagne Napoleoniche.

La nostra Amministrazione Comunale ne sarà a conoscenza?

Un pezzo di storia che ha coinvolto il nostro territorio, poco conosciuto e divulgato!

Necessarie le opportune verifiche da parte di chi, di competenza.

Poi c’è la versione meno epica ma più verosimile…….

Questa è terra di pascoli e fienagione e questo circolo di pietre altro non era che un recinto per greggi.

In questo cerchio di pietre a fine giornata erano radunati gli animali che avevano pascolato su questi bricchi.

E quella sorta di garitta, era na trunea, un rifugio di pastori in caso di temporale.

Trasformata poi nel tempo in te na sbaraggia de prie per i cacciuei, come quelle che sono presenti sul bric Berleise, zona di passaggio di ucelli migratori.

Tra la Custea e il bric Berleise, sopra quello spartiacque naturale che divide le due valli dell’Arenon e Arrestra, in un paesaggio brullo e bonificato dalla presenza di pietre ci sono diverse zone recintate.

Furono edificate in una vita di lavoro, dau Barba Gianca, ma questa è un’altra storia.

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