Un Tigrottu a Vase

Sarebbe un atto di meccanica pietà, nei confronti di questo OM Tigrotto, dall’età presunta di almeno 50 anni, porre fine alle sue fatiche, per essere ricoverato presso un officina per un restauro totale o meglio come preferisco io, lasciarlo così come si trova, con tutti i segni del tempo a memoria della storia di questo mezzo meccanico, rimasto come unico esemplare di questi autocarri fabbricati dalla OM con nomi zoologici.

Bello conoscere la storia di questi mezzi, chi sono stati negli anni i proprietari di questo camion, qual’e` stato il suo utilizzo, i suoi pregi i difetti meccanici ecc.

Altrettanto suggestivi i racconti degli autisti, specie quelli “di linea” con autocarri superiori alle 20 t. che con poco più di un centinaio di HP a pieno carico, magari con l’aggiunta di un rimorchio, affrontavano, prima della costruzione della camionale, avventurosi viaggi nelle tortuose strade dell’appennino ligure con i mitici passi del Giovo, Turchino, Bracco o della Cisa.

Ricordo da bambino, quando di ritorno dalle giornate trascorse dai nonni, si incontravano gli autocarri che innestate le ridotte arrancavano lungo i tornanti dei Giovi.

Chi per sfortuna era in auto, accodato a quei mezzi pesanti, rischiava azzardati sorpassi, da effettuare, quando un braccio dell’autista, fuori dalla cabina, segnalava la strada sgombra e la possibilità del sorpasso.

Gli autocarri OM, avevano, per i modelli superiori, nomi mitologici e di animali feroci Tigre, Taurus, Titano, Ursus, mentre gli autocarri di taglia media avevano tutti nomi e nomignoli, di animali mansueti o cuccioli di animali feroci, Tigrotto, Leoncino, Lupetto, Cerbiatto, Daino, Orsetto, questi suggestivi nomi davano spesso origine a storielle a sfondo ironico visto l’ulteriore presenza in circolazione di altri mezzi motorizzati battezzati con nomi zoologici.

Una versione 4×4 dell OM Leoncino con motore a benzina era fornita all’esercito con il nome CL 51 in servizio fino agli anni 80,

Generazioni di soldati, con l’incarico da autisti hanno iniziato a fare le prime manovre alla guida di questi mezzi militari.

Alla Scuola Meccanici dell’Esercito e Conduttori Automezzi la famigerata SMECA della Cecchignola, raccontavano un’aneddoto storico che riguardava la guerra del Vietnam.

Quando la NATO l’organizzazione di difesa militare di cui l’Italia fa parte dal 1949, mise in preallarme un reparto di autieri dell’esercito italiano, per un’eventuale aiuto all’alleato americano, impelagato in Indocina.

Questo reparto era stato scelto vista la sua dotazione di CL51 un autocarro scelto, per la sua manovrabilità e affidabilità, destinato al trasporto di materiali in zone impervie.

Ma non se ne fece più nulla gli Stati Uniti, posero fine ad una guerra inutile e dal tragico bilancio di vite umane.

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