Lina e a Vignetta (n°1)

1) Na Bella Memoia

Angelina Ghigliazza per tutti Lina, figgia de Giumin dei Feipin e di Antonietta Parodi, è nata il 3 gennaio del 1938. “Faceva molto freddo quel giorn0″

“E nu Lina! Nu ti me po’ dì, che ti te ricordi anche u giurnu quandu t’è nata!”

 Lina sorride “No me lo aveva detto mia mamma !

Lina è una persona gentile, sorridente è bello chiaccherare con lei, ha un dono particolare, ha una ammirevole capacità, di ricordare una grande quantità di nomi di persone e di associare per ognuno di loro, una data, un avvenimento.

Chi non vorrebbe avere una memoria come la sua, lucida e ricca di particolari!

La capacità mnemonica e un’eredità genetica, ma da sola non basta.

Lina è figlia di quella civiltà contadina, dove era molto sentito il legame parentale e sotto allo stesso tetto spesso coabitavano tre generazioni.

Nei pranzi di famiglia o la sera dopo cena, al chiaro di una candela o di un lume, c’era sempre un momento di convivialità, con i racconti degli anziani memorizzati dai nipoti.

Era uso andare in Veggia, la sera durante la bella stagione, con il lume ad olio a far luce pe i Sentè e Scurse, per arrivare dove abitavano altri parenti.

Si andava a messa ogni domenica e nelle feste comandate.

 Si scendeva in paese, anche per una fiera o un mercato, il sagrato di una chiesa e la piazza, erano luoghi dove tutta la nostra comunità era presente, ci si rallegrava per un nuovo arrivato, si stringeva la mano a chi aveva perso una persona cara a tutti.

I bambini quando erano sollevati dal lavoro nei campi o dall’accudire degli animali, si radunavano in chiassosi gruppi e scorrazzavano in quest’angolo di paradiso.

Avvezzi alla vita all’aperto, erano a loro agio anche in presenza di pericoli ma stavano ben lontani da canali e vasche.

In quegli invasi dove l’acqua era scura e non si vedeva il fondo, c’era a Rampan-a pronta a ghermire, a trascinare sott’acqua e a divorare l’ignavo bambino!

continua.

foto b/n Archivio Storico Varagine 

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