Lina e a Vignetta (n°7)

7) A Balin, Cita e a Biunda

Presso la chiesa di S.Bartolomeo ogni anno a S.Antonio c’era la benedizione degli animali e ad ogni allevatore era consegnato un sacchetto di sale, per buono auspicio, da far mangiare ai vitelli appena nati.

Il Pane di Natale che era avanzato durante il pranzo natalizio, era messo da parte, conservato e poi dato agli animali della stalla

Il concime era quello della letamaia dove confluivano i residui fecali umani ed animali.

Trasportato cun na Stanga o cun de Corbe e cosparso tramite il forcone nei terrazzamenti.

Erano solitamente tre le mucche nella stalla e dai nomi tramandati si poteva intuire la loro destinazione d’uso.

Se si fosse chiamato Balin, sarebbe stato una mucca per tirare l’aratro e il carro per il trasporto della verdura.

Bionda e Cita erano mucche da latte e da riproduzione, ma all’occorrenza anche loro erano utilizzate come animali da tiro.

Lina racconta di una mucca abituata a esser munta solo da suo padre, non dava latte se a mungerla era un’altra persona.

Lina fu operata d’urgenza di appendicite e suo papà la doveva vegliare in ospedale.

Diverse persone provarono a mungere quella mucca la sorella di Lina, Mariarosa ebbe un’idea, provò a indossare il berretto del padre, per ingannare l’animale, ma senza esito.

Niente da fare per mungere quella mucca ci voleva Giumin!

continua

foto b/n Archivio Storico Varagine

Lascia un commento