19 settembre 2020

Lascio Varazze alle sette, con una bella alba sul mare, sono in anticipo e così posso fare qualche foto.

A Savona la Costa Smeralda è ormeggiata in porto e in ta“ciassa du Pesciu” stanno restaurando la fontana.

Con Giorgio, si parte in direzione di Montezemolo, Ettore oggi in versione “Massacan” e’ impossibilitato a partecipare a questo giro in moto, anticipato ad oggi, visto le pessime previsioni meteo, della settimana entrante.

Una breve colazione al bar dei motociclisti di Montezemolo e poi alla rotonda si svolta in direzione di Murazzano.

In direzione di Alba.

Il tempo non è dei migliori anzi a Cadibona, qualche goccia d’acqua nella visiera del casco, preannuncia un probabile acquazzone.

Anche la temperatura oramai è autunnale, auto e moto al loro passaggio sollevano nuvole di foglie già cadute dagli alberi.
Ci consultiamo se è il caso di rinunciare al giro e Giorgio seraficamente mi dice “Te ne mai ciappo’ dell’equa in moto?”“ Nu saia’ a prima votta!” rispondo

E’ uno spettacolo di vigne da ogni parte! Gran parte dell’uva nera è ancora appesa nei filari, perfetti nel loro parallelismo.
L’odore del mosto che ogni tanto permea l’aria, è dovuto alla vendemmia delle uve bianche le prime ad essere tagliate.
Faccio notare a Giorgio, durante una sosta, l’assenza di esseri umani nei paesini che abbiamo attraversato.

Raggiungiamo Alba e si capisce il perché di questo, oggi è giorno di mercato, nella città del tartufo e la Langa è scesa in piazza!

Tutti i prodotti di questa meravigliosa terra sono in vendita sui banchi, dal tartufo alle castagne, poi gli insaccati, con il loro invitante profumo, funghi e formaggio di ogni genere, noci, nocciole, dolci tra cui le meringhe ripiene di nocciole e i baci di Alba.

Il banco del torrone Sebaste e tanto vino, non manca la Nutella altro simbolo di questa città!
Per non tornare a mani vuote, facciamo nostri, due tartufi neri, dal prezzo abbordabile.

Dopo tanti odori e visioni di “roba da mangiare” decidiamo che alla prossima tappa, che sarà il paese di Barbaresco, ci rifocilleremo.

Barbaresco è forse la località, dove l’esposizione delle vigne al sole delle Langhe raggiunge l’apoteosi, i ripidi declivi e la terra, drenano bene l’acqua e danno qualità ai vini, che sono prodotti nelle innumerevoli cantine sociali.

Ci consoliamo…. con un assaggio di formaggi al miele e marmellata e poi con un piatto di tajorini ai funghi porcini.

Ma niente vino, Giorgio in questo è categorico! In giro per Langhe senza bere un goccio di vino!
Si chiacchera coma due vecchi amici, rispolverando la memoria degli anni di Centrale.

Riprendiamo il tour in direzione di S.Stefano Belbo, si scende nel fondo valle e qui la fanno da padroni, estesi noccioleti, anche loro tutti ben ordinati, potati e ogni pianta alla giusta distanza, le nocciole prodotte, sono tutte destinate alla Ferrero di Alba.
Della nocciola non si butta via niente, anche i gusci hanno valore e sono utilizzati per il riscaldamento.
Il tempo è cambiato è uscito il sole, prima pallido e ora fa decisamente caldo.

Raggiungiamo il paese di Cesare Pavese e Fenoglio S.Stefano Belbo faccio una foto nella piazza principale al monumento ai caduti sono una moltitudine i caduti in guerra o a seguito della Guerra di Liberazione nei paesi come questo, dove era prevalente il lavoro agricolo, non c’era l’industria di guerra e la possibilità dell’esenzione dal prestare il servizio militare.
Si iniziano a vedere le indicazione per il ritorno a casa, 90 km a Savona.

Ora si sale in direzione di Cortemiglia la strada è bella con ampi tornanti questo lo sanno bene i motociclisti, che in senso contrario “pennellano” le curve, ma anche le auto, lungo questa strada sembrano aver fretta!
Raggiungiamo l’abitato di Saliceto e cerchiamo senza trovarlo in casa, Bruno un nostro ex collega.

Ci fermiamo a Mresciu, Millesimo per un ultimo caffè.

Anche Millessimo ha dato un tributo troppo alto alla Patria

Giorgio decide una deviazione, per una stradina che solo lui conosce e arriviamo nei pressi dei ruderi della SIPE ( Società Italiana Prodotti Esplodenti) dove un coniglietto mi guarda curioso.

Si prosegue e raggiungiamo la stazione di rilancio dei vagonetti presso la Sella d’Altare.

Il ritorno verso Cadibona lo facciamo dal forte di Altare.
Saluto Giorgio mio collega e amico di escursioni in moto e lo ringrazio della bella giornata trascorsa insieme.
In discreto stato le strade delle Langhe necessario sempre la prudenza, per la presenza specie in questo periodo di mezzi agricoli.

Il parziale segnava 240Km
