U Nicciu di Ganci

Chissà da che cosa deriva il toponimo del Bric dei Ganci, troppo facile la traduzione e forse non si riferisce ad un uncino, che comunque tradotto sarebbe u ganciu.

Può essere la solita parola troncata dal dialetto, perchè nel dizionario di Storia Patria, ganciaia significa truffa raggiro.

Sarà corretta questa traduzione?

E allora che cose avvenne in questa località?

Il percorso della Muntò che dal Monte Croce, sale ai Brasci è quasi tutto nel territorio del comune di Celle.

U NIcciu dei Ganci non può quindi essere conteggiato nell’elenco delle edicole votive della nostra città.

La strada carrabile è tale fino a Ca de Perin, poi è solo na mulaioa senza ciappin, ma con fondo prevalentemente roccioso, slavato dall’acqua piovana che non ha lasciato un dito di terra.

In caso di nubifragio questa strada diventa un fiume che riversa acqua e fango verso il Bricco della Croce.

e u Buscassu.

E’ uno dei pochi, forse l’unico sentiero, che non ho mai percorso in mountain bike.

Molto impegnativa la discesa, impossibile la salita senza scendere mai dalla sella.

Un poderoso muro divisorio, segna un confine di proprietà e corre parallelo nella parte iniziale da Muntò di Brasci.

Questo pregevole manufatto, presenta alcune file di pietre posate a lisca, come la tipologia bizantina.

Cumme quelle de San Dunò.

Brevi tratti pianeggianti, si alternano a ripide salite con grandi massi.

Nella polvere sono incise le tassellature dei pneumatici delle bici.

La grande Storia è passata da questa Mulaioa.

Ad aprile del 1800 i francesi tentarono una sortita verso il grosso delle truppe austroungariche, posizionate sulla costea dei Brasci-Bricco delle Forche, strategico punto di osservazione delle due vallate dei Ferrari e del Maequa.

Anni fa ci furono alcuni ritrovamenti di materiale bellico, d’epoca napoleonica, in questa zona.

Testimonianza di scontri armati fra i due schieramenti, prima che Massena decidesse di formare una linea difensiva sul Monte Croce.

Quella grande muraglia che incombe sulla Muntò di Brasci, fu forse utilizzata come baluardo difensivo dai francesi.

I Nicciu deo Ganci è imponente, si trova a mezzavia della Mulaioa.

Non essendo in un punto strategico dominante o all’apice di un percorso, è da ritenere a mio parere, che sia stato eretto come ex voto.

Ma quale fu l’evento che fece decidere per l’edificazione di questo simbolo di devozione e di riconoscenza in questo punto del percorso?

La notevole altezza du Nicciu e quella grata davanti alla nicchia dove c’era una statuetta, non hanno fatto desistere i ladri di galline, che hanno depredato anche questo Nicciu!

Con questi esecrabili trafugamenti si sono disperse delle statuette di poco valore commerciale ma dal grande valore affettivo.

Ma si è perso soprattutto la memoria di una comunita’.

Una memoria non più tramandata.

Chi erano quelli che avevano messo una statuetta che raffigurava un santo o la Madonna in quel Nicciu e perchè?

Una madonetta, fatta consacrare, come la maggior parte di quelle presenti sul nostro territorio, al Santuario di Savona e posata da un gruppo di persone magari con una piccola cerimonia per ricordar qualcosa o qualcuno in una nicchia lungo sta Muntò di Brasci in mesu au boscu.

Per tramandare ai posteri un messaggio dalle passate generazioni.

Ringrazio Rino Ratto per avermi segnalato la presenza di questa edicola votiva.

Lascia un commento