
Giovanni Cerruti, u Saturnin, me disce “Mia ti devi andò a parlò cun u Gino dei Perin, u sa tante cose du tempu de guera “

Ditu fetu! Il 18 agosto verso le 10 del mattino sono, cun un pò de figassa de Vase e il caffè che ha preparato Anna, la moglie di Gino, nella loro tavernetta vicino alla loro casa, presso la Rocca de Mascian, al cospetto di un incredibile paesaggio!
Iniziamo così quello che sarà un lungo racconto degli anni giovanili di Gino, trascorsi tra le Faje, suo luogo di nascita e Casanova.
Quando la guerra, che imperversava in tutto il mondo, arrivò con lutti e distruzioni, anche a Casanova e nella nostra città.
Non è la prima volta che ascolto i ricordi, impressi lucidamente, nella memoria di chi era un ragazzino durante quegli anni.
Una cosa accomuna questi ricordi, è la dovizia dei particolari, che emergono in questi racconti, tragedie e stenti, che erano la realtà di ogni giorno, ma che non dovevano essere viste e vissute da dei bambini.
Giovanni Ghigliazza, anche Gino da Rocca, dei Perin, di Battesti è nato il 14 marzo del 1935 alle Faje, suo papà era Tomaso dei Mascin la madre Teresa Prato.
Il 17 gennaio del 1950 a 14 anni entra come falegname nei Cantieri Baglietto du sciu Bernardin.
“Andamu a piggiò i mobili cun u carettu a Santa Cateina”

Il Cantiere aveva ancora un capannone a S.Caterina, Gino era falegname adetto all’arredo interno delle imbarcazioni, ha lavorato con Mario Traversi.
Dopo 18 anni di attività lavorativa in Cantiere, nel 1971 entrò nella Tubi Ghisa.
“ Sun stetu in te macchine e poi in ta cementasiun”
Addetto e poi assistente alle macchine che applicavano, per centrifugazione uno strato protettivo, la cementazione dei tubi, per altri 16 anni.
Un’altro Gino, mio papà era negli anni 70 anche lui, dipendente della Tubi Ghisa S.p.A.
continua
foto in b/n Archivio Storico Varagine
