6) I Ricordi di Gino

A Ca Russa de Tascee di fronte a questa casa nel greto del Teiro fu fucilato Emilio Vecchia

Emilio Vecchia

Con la disfatta in Africa e la ritirata di Russia la guerra era definitivamente persa.

Lo zio di Gino, Ghigliazza Benedetto, reduce dalla campagna di Russia, arrivato a casa a piedi da Trento, fu richiamato per l’arruolamento nella repubblica di Salò.

Troppe le tragedie vissute in guerra, dai reduci della campagna di Russia e per non vestire ancora una divisa, furono molti i casi di automutilazione.

A Sassello, un giovane in lacrime, poso’ una mano su un ceppo e si amputo’ le dita, altri si fecero estrarre tutti i denti.

Portarono le conseguenze per tutta la vita, di quei loro gesti disperati.

Ma vissero in pace e fecero crescere dei figli.

 Benedetto in preda alla disperazione, si rovesciò una pentola d’acqua bollente sopra un piede e fu portato nell’Ospedale delle Colonie Bergamasche.

Era magrissimo e di salute malferma, un megu Ghiggiuttin,  riuscì facendogli bere un intruglio, a farlo adibire ai servizi sedentari, per tubercolosi. 

Le incursioni aeree degli alleati si fecero più frequenti.

La batteria contraerea, che era posizionata alle Muggine, fu spostata au Pullou in Campumarsu.

Da questa postazione furono effettuati dei tiri di prova in mare e un proiettile, a salve, cadde nei pressi di S.Bartolomeo.

Al termine delle incursioni aeree, i bombardieri alleati, durante la virata, per ritornare alle loro basi in Corsica o in Puglia, sganciavano i serbatoi ausiliari di combustibile.

Uno di queste cisterne in alluminio, cadde sulla Costa di Casanova.

Recuperata da quelli del posto, fu utilizzata per costruire dei tegami, e magari chissà qualcheduno sarà ancora oggi usato come sottovaso.

Un regime sanguinario che stava per essere spazzato via dalla storia, sterminò migliaia di giovani, renitenti di leva, combattenti per la libertà e dissidenti.

In te Tascee hanno fucilato Emilio Vecchia.

Era stato tradito da un delatore, che aveva riferito anche altri nomi di sanmarco e di civili, che consegnavano le armi ai partigiani.

Fecero un rastrellamento per catturarli

“U Pisan ha vistu quandu l’han fucilò ligò attaccu a n’erbu”.

Pisano vide quando fucilarono Emilio Vecchia, nel greto del Teiro, legato ad un albero davanti alla Casa Rossa

Il suo cadavare fu lasciato attaccato all’albero per essere visto da chi passava lungo la strada.

“A so de Scoppola a m’ha raccuntò che sun andeti a sercolu e so fre u se infriciò in tu furnu, pe nu fose ciappò.

La sorella di Scoppola raccontò che il fratello per sfuggire alla cattura si nascose nel forno.

” Han miò dappertuttu ma nu han miò in tu furnu”

Perquisirono tutta la casa e i dintorni ma non guardarono nel forno.

Al link seguente, la storia di Emilio Vecchia, fucilato il 24 novembre 1944 nel greto del torrente Teiro nelle Tascee, difronte alla località S.Anna .

continua

foto in b/n Archivio Storico Varagine

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