7) I Ricordi di Gino

Le Mine

Quando il 24 aprile, la colonna tedesca, abbandonò la nostra città, fu compito della retroguardia, due motociclisti della Wehrmacht, far brillare le cariche di tritolo, che erano state messe per bloccare la strada a eventuali inseguitori.

Ingresso dell’ex rifugio in loclità Puntin, una targa in marmo ricorda il disinnesco dell’esplosivo da parte degli abitanti del posto

Dau Puntin, la salita prima di arrivare nel Parasio, sono oggi visibili, due rifugi antiaerei che furono riempiti di esplosivo.

Il brillamento di quelle cariche di esplosivo non avrebbe solamente interrotto la viabilità, ma molto probabilmente nell’esplosione sarebbero rimaste coinvolte delle persone con il crollo di quelle case che oggi compongono u Burgu du Pasciu.

Fu Iridio Benedetto, che sparse la voce di rendere innocue quelle mine, semplicemente tagliando e asportando il filo elettrico che era collegato all’esplosivo.

“ U primmu a dose da fo u l’è stetu u Main Caghetta un poverettu che u steiva in tu Pasciu u l’ha ciammò di rinforsi pe stacco i fi”

Nel Parasio l’iniziativa di disinnescare le cariche fu presa da Main Caghetta e da Adolfo Badano a cui si unirono alcuni abitanti di quella località.

Main Caghetta al secolo Mario Fortunato, il singolare nomignolo derivava dall’incarico che aveva, che era quello di sturare la fognatura e lo si vedeva spesso nel centro storico con i suoi attrezzi da lavoro.

“In fundu a mulaioa li u gh’ea tuttu minò e anche sciu da strada de Casanova”

In località Lagoscuro una targa ricorda il disinnesco della carica di esplosivo effettuata da Iridio Benedetto

Dalla mulaioa che saliva verso S.Pietro, in località Lagoscuro, la carica fu resa innocua da Iridio Benedetto.

“I tedeschi gh’eivan tanta puia che bastava foghe ou! che s’arendeivan

“ U Micun u g’ha avuu puia perche fucilavan all’istante”

Chi vide i tedeschi mentre si stavano ritirando dalla nostra città, ebbe l’impressione che avessero tanta paura e che sarebbe bastato farli “OU” che si sarebbero arresi.

Ma u Micun che abitava alle Tascee ebbe timore di essere sorpreso a tagliare i fili, chi anche solo era sospetto di sabotaggio era fucilato sul posto.

E così l’unica mina, fatta esplodere dai tedeschi lungo la loro ritirata dalla nostra città verso il Giovo, fu quella di S.Anna.

“ Uno scoppio che ha fatto tremare tutto”

Al link che segue la storia della liberazione di Varazze

continua

foto in b/n Archivio Storico Varagine

                                        

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