
Con questo articolo, in cui Gino di Battesti ricorda i giorni della Liberazione e l’arrivo a Varazze di un contingente della V Armata americana, terminano ” I Ricordi di Gino” che sono stati da me riassunti e divisi in 8 articoli pubblicati con cadenza giornaliera.
Ringrazio Giovanni Ghigliazza, conosciuto come Gino di Battesti, anche de Perin e da Rocca, per la sua grande disponibilità, a raccontare e rendere pubblica la storia di un periodo triste, di lutti e rovine nella nostra città.
Gino era un ragazzo, quando finì la guerra
In quel periodo accaddero cose, che mai nessun bambino dovrebbere vedere e vivere, Grazie Gino!
La concomitanza di una guerra in atto in Europa, con la pubblicazione di questi ricordi è casuale, ma deve comunque far riflettere, quanto sia facile la degenerazione dell’essere umano, da civile ad assassino dei propri simili.
La Liberazione

Il brillamento effettuato dai tedeschi in fuga, del ponte du Spurtigiò, obbligò la V armata americana a un lungo tragitto nell’entroterra.
La colonna era preceduta da una ruspa cingolata, che eliminava eventuali ostacoli per poter far avanzare i camion.

Arrivati in località S.Anna del Deserto, la ringhiera sul ponte dell’Arrestra, fu tagliata con la fiamma ossidrica, perché restringeva la carreggiata.
Chi era presente, quel giorno lungo la strada sterrata dell’Eremo, fu testimone delle spericolate peripezie che fecero i grandi GMC e Dodge dell’esercito americano.
Facevano manovra in prossimità delle curve, a volte con una ruota dell’asse posteriore nel vuoto, per riuscire a risalire fino au Muagiun e proseguire in direzione di Savona passando per Campumarsu, S. Martin e u Mesan.
A guerra finita, Gino racconta che uno dei lavori più urgenti, era quello di rendere nuovamente percorribili le strade.

A lavorare per il ripristino della viabilità danneggiata, durante la ritirata tedesca ad Albisola e Celle, c’era andata molta gente di Varazze con picco e pala
“ Sun arrivè di americhen neigri, che giasciavan a gumma sun stati a vedde quelli che loueivan cun pala e piccu e rieivan”
I soldati americani, masticavano chewing gum e ridevano a guardar quella povera gente che lavorava con pale e picco

Dopo qualche giorno, arrivò una ruspa cingolata che in poco tempo fece quel lavoro, altrimenti destinato a protrarsi per molti giorni.
“ A l’ea a primma votta che ho sentiu parlò di Caterpillar”
Per la prima volta sentii parlare di Caterpillar.
La V armata che arrivò a Varazze, era composta in buona parte da soldati di colore
“ Ne fovan puia perché neivan missu in testa, che i neigri mangiavan i figgiò e mi gh’eivu puia tutti stanguin ommi grandi e grossi in simma a de camiunette, Military Police gh’eivan scritu”
Avevamo paura dei soldati di colore perché ci avevano detto che mangiavano i bambini! Erano, agli occhi di noi ragazzi, degli uomini alti e robusti viaggiavano a bordo di Jeep con su scritto Military Police.
“Sun stati quarche meise a Vase all’hotel Giardino”
“E mi me ricordu che ho mangiò u primmu ciucculatu, tramite sti neigri a me dava Elvira che a travaggiova in te l’albergu”

Il contingente americano rimase qualche mese a Varazze alloggiato nell’hotel Giardino.
Il primo cioccolato che ho mangiato mi fu dato da Elvira, che lavorava nell’hotel.
Al link che segue la “Razione Logan”
Fine
foto in b/n Archivio Storico Varagine, Celle e la Ferrovia e dal web
