
A ottobre, dell’anno scorso con Francesco Canepa avevamo percorso la Stra da Lese, che dal Lurbasco a Ciampanu, oltrepassava a Cruscea de Vie e con un percorso trasversale, tagliava i contrafforti del Beigua per arrivare fino alle sorgenti dell’Egua Freida, dove sono le prese dell’acquedotto di Savona.
Qualche giorno fa, con Francesco, percorriamo l’ultimo tratto di quella che è anche chiamata a Stradda di Buei, dall’Egua Freida alla Cappelletta delle Faje

E’ una giornata di fine inverno, con la nebbia che avvolge le cime degli alberi.
Si parte dau Grupassu, con la strada sterrata verso a Peioa attraversando vari sentieri, tra cui quelli dei percorsi napoleonici.

In queste zone, del Monte Cavalli, Lunò, e Giare, nei primi giorni di aprile del 1800, ci fu un grande scontro armato tra i Francesi e gli Austroungarici.
Circa 10.000 soldati, ma secondo alcune stime il doppio, si massacrarono in quella che fu, la classica battaglia campale, ma una guerriglia, dove prevalse lo scontro all’arma bianca

In questi boschi sono ancora visibili dei trinceramenti, alcuni residuati bellici, palle di schioppo, pezzi di ferro, ecc. erano emersi dal terreno, a seguito di esondazioni o di lavori stradali.
in quei giorni concitati, al posto del cibo, quei giovani arruolati a forza o volontari, avevano abbondanza di alcolici.
Cronache dell’epoca tramandano atrocità e fenomeni di cannibalismo.
Frettolose inumazioni diedero il nome a una zona oggi chiamata Cappelin Cavamortu.

Al bivio dell’Egua Freida, si prende il sentiero segnato con la croce rossa.

E’ a Stradda di Buei che arrivava alla Cappelletta delle Faje, per poi proseguire verso e Muggine, Giavarosso, Casanova e via Quinno, la Via del Legno

Caratterizzata nei tratti più ripidi, dalle pietre infisse di taglio nella terra

Tutto il tragitto di questa lunga escursione è costellato da testimonianze delle attività, di chi per secoli, trasse dalla nostra montagna, il sostentamento per migliaia di bocche da sfamare.

Paracarri

Pose e Muggi de Prie

Bellissimi i contrasti di colori nei boschi, in inverno

Generazioni di contadini, allevatori, boscaioli saliscesero, per piu volte al giorno questi acclivi pendii o pernottavano in te Cascine o in ti Cabanin come questo, attrezzato con un angolo cottura.

Grandi monoliti, cave di pietre

Ancora Ciappin de Pria.

Profondi solchi dove passavano le Lese.

Da qui passava la materia prima per i cantieri navali e le Lese cariche di balle di fieno.


Una bellissima pietra le cui venature sono state levigate dal passaggio dei mezzi di trasporto.

Sopra di noi le grandi praterie del Priafaia

Con questo belvedere, nebbioso verso il mare facciamo un pò di merenda!

U Boscu de Ruette famoso per la sua fungaia

Il percorso del sentiero segnato, devia dall’antico percorso della Stradda di Buei

Ciappin de Pria per frenare e offrire appiglio a zoccoli e scarponi in un tratto di discesa molto ripida

Sopra una roccia ricordo, centinaia di quarziti appoggiate sopra

L’inconfondibile sagoma du Munte Grippin

Si entra in un bosco misto dove la strada è delimitata alla nostra destra dal grande recinto. che racchiude la zona sacra del sentiero megalitico

Che racchiude la zona sacra del sentiero megalitico

In questa zona la strada Faje Pratorotondo, interseca la Stra da Lese da Cappelletta, che aveva un’andamento lineare, tagliato dai tornanti della viabilità attuale

Arriviamo alla sorgente du Canain

In Cianarpe la strada si biforca, la Stra da Lese che corre parallela alla strada è quella du Crou

Con il vetusto Cabanin du Muettu

A Stra di Buei dalla località Massaia, con una discreta discesa arriva nel centro abitato delle Faje

Presso a Ca da Tai è visibile un bellissimo sedime in pietre

Un troggio da Ca da Pina, una delle più belle cartoline del nostro entroterra

A Stradda di Buei superava il rio Gambin per poi arrivare a Creuscea de Vie passando a valle della Cappelletta presso il Nicciu della Via Crucis

Abbiamo deciso di utilizzare i bastoni da trekking

Molto utili nella lunga e ripida discesa, visto le pietre rese scivolose dal tempo uggioso
Ringrazio Francesco Canepa per questa bella escursione il naturale prosecuzione del tragitto dell’ottobre scorso.
Abbiamo completato il percorso di quella importante antica viabilita’ che partendo dal Lurbasco, valicando la nostra montagna, forniva nel periodo invernale la materia prima per i Cantieri navali della nostra città.
Nella bella stagione in questa strada, discendevano le Lese con le balle di fieno per gli allevamenti bovini
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