
La Leggenda di Mosè
Gatto Cinerino
Forse Certosino
Fu chiamato Noè
Perché salvato dalle acque
Di un violento temporale.
Poi da tutti chiamato Mose’
In casa lo trovavi in alto
Appeso alle tende
O sotto il divano
Potevi giocare con lui
Ma a tuo rischio.
Avrei voluto seguirlo
Almeno una volta
Nelle notti infinite
Di pazienti agguati
Nelle giornate di sole
Ad inseguire prede
Predestinate.
Dominò per anni il suo mondo
Senza scampo per gli altri
C’erano gatti Cinerini
Fin dove era il suo regno.
Arrivava malconcio
Curavamo le sue ferite.
Con i guanti
Contro le sue unghie
Si ammalo’
Miagolava forte
Non camminava più
Soffiava forte
Tenevo le sue zampe posteriori
Il veterinario quelle davanti
Un terzo gli fece un’iniezione
Di un antibiotico
Mi sfuggì una zampa
L’unghia disegno’ una mezzaluna
Di sangue
Sul braccio del veterinario
Mi guardo’ con odio
E poi mise tutto in conto.
Avete mai visto un gatto girare?
Dentro la mia auto
Per un’ora
Poi si calmo’
Partii piano piano
Ero pronto a scappare
Lui orecchie basse
Ritorno’ a dominare il suo regno.
Destinato a vacillare
D’inverno aveva la ciotola
Vicino alla stufa
Serviva la scopa
Per farlo uscire
Ma così era un tempo
In ogni casa
Con ogni gatto
L’ estate stava finendo
Anche la vita di Mosè.
Gatto Cinerino
Attraversò il cortile
Miagolando
Come non aveva fatto mai
L’ultima volta
Dicono che i gatti sanno quando morire.
Lo cercai due giorni
Chiamando il suo nome
Mosè
Gatto Cinerino.
