Andrea Siri, Diulo del Dan, u L’Urba

Dalla Stampa del 27 giugno del 1968

Vive da Eremita l’uomo creduto morto

Si supponeva fosse stato ucciso dai tedeschi sul colle del Turchino durante la guerra partigiana

Una strana storia quella di Andrea Siri ha cinquantasette anni e da 24 lo credono morto, ma lui vive nei boschi sopra Albisola, raccoglie funghi e dorme in una casa abbandonata, ogni tanto scende nella frazione di Ellera a bere un bicchiere con la gente che non è curiosa, non gli chiede niente e lo chiama Alfredo. Ha scelto questa vita non si sa perché comunque è vissuto tranquillo come desiderava fino all’altro ieri, ma adesso lo hanno scoperto e gli danno la caccia per conoscere la sua storia, sapere perché vive da eremita, chiedergli se ha dei problemi e cosa desideri. Questo lo spaventa e lo terrorizza, appena vede dei forestieri affannarsi sulla mulattiera, scappa Eccolo con una barba selvaggia, un basco camicia a quadri, calzoni logori ma è la visione di un attimo e Siri scompare in un castagneto Inutile rincorrerlo la boscaglia è il suo mondo. Dicono che è redivivo, ma non è mai morto ufficialmente. Strana storia si è detto che Andrea Siri è di Sassello e rimpatriato dalla Francia nel 1940, che ha abitato nella zona del Faiallo, con la sua famiglia. Nel settembre del 1943 l’hanno visto partire e non si sa dove sia andato.

Non l’hanno mai più rivisto. Nel maggio del 44 alla Fontanafredda, sulle alture del Turchino, sono stati fucilati cinquantotto partigiani. C’è un sacrario lassù, con i nomi delle vittime, ma parecchi martiri non sono stati identificati, non si sa come Andrea Siri è stato creduto uno dei caduti del Turchino. Non risulta che sia stato un partigiano, il suo nome non è tra quelli elencati nel sacrario, è uno dei non identificati, Ma è stato detto che gli hanno celebrato esequie funebri e anche delle messe in suo nome, ma nel municipio di Sassello all’atto di nascita, non c’è alcuna scrittura di morte, non c’è neppure una sentenza di morte presunta. L’unico documento che finora si è potuto esaminare, che attesti il decesso dell’uomo è un atto notarile di vendita, di una piccola proprietà terriera, redatto sei anni fa da un notaio di Savona. Dopo ventiquattro anni di Andrea Siri si sa solo che è scapolo, ha fratelli, è creduto morto, ma è vivo nei boschi, si fa chiamare Alfredo, ma lo conoscono come quello dell’Urba, perché sanno che viene dalla valle d’Olba, è un uomo mite. Ma le madri spaventano i bimbi disubbidienti “Ti faccio portar via dall’uomo dell’Urba” nessuno gli ha mai chiesto niente, gli comprano i funghi, qualcuno gli chiede di tagliare il fieno, comunque in questi posti un tozzo di pane non si nega a nessuno, è un uomo tranquillo, che da un quarto di secolo non è mai sceso da questi boschi dell’Appenino. Qualche volta arriva all’osteria di Ellera sembra riscaldarsi e intenerirsi al contatto della gente, entra nei discorsi d’improvviso, lo vedono uscire scomparire nella notte, per sentieri che soltanto lui sa trovare al buio, ci sono momenti in cui sembra che desideri, con voglia di rientrare nel mondo, per esempio i giorni prima delle elezioni, era lì davanti a un bicchiere di vino ad ascoltare i discorsi “Andrò a votare anch’io” “Dove vai a votare?” nessuno gli ha mai portato un certificato elettorale. E’ uscito e per parecchi giorni non lo hanno visto quando è ritornato gli hanno chiesto “Allora Lurba per chi hai votato?” e lui con un sorriso timido “Non sono cose per me” si è seduto davanti al vino attento ai discorsi. C’erano i giorni scorsi degli operai dell’Enel che lavoravano sopra Ellera, Siri che sempre aveva fuggito i forestieri, questa volta ha sentito il bisogno di chiacchierare, di confidarsi, ha detto di chiamarsi Andrea Siri di avere terreni e parenti nella vallata del Vara, gli operai hanno parlato è corsa la voce “Non è possibile Andrea è stato fucilato sul Turchino!” poi il parroco di Vara don Enrico Principe ha concluso che non vi erano prove che Siri fosse stato fucilato. Incomincia la caccia all’uomo e Siri atterrito, si ritira nei più profondi castagneti, fugge e non si sa perché. Don Principe grida tra i monti, facendo portavoce con le mani “Andrea, Alfredo” l’eco e nient’altro.

Siri è lì vicino tra i cespugli, sente guarda smarrito, lo scoprono ed egli con quattro salti svanisce, perché non è pazzo, è assolutamente normale, tutti quelli che lo conoscono affermano che è un brav’uomo, soltanto che gli piace vivere così. Andrea Siri l’uomo dei boschi e Alfredo l’uomo dell’Urba. L’altra sera si è incontrato con il fratello, che non vedeva da 24 anni, quando ha scoperto, che i giornali si stanno occupando di lui, è fuggito per misteriosi sentieri, non l’hanno più trovato.

Articolo del Secolo XIX

Non vuole parlare con nessuno, del suo passato

Lascerà i boschi solo per vedere le sue nipotine, l’uomo che fu creduto morto per 24 anni

E’ però deciso a continuare la sua vita da misantropo sui monti di Ellera. Al fratello che lo ha incontrato due volte, ha detto “Sto bene così non vedo perché dovrei cambiare”

Sto bene così mi piace questo tipo di vita non vedo proprio perché dovrei cambiare, dopo 24 anni trascorso lontano da tutti e da tutti creduto morto. Nessuna altra spiegazione è stata fornita da Andrea Siri, il cinquantasettenne redivivo di Ellera al fratello Stefano di 58 anni con il quale si è incontrato negli scorsi giorni. Non una parola di più, per giustificare il motivo, per cui per un quarto di secolo ha vissuto quasi come un eremita, fra i boschi di castagni in una casa semidiroccata abbarbicata ad una scoscesa parete di questa zona dell’Appenino Ligure tra Albisola e Sassello, senza sentire il bisogno di rivedere i congiunti che abitano poco distante. Andrea Siri è un uomo dal carattere chiuso, a cui piace vivere in un certo modo, ma certo il fratello non è più aperto di lui. Da oltre un mese lo abbiamo appreso oggi, sapeva dell’esistenza di Andrea, nei boschi della zona, ma non ha parlato con nessuno della cosa “ Perché avrei dovuto farlo?” ha commentato. E quando una settimana fa, dopo l’incontro è tornato a casa ad Albisola Superiore, dove lavora come muratore, non ha tradito alcun sentimento. Ha detto semplicemente alla moglie Angela “ Oggi ho visto Andrea” e della vicenda non si  è più parlato. I due si sono incontrati un’altra volta, due sere fa, nella trattoria di Ellera. A Stefano Siri abbiamo chiesto che cosa si sono detti  “Nulla” è stata la risposta “ Non avevamo niente da dire” Inutile cercare di sapere qualcosa di più, ci hanno provato anche i carabinieri di Albisola, ma senza risultato. Andrea Siri, nei due incontri con il congiunto, non ha quindi spiegato il perché della sua decisione di scomparire per tutto questo tempo, ha unicamente sostenuto di trovarsi bene così, lontano dl mondo. Ma deve aver promesso una visita alla famiglia del fratello, ad Albisola nei prossimi giorni. La circostanza non viene confermata da Stefano e Angela Siri né dalle loro due figlie. Ma ci è stato confidata, in gran segreto  dalle due nipotine ( sono le bimbe di una delle due figlie del muratore) Le uniche che sono apparse emozionate e incuriosite, per la comparsa dello “zio dei boschi”.

Luisa ed Elena, questi i loro nomi, erano sulla porta di casa, oggi pomeriggio e ci hanno detto che molto presto lo zio Andrea verrà a trovarli ad Albisola, in via Marconi e sarà bello conoscere lo zio dei boschi, hanno esclamato, chissà quante storie avrà da raccontarci.

Oggi abbiamo cercato ancora una volta inutilmente di avvicinare Andrea Siri, ma non è stato possibile. D’altra parte ora che la sua vera identità è stata scoperta, non vuole parlare con alcuno del suo passato. Ieri sera è stato in un ristorante di Ellera fino a notte inoltrata, ma non ha soddisfatto la curiosità di quanti hanno cercato di interrogarlo “Non ricordo sono cose vecchie lasciatemi in pace “ ha detto dinnanzi a un piatto di ravioli e a un bicchiere di vino, non una parola sulla sua vita, sui motivi che l’hanno spinto ad isolarsi.

Rimangono pertanto misteriose, le ragioni che hanno indotto Andrea Siri, ad estraniarsi dal mondo, per tutto questo tempo, ben difficile sarà anche in futuro avere una spiegazione dall’interessato. Una cosa è certa la sua vita continuerà così

f.m.

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