
Era il mese di maggio quando ci siamo conosciuti ricordi?
Andavo di solito con due miei amici, nelle sale da ballo, dell’entroterra.
Quelle dove si ballavano i lisci.
Avevamo frequentato un corso di ballo durante l’inverno
Potevamo, destreggiarsi in qualsiasi ballo e in ogni sua variante!
Ma il guaio grosso di quei locali, dove si ballava il liscio, erano le facce… sempre le stesse!
Fu per questo che quel pomeriggio, ti notai subito.
Come mai eri capitata proprio lì ?
Presi su un po’ di coraggio, mi avvicinai e ti chiesi di ballare.
Tu non volevi, perché in quei balli non ci capivi niente.
Insistetti un pò rassicurandoti che era tutto abbastanza semplice.
E così scendemmo in pista.
La cosa buffa era, che io ti chiedevo scusa, quando tu mi schiacciavi un piede.
Come se tutto d’un colpo avessi dimenticato tutte quelle lezioni di ballo!
Poi conobbi il tuo sorriso.
Il tempo passava, come passò veloce quell’estate
Partii a settembre per l’anno di militare.
Con il cuore gonfio di nostalgia.
Ma si può avere nostalgia a vent’anni?
Certo se sai che non li avrai mai!
Mi hai scritto quelle lettere che ancora conservo.
Iniziano con “Caro servitore della Patria”
L’unica cosa che mi è rimasta di te.
Maledirò sempre quell’anno con le stellette.
Non mi ha dato niente.
Si è preso i miei vent’anni e il tuo sorriso.
Ma la vita è fatta così, di tante cose che potevano essere e che invece finiscono.
Sono passati tanti anni e non ti ho mai più rivista.
Chissà dove sarai e come è stata la tua vita.
Sarebbe bello rivederti dopo tanto tempo.
Anche se poi finiremo per dir le solite cose.
E poi tornare indietro con i ricordi.
A quel giorno di maggio al tuo sorriso.
A quei vent’anni mai avuti
Ma chissà se tu ancora ti ricordi di me.
Ciao
Francesco Baggetti
E come le “Passanti” di De André, di questa storia…. ti piace ricordarne il sorriso.
