Lucifero, l’ultima Stella

Notte di giugno, notte stellata.

Sarà poi vero, che è di qualcuno, ogni puntino che brilla lassù?

Ma allora di chi è l’ultima stella del mattino, che aspetta il sorgere del sole?

Era partito quella notte, dopo la festa del paese

L’unico giorno di libertà, dopo un’anno di lavoro.

Quello era il momento per andar via, con un sacco in spalla.

Nella chiesa era tutto pronto, per il matrimonio, dai fiori alle fedi

Chissà se quella notte lei dormiva.

Fece un giro largo per vedere la sua finestra.

Eccola, era ancora accesa.

Si sedette su una pietra è aspettò, finché quel lume si spense.

Solo allora si accorse di aver pianto.

Che sarà di lei?

In fondo era una brava ragazza.

Miserabile come lui.

Ogni giorno a baciare una croce e un bastone, come tutti in quel paese.

Pensò, domani chissà che scandalo!

Le pettegole ne avranno di che sparlare per gli anni a venire!

Abbandonata sull’altare!

Lei si sarebbe vestita di nero per un po.

E poi…

Un prete avrebbe detto “Ha mancato di rispetto all’Eterno !”

E l’uomo con cappello e bastone….”Ha mancato di rispetto a me!”

Tutto il paese lo avrebbe cercato.

Anche dopo cent’anni, lo avrebbero accoppato!

Lo sapeva

Ma come si fa a spiegare certe cose?

Quando senti che la tua vita, non ti appartiene più, perché altri hanno deciso al posto tuo.

Come quel giorno, quando l’uomo con il cappello e bastone, decise di chi sarebbe stata sposa, se era femmina, quel feto ancora in grembo.

Prima d’esser nati, i bambini in quel paese, erano venduti scambiati, come bestie da lavoro e accoppiati per far figli.

Chissà di che colore erano i suoi occhi.

Non li aveva mai visti!

Tutto si doveva fare dopo

Mai mettere il fuoco vicino alla paglia!

Pronti e fecondi, per mettere al mondo altri disgraziati, altre bestie da lavoro e ogni giorno a baciare una croce e un bastone.

Per tutta la vita.

La maga di quel carrozzone gli aveva sussurrato

“Scappa! Vattene da qua!” ” Vai sempre incontro al sole lì c’è la tua liberta!”

E così fece per tanti giorni e anni, a seguir dove nasce il sole.

Anni e notti a dormir sotto cieli stellati

Chissà chi gli diede quel nome, Lucifero, forse qualcuno che conosceva il vero significato di quella parola.

Come Venere aspettava l’alba, per poi sparire a inseguire i suoi demoni.

Un simile oltraggio doveva esser lavato

Con il suo sangue!

Lo sapeva.

Presto sarebbero arrivati a cavallo e con cento cani.

Questo ancora pensava dopo tanti giorni e anni

Con la barba grigia, stracci e scarpe rotte.

Quando fa giorno, c’è un puntino luminoso lassù in cielo.

L’ultima stella del mattino, che aspetta il sorgere del sole.

Note:

Lucifero è il nome storicamente attribuito al pianeta Venere, l’ultima stella del mattino, quando sorge ad est, poco prima dello spuntar del Sole.

Anticipatore della luce solare, il pianeta venne chiamato Lucifero, dal latino «portatore di luce».

Francesco Baggetti

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