U Troggiu d’Arsoccu

Chiamatela come volete, passione, perdere tempo, nu avei un belin da fo.

Ma la voglia di cercare, di riportare alla luce le cose che testimoniano la vita dei nostri vecchi è cosa che ci fa alzare presto la mattina, con uno zaino in spalla, incuranti dei Ruvei, Brughe, Musche, Sinsoe e Secche che incontreremo.

E così ancora una volta, grazie au Saturnin, vero e proprio motore di queste iniziative nel nostro entroterra, eccoci su un sentiero che scende verso l’Arsoccu.

Con noi c’è Niki che ha vissuto fino a tredici anni in ta Ca du Rian.

E lui che ci guida in quella che sarà un’interessante escursione, in questa zona dove la Costa di Casanova precipita nell’alveo dell’Arzocco.

Grazie ai suoi racconti è possibile conoscere e vedere molti particolari, nascosti alla vista dalla vegetazione.

In questa zona particolarmente invasa dalla Lelua, padrona di ruderi e di altri manufatti umani.

Sono due gli obbiettivi che ci siamo prefissati.

U Troggiu in te l’Arsoccu e la Cascina dei Rissi.

Entrambi persi in questo mare verde, che invade, nel periodo estivo tutto il corso di questo fiume.

Poi le foto parlano da sole, grazie alle indicazioni di Niki al marasso du Saturnin e alle mie più modeste cesoie, abbiamo riportato alla luce u Troggio d’Arsoccu!

Qui le donne e le bambine della Costa venivano a lavare i panni.

Bianchina lo aveva detto, ecco il canalino del troppo pieno della diga che riempie ancora oggi la vasca del lavatoio.

La scarsa portata del fiume ci permette di visitare il grande sbarramento e il suo lago.

In questo luogo si ha un bel effetto eco, che ingigantisce il canto delle rane, fino a renderlo inquietante per l’amplificazione sonora.

Niki ci racconta del solco che partiva da questo invaso per irrigare le fasce in sponda destra dell’Arsoccu.

La presa d’acqua era effettuata da un foro nel fondo dello sbarramento.

Era compito dei bambini come Niki, mantenere puliti i solchi e le prese d’acqua.

Oggi in quel foro si è radicata una Verna.

Lasciamo il letto dell’Arsoccu per seguire il solco alla base di un’imponente Mascea, sempre guidati da Niki passiamo lungo un sentiero al cospetto du Campulungu e da Fascia Lunga.

Ma questa è un’altra storia.

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