
Il 30 luglio del 1907 esplose lo “Scandalo Besson”
Quella che segue è la prima pagina del libro “Messe Nere sulla Riviera” di Pier Luigi Ferro, edito nel 2010 con la prefazione di Edoardo Sanguineti.
“Il vapore va a tutta furia, lungo la bella e splendida riviera di Ponente, si sentono dire Pegli, Pra, Voltri, Arenzano e il povero Eugenio teme sempre di sentire quel nome, che suona per lui esilio e castigo…. Metteva di quando in quando, la testa fuori dallo sportello, si fissava ora sulle acque, ora sulle rupi presso le quali è fatta con raro ardimento quella via, ed nelle diverse gallerie, aveva anche tentato di prendere un po’ di sonno
Più volte erasi provato ed invano aveva domandato quel benefizio, che sentiva li sarebbe stato assai grato. Era la cosa di un momento era un sonno agitato, come la carrozza su cui si trovava, trascinato vorticosamente dalla vaporiera. Finalmente si arriva a Varazze.
Quella graziosa città, era allora gran centro di operai occupati nella costruzione di bastimenti unica industria da cui ricavava pane e una certa agiatezza, degna veramente di invidia.
Non è però verso il mare, che egli in compagnia del padre si indirizza, ma sopra il delizioso pendio su cui una volta si diceva che esisteva Il Paradiso di Varazze. Era colà l’abitazione di pii cappuccini, che trascorrendo la vita, tra la preghiera e il sacro ministero, davano a molti l’occasione di trovarvi il paradiso.
Il popoletto, dava poi anche quel grato nome, per significare la gran pace, che colà godevano quei solitarii impegnati in solo due pensieri, amar Dio e amare il prossimo
Nel 1871 con la dovuta licenza, dei legittimi proprietari si fabbricò un edifizio ad uso delle scuole di convitto
Ora questo è di proprietà dei figli di Don Bosco e colà fanno del loro meglio, perché si possa sempre dire, che quel soggiorno non smentisce mai l’antico suo titolo d’esser un vero Paradiso per tanta povera gioventù.
Erano le 8:30 del mattino, quando il padre e il figlio silenziosi per diversi motivi arrivarono alla porta del collegio.”
Eugenio nei mesi della sua frequenza in Collegio, matura una profonda vocazione e il desiderio di farsi prete.
Ma deve affrontare il diniego del padre a cui non poteva disubbidire.
Nell’incertezza della decisione, se accettare la chiamata di Dio e l’obbedienza al padre Eugenio cadde in una grave depressione, deperendo a vista d’occhio, si ammalò e raggiunse il Regno dei Cieli.
Questa lettura inserita nelle “Letture Cattoliche di Torino” una pubblicazione fondata da San Giovanni Bosco, secondo la mentalità di chi la scrisse, voleva magnificare la sacralità della scuola, che era all’interno del Collegio di Varazze.
Il libretto affidato per la distribuzione ai parroci, serviva da volano per il reclutamento di giovanetti, nel Collegio Salesiano, indirizzato ai genitori anche come monito ad ostacolare le vocazioni.
Il libricino conteneva alcune foto della nostra città e dell’edificio.
Ma nell’estate del 1907, le cose precipitarono.
Il 30 luglio del 1907 il quotidiano di Savona, “Il Cittadino” rese pubblica la denuncia fatta dalla famiglia Besson, relativa a certi accadimenti che da tempo erano perpetrati all’interno del Collegio dei Salesiani di Varazze.
Un diario tenuto da Alessandro Besson descriveva con dovizia di particolari l’ambiente blasfemo del Collegio, raccontava di notti di follia gli alunni terrorizzati dai maestri e obbligati a partecipare a strani rituali, anche durante la cena con crocifissi infilzati nel cibo, statue di cera di Garibaldi fatte sciogliere sul fuoco, fantocci del re impiccati.
I sacerdoti dell’Istituto Salesiano e le suore dell’Istituto di S.Caterina invitavano i collegiali a spogliarsi e a partecipare a messe nere e riti satanici. Donne sconosciute, erano fatte entrare di nascosto, per partecipare a queste orge.
Alessandro Besson e la sua famiglia furono accusati di calunnia dalla chiesa e quelle testimonianze furono giustificate come frutto di fantasia di quel ragazzo per colpa di certe pubblicazioni pornografiche.
Ma altre testimonianze confermavano la licenziosità di alcuni uomini di fede all’interno del Collegio.
Fu anche chiesto il parere del Lombroso, noto antropologo che aveva elaborato la teoria secondo la quale, i criminali erano riconoscibili da certe anomalie somatiche, vedendo la foto del ragazzo, sentenziò che quello era l’aspetto di un degenerato, ma non pazzo.
Le rivelazioni dello Scandalo Besson, crearono disordini non solo nella nostra città, ma anche a Savona e l’eco di questo scandalo, si propagò in tutto il Regno d’Italia, manifestazioni di piazza, disordini, violenti scontri che a La Spezia provocarono l’incendio di alcune chiese, un morto e un centinaio di arresti.
E crisi istituzionale, fra il governo Giolitti e la Santa Sede.
La Massoneria venne accusata di aver architettato lo scandalo.
A Varazze un corteo di quattromila donne, sfilò per solidarietà con i Salesiani e si ammassarono sotto la casa dei Besson, che furono costretti a lasciare la città.
Le sentenze dei processi, l’ultimo nel 1912, per lo scandalo Besson’ non portò nessuno in prigione, i due sacerdoti compromessi e ritenuti colpevoli di atti osceni, sparirono dalla circolazione, Alessandro Besson e la sua famiglia condannati per calunnia, fuggirono all’estero.
Lucini il poeta che amava soggiornare nella nostra città noto laicista e che aveva scritto “ Il Diario Besson” fu accusato di eresia.
Tutto fu messo a tacere, già nuvole di guerra si stavano addensando nei cieli d’Europa.


