Trunee e Cabanin

Queste piccole costruzioni in pietra, a cupola o più semplici di forma squadrata, sono presenti in particolar modo nel versante sud del monte Beigua.

Molte sono ancora erette, altre sono dirute e della loro presenza, restano solo dei muggi de Prie.

Il termine Trunea deriva da Trun, tuono.

Chi si trovava in ti Pre’ da Fen, le zone prative, per la fienagione estiva, poteva trovar rifugio all’interno di queste Baracche de Pria.

Quando i Truin, i tuoni in lontananza minacciavano l’ arrivo di un temporale estivo, chi era in prossimità di queste costruzioni poteva trovarvi riparo.

La copertura in Ciappe era ricoperta di terra, che garantiva la tenuta stagna, anche in caso di violenti nubifragi

Queste costruzioni, Trunee o Cabanin, servivano come ricovero di attrezzi, per le vivande e anche per i pernottamenti.

In questi manufatti, quelli più piccoli, si dormiva con le gambe fuori dalla copertura.

I racconti e le testimonianze dei nostri vecchi, raccolte nel bel libro di Giovanni Cerruti, attribuiscono un nome per ognuno di questi ripari.

Opera meritoria quella del Saturnin, che con la sua pubblicazione “Le Cascine del Beigua”, ha salvaguardato la memoria dei nostri vecchi, perché sia tramandata a chi verrà dopo di noi.

Questi angusti ripari, erano utilizzati dai tanti giovani, che d’estate avevano la possibilità di quadagnar qualche soldo, lavorando a giornata, durante il periodo della fienagione.

Nel compenso, era spesso compreso anche un pasto al giorno.

Il cibo era portato ogni giorno dai bambini figgio’ e figgette che salivano fino alle zone prative del Beigua.

Lascia un commento