2 Agosto 1980

quante volte sono stato, due anni prima della bomba, nella sala d’aspetto di seconda classe, della Stazione Ferroviaria di Bologna.

Io come altri potevamo esser morti dilaniati da un boato.

Le indagini hanno scoperto che loro erano già pronti da un’anno e forse anche prima, per mettere quella bomba.

Aspettavano il momento propizio, mancava ancora qualche tassello al loro delirio fascista, di punire la rossa Bologna o forse era solo una banale questione di soldi.

Perché servirono tanti soldi un po’ per gli esecutori e tantissimi per cucir bocche e depistare.

Sono stato nella sala d’aspetto di seconda classe della Stazione Ferroviaria di Bologna.

Due anni prima, ad aspettare uno dei tanti treni in quell’anno di naia.

Soldatino d’Italia nell’anno dell’omicidio Moro.

Bologna nel 1978 era una città irrequieta con i blindati della polizia fissi in piazza Maggiore.

Sui gradini di quella piazza, povere ragazze con i bracci neri di eroina, sotto ai portici le femministe e i cortei operai.

La sera tanti ragazzi come me con i capelli da naia, sui pullman verso la periferia per la ritirata negli affollati casermoni di un inutile esercito.

Quel mondo non esiste più, ma le domande di giustizia, sono rimaste senza risposta, come le dieci domande fatte a un politico.

Anche oggi, come e’ successo per Falcone, Borsellino i loro uomini e gli 85 della Strage di Bologna, ma anche per ogni altra strage e delitto, si parlerà senza vergogna di ricerca di giustizia dei mandanti e dello Stato garante della giustizia…..

Menti raffinate, occulte fecero stragi di povera gente perché dovevavano colpire nel mucchio.

Per spaventare e rendere precaria la nostra vita e

perché il Presidente della Repubblica era un partigiano

Tutti dilaniati da un’esplosione, un marchio di fabbrica mafioso e fascista.

Che sono la stessa cosa.

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