
Nel campo delle patate viveva una tartaruga.
Da tanti anni faceva sempre le stesse cose, trascinando il suo grande, pesante carapace avanti e indietro.
Poteva avere trenta o quarant’anni, Giuan l’aveva trovata lì quando aveva acquistato quel terreno.
Terra da coltivare strappata dall’incessante Giamin di Nostri Vegi, agli acclivi pendii del Muntado’
Era lei la vera padrona della Fascia Lunga, un grande terrazzamento con un possente muro di sostegno in pietra
Lungo almeno cento metri!
Irrigato da un Beo, alimentato da a Ciusa dell’Arsoccu
La tartaruga conosceva ogni millimetro e filo d’erba della Fascia Lunga.
Lei, perché era una femmina, ghiotta de Radiccia, Dente de Can, Rattalevre e dell’insalata che le portava ogni mattina Giuan.
Lo aspettava ogni giorno, dove Giuan apriva la paratoia del Beo, per irrigare l’orto, in ta Fascia Desutta, dove c’era l’orto estivo
Le portava l’insalata, ogni giorno e per tutta l’estate.
Poi quando la bella stagione era oramai finita e in quel posto diminuivano le ore di sole, allora la tartaruga spariva alla vista.
Giuan l’aveva vista andar nel bosco.
Forse a cercare il suo fidanzato e andar con lui, in camporella!
Rosetta la moglie di Giuan scuoteva la testa e sospirava…beata lei!
Ritornava a fine settembre, primi di ottobre, si avvicinava alla casa di Giuan e Rosetta, a cercare quella grossa Ciappa, lasciata appositamente per lei, appoggiata al muro.
Lì restava, rintanata finché il sole, a metà primavera non riscaldava nuovamente quella grossa pietra, dove al riparo, aveva passato l’inverno.
Una mattina, in piena estate, Rosetta vide la tartaruga, dalla porta di casa.
Che cosa strana, mai si era avvicinata anzitempo alla loro abitazione
– Cosa ti ghe fe chi? Giuan nu t’ha purto’ l’insalatta?
Un brivido, percorse la schiena di quella povera donna!
Si ricordo’ du Custu de Insalatta, che lei poco prima, aveva dato a suo marito.
Era il mangiare per quella bestiola!
Le venne un brutto presentimento!
-Giuan! Duvve te! Giuan!
Nessuna risposta
Corse a cercarlo in ta Fascia Lunga.
Lo trovo’ riverso a terra, lo sguardo perso, la bocca serrata
Con uno sforzo terribile, riuscì a rigirarlo a faccia in su
– Giuan, Giuan!!
L’uomo la guardava senza alcuna reazione.
Corse al telefono, arrivo’ l’ambulanza
Gli fu diagnosticata una sincope
Giuan non era in pericolo di vita e i medici dissero, per merito suo.
Grazie al suo tempestivo intervento, prestando soccorso a suo marito e chiamando la Croce Rossa, aveva scongiurato altre complicazioni ben più gravi.
Ma era stata la tartaruga!
Un’altro brivido le percorse la schiena .
Il merito era tutto di quella bestiola!
Era arrivata alla porta di casa, a cercar quell’insalata che ogni mattina Giuan le portava.
E così facendo la tartaruga, aveva salvato la vita a suo marito.
….ma non è possibile ..non è possibile.
Ma un’ altro pensiero, un, interrogativo, balenò in quel momento nella testa di Rosetta!
I figli non volevano che rimanesse da sola e si proposero per ospitarla nella loro casa.
In città più vicino all’ospedale, comodo per far visita a Giuan.
No lei doveva ritornare a casa!
Doveva capire
…quella tartaruga…ma non era possibile!
Le testuggini sono animali anaffettivi, così è scritto nella scheda che descrive quella razza.
Rosetta si avviò nella fascia lunga
Dal beo l’insalata era ancora tutta lì!
Ma allora Giuan, era riuscito a lasciare quellu Custu de Insalatta al solito posto e poi si era accasciato a terra.
E come mai la tartaruga non aveva mangiato l’insalata?
Era forse corsa, si fa per dire, fino da Rosetta a chiedere aiuto per Giuan?
Gli animali meglio degli umani, pensò Rosetta
Cercò inutilmente quella bestiola, nella Fascia Lunga e presso la casa, ma non c’era.
Allora pensò, sarà andata da quel suo fidanzato nel bosco.
Beata lei!
Francesco Baggetti
