
Servono un paio di moto, un’amico, Francesco, una giornata d’agosto e 150 km, per fare un giro dove Storia, Arte, Cultura e Territorio si fondono e possono regalarci emozioni, riflessioni e scoprire cose incredibili a poca distanza da noi nella Valle dell’Orba.

Cultura, Arte e Storia a Acquabona da Ermanno Afer, dove si scoprono, al cospetto di una stupenda pineta, le sue grandi passioni, l’amore per le cose belle e quelle del passato, da lui con una meritoria ricerca salvaguardate dall’oblio e da sicura perdita.

Ermanno ci racconta per ogni oggetto, provenienza e curiosità.

Auto, moto, oggetti da lui personalmente restaurati nella sua attigua officina.
Si è come immersi in una favola!

In un crescendo di emozioni! Bellissime auto e moto d’epoca, un’incredibile raccolta di abbigliamento utilizzata per i suoi film/documentari, poi ancora la sorpresa di una grande esposizione di oggetti di ogni tipo.

E l’apoteosi finale, con un veicolo di struggente bellezza come la Giulietta Spider!

Un museo a cielo aperto da visitare in questo mese di agosto.
A questo link alcune informazioni
Ci congediamo da Ermanno proponendoci come comparse nel prossimo film già in cantiere!

Storia e riflessioni ad Olbicella davanti al monumento ai Partigiani, qui il 10 ottobre 1944 “Aria” un ragazzo di 16 anni fu costretto ad assistere all’impiccagione di 7 partigiani, suoi compagni nella Guerra di Liberazione.
Storia e riflessioni anche davanti a tutte le altre targhe in marmo che incontriamo strada facendo e ci ricordano i tanti giovani contadini e boscaioli, prelevati a forza da questi paesi a cui fu messa una divisa e dato un fucile.
Un tributo di sangue, carne da cannone per soddisfare nelle due Guerre Mondiali i regnanti e un dittatore.

La Grande Storia e passata nella Valle dell’Orba, sottoforma di una mortale ondata di piena a seguito del cedimento di una diga. Crollata il 13 agosto del 1935 che fece 111 morti. Una tragedia come tante altre dimenticate ma che ritorna dall’oblio all’improvviso!

Emerge e come in una visione, si staglia alta 40 metri sopra l’alveo dell’Orba nascosta, schiva, protetta dalla vegetazione

E’ la diga di Monte Zerbino lei è rimasta intatta da quell’estate del 1935 ma testimone di quel disastro ed e rimasta lì silente, ma capace di raccontare tante cose.
Dall’alveo l’unico modo per raggiungere la parte alta dello sbarramento è una salita quasi in verticale fatta aggrappandosi alla vegetazione.
Arrivare al culmine della diga è una gran emozione e per me anche vertigini, camminare sopra questo immenso manufatto, sotto di noi un lago verde di alberi di alto fusto e grandi depositi di ghiaia.

Un monumento dell’ingegno e della laboriosità umana, reso inutile da sbagliati calcoli e dalla concomitanza di tragici eventi.
Cultura a Ovada dove in serata la città accoglie il visitatore con il verde delle sue strade e la gente seduta nei bar e ritrovi del suo centro storico
Siamo alla ricerca di un libro ma troviamo chiusa una prima libreria.

Una signora gentilmente ci fornisce le indicazioni per altri luoghi di vendita, dove trovare il libro “13 Agosto 1935 il Giorno della Diga”
Speranze perdute perché non hanno il libro, anzi ci dicono che proprio non esiste piu!
Poi ecco la vita! Nel suo intreccio di situazioni cose da cui ne nascono altre, che ci stupiscono e far pensare! Dopo aver svoltato a caso in una stradina, per riprendere le nostre moto, incontramo una seconda volta quella signora, di cui non conosco il nome e di cui dimenticherò il volto, ma che vogliamo ringraziare sperando che gli arrivi questo nostro tributo.
Lei ci vede per prima e chiede se abbiamo trovato il libro, ne ha una copia e potrebbe darla in visione oppure…. “Provate dall’ Accademia Urbense è qua vicino può darsi che qualche copia ci sia”
Entriamo nell’archivio dell’ Accademia Urbense di Ovada” è ora di chiusura, in questo tempio di libri stampe quadri e libri un’altra persona gentile trova una copia e poi rovistando fra montagne di libri, eccone una seconda!
Paghiamo volentieri il dovuto per questo importantissimo documento storico corredato di centinaia di foto e descrizioni.
Salutiamo e nel congedarsi questa persona così gentile, si scusa per la sua sordità senile.

Il Territorio è quello incredibile dell’ entroterra della nostra Liguria e del Basso Piemonte, capace di regalarci ad ogni curva scenari nuovi, i grandi spazi della campagna dell’Ovadese con le sue strade finalmente diritte e alberate.
I sempre incredibili panorami visti da Bric Berton, con la luce radente del tramonto
Finisce qua il racconto di questa giornata, con il ritorno a luci accese delle nostre moto.
A casa verso le 22.30 mi chiama Francesco per condividere ancora qualcosa di questa nostra
bella giornata, mi fa notare alcune cose sul nostro libro “13 Agosto 1935” foto e descrizioni di questa interessante pubblicazione.
C’è ancora in po’ di tempo per sfogliare qualche pagina del libro.
Spengo la luce è finita una bellissima giornata
