
Il 9 giugno, io Antonella e Gianbaletta, accompagnati da Giulio, facciamo visita all’Oratorio di San Bartolomeo.
Uno scrigno d’Arte, Religione e di Storia del Solaro.
Ringraziamo per questa visita privata Giulio, che ha descritto e ci ha raccontato, storia, aneddoti e curiosità di ogni opera d’arte presente nella chiesa di S.Bartolomeo.
Insolita l’entrata della chiesa che è laterale, bello il rissò del sagrato con datazione.
Al cospetto della statua lignea che era già in una cappelletta, dedicata a S.Bartolomeo.
Si entra nella sacrestia per poi passare nell’abside la prima meraviglia è l’altare del 1600, con i pregevoli incredibili intarsi marmorei policromi.
L’altare era a S.Ambrogio smantellato per posizionare quello presente oggi con la Madonna Assunta.
E poi c’è lei, l’opera d’arte più antica e preziosa, il Polittico in legno di Teramo Piaggio del 1500, con colonne, cornice, e le tavole dove sono raffigurati i santi S.Giovanni, S.Bartolomeo, S.Antonio, S Anna, S.Gioacchino, il Padre Eterno e la Madonna
Lungo le pareti della navata le panche dei confratelli, sovrastate da otto dipinti su tela del 1700 che raccontano la vita di S.Bartolomeo.
La statua della Madonna di Caravaggio
L’organo è del 1700.
La bella pavimentazione fu realizzata da Vallarino nel 1982.
L’attrazione più vista di S.Bartolomeo è il gruppo ligneo del Maragliano che rappresenta il supplizio del Santo.
L’opera sculrorea più importante della nostra città
A Cascia de San Bertume’
Emozionante, realistica, rappresentazione sacra, che raffigura San Bertumè legato ad un tronco d’albero, il corpo teso dal dolore, mentre due carnefici lo stanno scorticando vivo.
Il volto sofferente ma in estasi del Santo, lo sguardo truce e concentrato dei due boia, contrastano con la figura di un cinico spettatore, un bambino, u Lampin, che la tradizione popolare identifica come colui che aveva tradito il santo, rivelandone la fede.
Due soldati si disinteressano del martirio, mentre un’altro soldato a cavallo con squilli di tromba, avvisa ipotetici spettatori che lo spettacolo è iniziato!
Un’altra figura guardinga nella parte posteriore del gruppo ligneo, si sta avvicinando forse un Cristiano, testimone di questo martirio
Tre angioletti nudi, coperti da un drappo, e tre teste d’angelo, sovrastano questa raccapricciante scena pronti a raccogliere l’anima del martire.
Sgrigue e sciue.
A lato da Cascia du Maraglian il deposito dei crocifissi.
Giulio apre i cassoni in legno che contengono i Crocifissi smontati, sono quattro il più pregevole è del 1600.
Possiamo ammirare da vicino i Canti cesellati in argento e le stupende decorazioni in foglie e fiori in lamine d’argento.
“Pesci e pape’ han fetu i canti de S.Bertume'”
C’è tempo per ammirare un tesoro fatto di tessuto, sono le cappe in broccato con ricami di filo d’oro con il tabarro in velluto ricamato con le immagini di S.Bartolomeo e S.Antonio Abate i titolari di questo scrigno di bellezza del Solaro.
Quante cose ancora ci sono da raccontare de San Bertume’ dai primordi quando questa chiesa fu eretta tra le case in riva al mare e divenne l’oratorio dei pescatori.
Due leggende narrano come giunse dal mare nella nostra città il gruppo processionale di S.Bartolomeo.
Arrivò veramente dal mare smontato dopo essere stato acquistato dai pescatori del Solaro proveniente dall’Oratorio di S.Bartolomeo delle Fucine di Genova, demolito nel 1800.
La Confraternita di S.Bartolomeo nata sul finire del 1300 come “I Disciplinati di S.Bartolomeo e S Antonio Abate “
Composta da Pescuei, Strasse’ e Paperai
Divenne Casaccia nel 1500 corporazione di arti e mestieri per opere di misericordia e di sostegno ai confratelli.
Bello leggere la Storia della Confraternita di S.Bartolomeo, peripezie, storie di pescatori, dissidi religiosi, bolle papali, guerre, impossibili da riassumere in un’ articolo !
Ringraziamo Giulio per la sua gradita disponibilità e per la sua competente precisa e bella descrizione dell’Oratorio di S.Bartolomeo.
Un luogo di culto sempre aperto disponibile per una preghiera o per una visita, ma anche luogo di incontro e di convivialità difficile trovare vuote le panchine in questa piazzetta.
Grazie a quelli del Solaro, per il vostro impegno, dedizione e lavoro per mantenere vivo questo importante luogo di devozione e di storia della nostra città!
A quelli du Suo’ dedico questa filastrocca scritta qualche anno fa.
S.Bertume`
Anco a l’e’ festa au Sua
u l’e’ San Bertume’!
U ghe saia’ anche u Cantune’
A sassissa a l’ha saa a so
Ova e anciue sutta sa
Parlan cusci’ u dialettu
U me l’ha ditu u Ranghettu
Sciorte a cascia du Maraglian
A gente a disce che u l’ea un bagnante….de Milan





