
Festa di S.Rocco a Castagnabuona
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Tratto da www.castagnabuona.it
Castagnabuona aveva in antichità una modesta cappella dedicata a S. Rocco.
Nel 1577 gli abitanti della frazione manifestarono il loro disagio per la lontananza della parrocchia (S. Ambrogio); Mons. Ferrero disse loro di costruirsi la chiesa ed egli l’avrebbe eretta in parrocchia, sempre che si provvedesse alla dote necessaria per la cura. Non si fece niente.
Nel 1589, San Nazario veniva eretta in parrocchia. Non si pensò ad altro e la vecchia chiesuola funzionò come semplice cappella campestre.
Con questa denominazione viene citata nella autorizzazione vescovile data il 23 agosto 1624; al parroco è data la possibilità di potervi celebrare la Santa Messa per sei mesi “servatis in reliquis servandis”; nonché in altra data del 13 agosto 1626: “Si concede licenza di poter celebrare Messa nell’oratorio campestre di S. Rocco, nell’oratorio campestre di S. Bernardo di Castagnabuona di Varazze: vagli questa licenza finché Monsignor Illustrissimo e Reverendissimo visiterà detti Oratori, sempre che in essi vi siano i dovuti requisiti alla forma del Sacro Concilio”. La dedicazione a S.Rocco della primitiva cappella potrebbe indicarne il pro sorgere agli inizi del secolo XVI, allorché la devozione al Santo andava diffondendosi in Liguria e a Genova. Anche a Varazze la festa di S.Rocco si celebrava fin dai tempi antichi; lo attestano gli statuti delle varie associazioni artigiane che la rendono obbligatoria per i loro iscritti: la processione votiva che si snoda ogni anno il 16 agosto, alla quale intervengono col clero le confraternite nonché l’Amministrazione comunale: la figura di S.Rocco tra i protettori di Varazze compare nell’affresco in cornu-evangeli della Collegiata di S.Ambrogio e nella tela in cornu-epistolae in San Nazario. Memoria esplicita della chiesetta di S.Rocco si ha nei registri parrocchiali per il 1657, anno della terribile pestilenza che desolò Genova e Riviera: nella frazione di Castagnabuona perirono, in soli 4 mesi, ben 125 persone fra cui 47 capifamiglia. Alcuni deceduti ex contagio furono sepolti “in cappella Sancti Rochi propre ianuam in parte dextra” (nella cappella di S.Rocco nella parte destra), mentre la maggior parte furono sepolti “in campo” (“nu campu” è la parte terminale del crinale posto a levante della attuale chiesa e posto a quota leggermente più alta di quella della chiesa e della attuale Via alla Croce, già nota come “nu posu”) Il comune nella sua seduta del 12 maggio aveva estratto a sorte sedici dei Membri del Consiglio, dei quali due alla volta dovessero portarsi ad abitare in Castagnabuona: l’uno nella casa dell’Illustrissimo Governatore alle “Tessarole” e l’altro in quella dei Guastavino presso S.Rocco. Inoltre l’ufficiale di Sanità de Fazio Antonio deputò a collega altro de Fazio Olivio e decretò che fossero provvisti i bisognosi di ogni cosa a spese del pubblico. Fondò, finalmente, un lazzaretto in legno e fece chiudere tutte le strade di comunicazione. Anche i benemeriti religiosi Cappuccini andarono a gara a sollievo dei malati; il P. Gio Bernardo della nobile famiglia Donati di Genova, nominò il P. Paolo Maria da Pontremoli assieme ai laici professi Fra Carlo Maria da Pontremoli e Fra Francesco Maria da Finale che si adoperarono per rendere servizio ai malati. I primi a pagare tributo per il morbo furono proprio i due pontremolesi che vennero sepolti in detta Villa (Castagnabuona) presso la cappella di S.Rocco. Restò a prestar servizio il laico Fra Maria da Finale che si ammalò del morbo ma riuscì a guarire e far ritorno al convento, una volta cessata l’epidemia. La devozione a S.Rocco non si limitò ai giorni del pericolo ma fu una devozione ricca di riconoscenza e ammirazione, tanto che nel VI centenario della morte del Santo gli si tributarono omaggi straordinari anche a Castagnabuona: canti, luci panegirici e musiche. Dopo molti anni la chiesa di S.Rocco si presentava fatiscente: nel 1963 dopo una intensa mobilitazione della popolazione di Castagnabuona si cominciarono i lavori per la costruzione della nuova chiesa, da un progetto dell’ingegner Carlo Nocelli e sotto la direzione dell’ingegner Lorenzo Pizzorno. Grazie a generosi aiuti e prestazioni volontarie la costruzione procedette speditamente tanto che il 15 agosto 1964 poté essere benedetta dal Can. Giovanni Battista Baglietto, parroco di S.Nazario, e fu così aperta al culto. Il 16 agosto 1968 Mons. Giovanni Battista Parodi, Vescovo Diocesano, procedeva alla consacrazione dell’Altare Maggiore, presenti le autorità cittadine con a capo il Sindaco dott. Guastavino, numeroso clero e tanti fedeli. Purtroppo la zona ove è situata la chiesa è costituita da un terreno franoso che tende a scendere verso valle e questo movimento si manifesta in particolar a causa di infiltrazioni d’acqua. Nel 2004, per le conseguenti venature e la presenza di crepe nel pavimento, sui muri e sul soffitto, per questioni di sicurezza veniva chiusa (il quadro fessurativo denotava infatti una evidente instabilità della parte basamentale e delle fondazioni). Dopo alcune riunioni, la confraternita decise di effettuare i lavori necessari chiedendo aiuto agli abitanti. Grazie ad una manodopera molto efficiente di tanti volontari, il desiderio di riaprire la bella chiesina di campagna dopo tre anni di costante impegno si è avverato nel mese di maggio dell’anno 2007. La confraternita di S. Rocco e N.S. della Croce, che ha sede nella suddetta chiesa, conserva alcune opere da ammirare fra cui un “Cristo” tipico della tradizione ligure, molto bello, opera dello scultore savonese G.B. Rebagliati, del peso di 90 kg circa, due “Cristi” più piccoli opera del varazzino Agostino Vassallo, portati dai ragazzi ai quali viene tramandata questa nostra tradizione, la cassa lignea processionale di S. Rocco, donata per grazia ricevuta da Angelo Baglietto (U Battagin) per essere ritornato salvo dal secondo conflitto mondiale, una statua lignea di S. Teresa, un prezioso stendardo ricamato raffigurante da un lato S. Rocco e dall’altro la Madonna della Croce, un grande quadro ad olio del 1739 raffigurante i Santi protettori di Castagnabuona Rocco e Bernardo. Il giorno della festa di S.Rocco (16 agosto) dell’anno 2007 c’è stata l’inaugurazione della chiesa che, grazie alla fattiva e volontaria collaborazione di molti abitanti della frazione, è tornata agibile e disponibile per tutte le funzioni religiose che vi si svolgono.




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