
U Rianellu segna un’ antico confine, oggetto di vecchie dispute, sull’utilizzo delle sue acque da parte dei Siaule’ e dei Ravanetti.
Cantalupo e Castagnabuona
L’attraversamento del suo alveo per entrare in “territorio nemico” da parte di uno o dell’altra fazione era visto come una provocazione capace di scatenare reazioni feroci!
Il Rianello è citato nelle fonti storiche, relative ai combattimenti avvenuti ad aprile del 1800, presso il Monte Croce, tra i francesi comandati da Massena e gli austroungarici del generale Melas.
Il Rianello nasce tra il Bric Riondo e i Piani di Cantalupo, al confine con il comune di Celle Ligure.
Riceve le acque dei rii Mascea e Gulfu che a loro volta raccolgono le acque del monte Sucau e poi il rio Leassa da Lenche’.
In questa zona si trovano i ruderi di un mulino per cereali.
È uno dei corsi d’acqua più tombinati della citta’.
Nel tratto finale, le sue acque, sono regimentate, da tre condotte sotterranee, una è quella che sottopassa via Mombello, poi c’è quella che inizia nell’inghiottitoio, presso la località Boschetto dei Biagini.
Qui nascosto alla vista, il Rianello compie un’ampia curva, passando sotto ai due rami autostradali, per poi riemergere in un tratto a pelo libero, prima di tuffarsi ridotto di sezione, in un’altro inghiottitoio, che passa sotto alla sede ferroviaria e all’Aurelia bis, sfociando poi in mare nella darsena degli ex cantieri Baglietto.
Nelle foto il Rianello, presso la zona del Boschetto, un bell’ambiente lacustre, dove sono visibili diversi manufatti, che testimoniano, l’utilizzo in antichità di questo corso d’acqua, per uso irriguo degli ex orti dei Biagini.
Questa è un’altra zona della nostra città dove guardando le vecchie foto del Boschetto e dei Biagini, si ha l’evidenza dello scempio che è stato perpetrato dalla scellerata scelta di far passare due autostrade in un centro abitato.
In questo punto, inizia la condotta, di grandi dimensioni, che passa sotto ai viadotti autostradali.
Le “tombinature” dei tratti finali di tutti i rii, che attraversano il centro urbano, dovrebbero essere soggette a misure di monitoraggio/prevenzione.
Molto probabile la presenza di detriti, che possono diminuire, sensibilmente la portata delle acque, ed è soprattutto necessaria, la verifica delle opere strutturali, un po’ come si sta facendo in questo periodo, per le gallerie autostradali.
All’interno di queste condotte, esiste il pericolo di possibili riduzioni delle sezioni portanti, dovute all’erosione naturale che provoca la forza della corrente.
Sono in atto significativi cambiamenti climatici con il fenomeno delle bombe d’acqua, ora non è più il Teiro a far paura, ma le strade, che a causa delle tombinature del naturale alveo dei rii che discendono dalle alture, diventano vere e proprie vie d’acqua, capaci di notevoli danni e pericoli per l’incolumità di chi vive nel fondovalle.
Tramite email alla Fabbrica del Cittadino del comune di Varazze, avevo evidenziato la necessità di una verifica interna della condotta finale del rio Riva in via Scavino artefice il 4 ottobre del 2010 della disastrosa esondazione che ha causato, molti danni e per buona sorte, nessuna vittima, nella parte bassa della via!
Il corso d’acqua tombinato è costretto ad effettuare una curva prima di sfociare in Teiro, è molto probabile una riduzione della portata, dovuta ai detriti trasportati in occasione di quella esondazione.
Conosco bene quella condotta, appena era stata costruita, noi bambini ci avventuravamo al suo interno, armati di pila e di voglia di avventura.
Gli adulti, approffittando della nostra agilità, ci chiedevano notizie inerenti lo stato interno di questa struttura, noi bambini fieri di essere finalmente considerati utili, ci prodigavamo a sospingere fuori dalla tubazione, terra pietre e rami, gli adulti ci ringraziavano con i soldi, per un pezzo di focaccia, e noi eravamo fieri, di avere fatto qualcosa di serio e importante per la nostra piccola comunità.
Questo avveniva 50 anni fa!
Nessuno ha mai più controllato quella condotta.
Penso anche a quello, quando passo le notti insonni, durante un temporale a guardare l’acqua che scende da via Scavino.
foto in b/n Archivio Storico Varagine e Mariano Bosco.
Buona Giornata





