A Crusce de Castagnabunna

Il Santuario di Nostra Signora della Croce

L’ otto settembre si commemora la Natività di Maria al Santuario di Nostra Signora della Croce di Castagnabuona

Un giorno di chissà quale mese del 1924, il tredicenne GioBatta Porro rischiò la sua vita.

Non si conosce nei dettagli, la dinamica, dell’accaduto, il ragazzo attraversando, a San Nazario, il passaggio a livello, riuscì a salvarsi dal sopraggiungere del treno. Mentre la sua bicicletta fu travolta dal locomotore.

Quella bicicletta drammaticamente deformata dall’impatto è oggi conservata tra gli ex voto, nella Cappella di Nostra Signora della Croce.

Così volle la mamma di quel nostro concittadino, che vide in quella scampata disgrazia, un’intercessione divina.

Ma altri e innumerevoli sono gli ex voto presenti al Santuario di Nostra Signora della Croce

Molte di queste testimonianze di fede sono senza nome e si è perso memoria della loro storia

La bicicletta, un casco, un busto alcune grucce , un bastone, alcuni pezzi di gomena e poi i quadri, in cui è dipinto la scena della grazia ricevuta.

Altre PGR sono esposte in due vetrinette

Vicende di esseri umani rimasti in vita, per fortunose circostanze o per grazia ricevuta.

Il monte Croce, è uno dei punti più belli e panoramici di Varazze, ma è anche il luogo, dove avvennero i due fatti storici più importanti della nostra città.

Il 7 ottobre del 1244 da questa altura il papa Innocenzo IV vide le navi della flotta di Federico II in rada a Savona.

Era intenzione dello Stupor Mundi, fermare il papa prima che potesse raggiungere e cercar protezione in Francia.

Per non essere visto il papa e il suo seguito scese dalle alture, nella Valle Teiro, per percorrere fino a S.Martino, la strada medievale del Malacqua

Il 10 aprile del 1800 ci fu la Battaglia di Monte Croce, tra i francesi del generale Massena e gli austo-ungarici del generale Melas.

Dopo diversi capovolgimenti di fronte e anche con il lancio di pietre, i francesi vinsero la battaglia, subendo molte perdite.

Il Santuario di Nostra Signora della Croce, consacrato appena un anno prima nel 1799, fu utilizzato dai francesi, come ospedale da campo.

Non esiste a Varazze, altra, località, che può vantare accadimenti da Grande Storia.

Il pilone con croce eretto nel 1244 diede il nome a questo monte.

Nel 1657 la peste colpì Castagnabuona provocando molte vittime.

In quel periodo una pietosa donna di casa Accinelli della borgata di “Tessarole” si recava ogni sabato alla cappella della Madonna, per rifornire la lampada che ardeva davanti all’immagine portando con sé la chiave della porta, della quale non vi era copia.

Da un sabato all’altro, trovava la lampada sempre accesa e con olio sufficiente, come se vi fosse stato aggiunto da poco.

A ricordo di questo fatto, i massari posero una lapide ora scomparsa.

Grazie ad un gruppo di volontari, membri delle Confraternite di S.Rocco e di N.S.della Croce, è stato possibile visitare la chiesa e la primordiale cappella di Nostra Signora della Croce.

E’ una bella giornata, nel prato antistante la chiesa si gode di una vista spettacolare!

Si forma un piccolo gruppetto e accompagnati dal sig. Giacomo Bruzzone andiamo a visitare la lunga Cinta Muraria, che delimita una grande zona terrazzata.

Il muro di questa recinzione è ad altezza variabile, probabilmente perché depredato delle pietre.

Forma una barriera fisica antintrusione nei possedimenti della chiesa di Nostra Madonna della Croce.

Al suo interno ci sono degli imponenti terrazzamenti di buona fattura, perfettamente conservati.

Feti cu a Pria Scia’po’

Terra strappata ad un acclive pendio.

Questi appezzamenti di terreno erano un oasi di colori e profumi, coltivati ad ortaggi alberi da frutta e vite.

Irrigati tramite canalizzazioni dau Pussu di Fratti.

Da quella antica coltura della vite, si sono propagati alcuni tralci, già con i piccoli grappoli.

Oggi la biodiversità della macchia mediterranea ha preso possesso di tutta questa zona con la fioritura della Senestra boschi de Brughe e de Ruvei erbui de Ersci Castagni, Pin Scesce e Brigne serveghe

Giacomo ci accompagna a vedere i due prati di pertinenza della Foresteria della Croce, il grande e panoramico Pro da Scesce e u Pro de Nisoe.

Si ritorna al Santuario, dove la luce dalla porta spalancata, mette in bella evidenza, il bianco marmoreo del gruppo scolpito dal nostro concittadino Michele Ramognino, raffigurante ” Cristo con la croce, la Vergine che intercedere per la città e l’angelo che ripone la spada vendicatrice”

Davanti a questa scultura, un’ingegnoso artifizio meccanico, faceva saliscendere un dipinto di Francesco Selmino.

Ma perché si teneva nascosta la scultura di Michele Ramognino? Dopo molti anni, questo non è più un segreto, la decisione fu presa per negare alla vista, la figura di Maria, le cui “provocanti forme” si intravvedevano attraverso le pieghe della tunica e potevano turbare i pensieri dei fedeli.

Al seguente link la Storia aneddoti e la curiosa storia di una statua

N.S.della Croce di Castagnabuona Michè Ramugnin… u Scultù

Il 26 febbraio del 1980 Varazze era circondata dalla neve.

Faceva freddo e le stufe a legna, erano tutte in uso.

Alle ore 16.30 l’incendio della canna fumaria divampato nell’abitazione adiacente, si propago’ al tetto della chiesa.

L’autobotte dei VVF non riuscì ad arrivare nei pressi degli edifici in fiamme, perché bloccata a causa del cedimento della strada dei Brasci.

(Non c’era l’attuale strada carrabile che sale da Castagnabuona)

La poca acqua disponibile non poteva bastare a spegnere il rogo.

L’incendio era ormai fuori controllo.

Furono i membri delle Confraternite della Madonna della Croce e di S.Rocco, che insieme agli abitanti di Castagnabuona, accorsi numerosi sul Monte Croce, a loro rischio e pericolo trasportarono fuori dalla navata della chiesa, gli arredi e le opere d’arte.

Furono momenti concitati bisognava far presto, il tetto poteva crollare all’istante.

La scala che erano riusciti a trovare, era troppo corta, per mettere in salvo degli ex voto appesi alle pareti, che andarono persi nel rogo.

Dal tetto completamente bruciato, iniziarono a cadere i legni dei travi carbonizzati e si dovette interrompere le operazioni per mettere in salvo altre opere, tra cui il dipinto del Semino che adornava l’altare.

Di questa pregevole opera d’arte resta solo un brandello di tela.

La luce del giorno svelo’ il drammatico epilogo di quell’incendio, una scena di desolante disastro.

Il tetto della chiesa era crollato, distrutta la balaustra, una grande quantità di calcinacci e legni aveva ricoperto il pavimento.

La ricostruzione della copertura della chiesa del Santuario di Nostra Signora della Croce fu ultimata nel 1985.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza il fondamentale contributo della Confraternita.

Attiva anche per effettuare una raccolta firme onde evitare una speculazione edilizia alle spalle del Santuario

Partecipe per il ripristino del Ciappin, il sentiero che arriva al Santuario ed altri interventi di manutenzione

Quante cose in simma au Briccu da Crusce!

Ringrazio per la loro gradita disponibilità, per le notizie storiche e per la visita alla cinta muraria: Giusi Firpo, Giacomo Bruzzone, Andrea Firpo, Maria Zunino.

Nota dell’autore

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