
Un passaparola dei nostri vecchi, parlava di una strada persa in mezzo ai rovi, che portava ad una sorgente.
L’acqua che sgorgava dalle pietre, si diceva che avesse delle proprietà terapeutiche.
A questa fonte erano portati bambini e adulti, che erano malati, infermi o anche solo per bagnarsi con quell’acqua miracolosa.
Ma allora perché quella sorgente fu dimenticata?
Gli anziani a questa domanda, rispondevano che era accaduta una cosa brutta in quel posto.
Quella era la laconica risposta, data a chi non era del posto.
Era un segreto gelosamente custodito da quella piccola comunità.
Ma si sa, poi le cose accadono e non per caso
Un giorno d’estate, un giovanotto, accompagnato da una ragazza, sua sorella a bordo di un taxi, arrivarono in quella piccola borgata e con un pessimo italiano, frammisto all’inglese, chiesero, dov’era quella sorgente.
A Vinvagna du Preve
Gli abitanti del posto, dissero che era impossibile arrivarci, era lontana, bisognava inerpicarsi su dalla montagna e poi c era da lavorare di motosega, per aprire un varco nella vegetazione.
Ma poi perché volevano andare proprio dalla sorgente?
Il ragazzo per tutta risposta estrasse un foglio di carta, ingiallito e sgualcito dall’uso
Sopra era disegnata una mappa che indicava la sorgente.
Estrasse una piccola urna cineraria e mimo’ lo spargimento delle ceneri di sua mamma, nata e vissuta fra quelle quattro case.
E poi emigrata con la famiglia in America
A questo punto fu chiamata una donna, l’anziana del paese, novant’anni compiuti tre anni prima, lei sapeva tutto di tutti.
Arrivata al cospetto di quel giovane, chiese chi era sua madre.
Avuta la risposta, la donna nomino’ la Madonna e si fece il segno della croce, disse di chiamare il prete!
Fratello e sorella furono accompagnati in chiesa.
Chissà che cosa fu detto, aldilà di quelle spesse mura.
Ma si sa anche il segreto più segreto, alla fine è sulla bocca di tutti.
Il prete iniziò un doloroso racconto.
Lui conosceva i pettegolezzi, ma aveva letto i documenti custoditi in sacrestia, insieme a degli articoli di giornale.
Lei era giovane, piena di quella voglia di vivere, che rasentava la sregolatezza.
Era bella, libera intellettualmente e non aveva paura di esprimere se stessa
Anche il prete era giovane, inviato fra quelle quattro case e una chiesa, dopo che era finita una sanguinosa guerra, con grandi idee, su come fare per cambiare il mondo.
Si incontrarono alla fonte.
Lui per pregare.
Lei invece andava, come facevano tutti, perché si diceva che quell’acqua era miracolosa.
Parlarono tanto.
E si diedero appuntamento per il giorno seguente e per il giorno seguente, ancora e ancora. E poi qualcosa successe, nacque un tenero amore.
Quello divenne il luogo dei loro incontri segreti.
Poco distante, una piccola cascina, celata alla vista, dove stare ore insieme
Lei aveva rifiutato le proposte di un giovanotto del paese.
Quell’uomo respinto, ferito nell’orgoglio, la seguì e scopri’ quel terribile segreto!
La rabbia ebbe il sopravvento in un giorno di follia.
Quell’acqua benefica, miracolosa, si tinse del sangue del giovane prete.
L’orrore sconvolse quella borgata! Era stata lei! Sua la colpa di tutto! Una donna indegna di restare in quella comunità
Insieme alla famiglia fuggirono in America, dove già erano dei parenti.
A questo punto il figlio continuò il racconto.
Quella ragazza, sua madre si sposò laggiù in America.
La sua fu una vita di lavoro e poi a tirar su dei figli.
Vecchia, rimasta sola, anche per lei arrivarono i ricordi e i rimpianti, pensando a quel giovane prete, pugnalato e caduto in acqua, proprio il giorno che aveva deciso di lasciare la sua vocazione per star con lei.
Sempre e per sempre il suo cuore batte’ per quel suo giovane sfortunato amore, ucciso solo perché la amava.
Passava ore a guardare il mare che la separava dal quel paese che l’aveva cacciata.
La madre aveva raccontato questa sua storia, un pò vagamente e poco disse di quel suo sfortunato amore.
Ma fece promettere al figlio e alla figlia, che le sue ceneri fossero sparse lì dove il suo amore, aveva perso la vita.
Così tutto sarebbe finito.
O forse continuato
Francesco Baggetti

